Le due navi dell’imperatore Caligola erano dei palazzi galleggianti, con pavimentazioni riccamente decorate. Il mosaico a intarsi marmori proveniente da una di queste imbarcazioni fu ritrovato nel 1895 nel corso degli scavi condotti da Eliseo Borghi. Esportato illegalmente in America nel dopoguerra, è stato restituito all’Italia grazie all’azione dei Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale.
Individuato in una collezione privata a New York, il mosaico è tornato per essere esposto permanentemente al Museo delle Navi Romane di Nemi (Roma), costruito tra il 1933 e il 1939 per ospitare le gigantesche navi di Caligola (37-41 d.C.) che furono recuperate nel lago tra il 1929 e il 1931 e che purtroppo andarono distrutte in un incendio nel 1944. Nel nuovo allestimento del museo, tra gli altri materiali, sono visibili ancore e attrezzerie di bordo originali, oltre a due modelli in scala 1:5 e alla ricostruzione dell’aposticcio di poppa della prima nave, su cui sono state posizionate le copie bronzee delle cassette con protomi ferine.
Nel suo intervento, il Direttore Generale Musei Massimo Osanna ha sottolineato che non si trattava di navi comuni ma di palazzi galleggianti, come quello di Antonio e Cleopatra che solcava il Nilo e che probabilmente è stato il modello del “lusso acquatico” che volle realizzare Caligola. Le navi erano decorate da pavimenti in opus sectile (mosaico), mosaici rivestivano le pareti e c’erano ninfei, cioè fontane decorate in tessere di mosaico. Di queste meraviglie si hanno adesso una serie di disiecta membra da ricomporre, ha proseguito Osanna. Il mosaico è stato recuperato nel 2017, nel 2019 è finalmente ritornato in Italia ma le vicende legate al covid non hanno permesso di presentarlo prima d’ora, restituito al luogo da dove proveniva e dove può essere accessibile e fruibile da tutti.
C.S.M.
Fonte e immagini: Sito Mibact – Direzione Generale Musei, 10 marzo 2021
Immagine di apertura: Mosaico foto DRM Lazio
