Sono trascorsi vent’anni da quando il gemellaggio tra Mantova e Weingarten, nel nome del Preziosissimo Sangue di Gesù, venne redatto su un album dalla copertina rossa con le lettere dell’intestazione in oro, e ripetuto in tre lingue: italiano latino e tedesco. Da allora i rapporti tra le due città si sono intensificati e la fiamma della venerazione della reliquia del Sacri Vasi non si è mai spenta, venendo ad assumere una dimensione europea, afferma mons. Giancarlo Manzoli, Direttore dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Mantova.
Il programma che celebra la ricorrenza ha inizio venerdì 9 marzo 2018 alle ore 16 al Teatro Bibiena di Mantova, con la cerimonia istituzionale alla presenza dei due vescovi Gebhard Fürst e Marco Busca, accanto ai due sindaci Markus Ewald e Mattia Palazzi. A condurre l’appuntamento, il giornalista Luciano Ghelfi, mentre l’approfondimento è a cura dello studioso Roberto Capuzzo. Al termine, l’orchestra giovanile del Conservatorio di Mantova “Lucio Campiani”, sotto la direzione di Carla Delfrate, esegue la Sinfonia n.101 in re maggiore “L’orologio” di Franz Joseph Haydn. Nel foyer del teatro, a partire dalle ore 15, è previsto l’annullo filatelico celebrativo del 20° anniversario del gemellaggio. Sabato alle ore 10 nella sala della Colonna in piazza Leon Battista Alberti viene inaugurata la mostra filatelica e numismatica di immagini sacre. Alle ore 11 è prevista la posa di un albero dedicato alla ricorrenza, in piazza Virgiliana. In occasione dell’anniversario è ristampata la brochure Mantova-Weingarten ed è prevista la realizzazione di cinquanta medaglie commemorative. Parallelamente, nella Basilica palatina di Santa Barbara è esposta un’ampia documentazione fotografica a cura di Toni Lodigiani. L’anniversario è l’occasione per ampliare il legame reciproco e per arricchire la conoscenza delle origini dell’amicizia, con nuove potenzialità da sviluppare, è l’auspicio del sindaco Mattia Palazzi.
La tradizione della venerazione del Prezioso Sangue ha radici antichissime. Longino fu il soldato romano, originario dalla provincia di Isauria in Turchia, che con la lancia colpì Gesù al costato sul Calvario. Quel sangue gli risanò gli occhi e glieli aprì alla fede. Raccolto il sangue raggrumatosi ai piedi della croce, custodì devotamente quella testimonianza della Passione del Redentore. Giunto in terra mantovana, lo nascose presso l’ospedale dei pellegrini di Mantova. Il 2 dicembre dell’anno 37 d.C. Longino subì il martirio nella contrada cittadina cui fu dato il nome di Cappadocia. Il 2 dicembre 1340, papa Innocenzo VI lo iscrisse nel catalogo dei Martiri.
Nell’estate 804, l’apostolo S. Andrea, apparso a un fedele, indicò nell’orto dell’ospedale di S. Maddalena (dove sorge oggi la Basilica di S. Andrea) il luogo ove si trovava la cassetta nascosta da Longino. Quando Carlo Magno, imperatore del Sacro Romano Impero, seppe del ritrovamento, nel 804 invitò il Papa Leone III a recarsi a Mantova per accertarsi della veridicità della scoperta. Il Pontefice rilasciò un documento di autenticità della Reliquia – documento che andò perduto in un incendio del 1370 – e dispose l’ostensione delle Reliquie ad ogni Festa dell’Ascensione. Agli inizi del sec. X, circa nell’anno 900, temendo che gli Ungari – che già avevano distrutto Pavia e si dirigevano verso Mantova per conquistarla – profanassero la Reliquia, i mantovani la collocarono in luogo segreto, facendone due parti: la prima fu nascosta nella chiesa di San Paolo di Mantova (ora Seminario diocesano), l’altra nell’orto dell’oratorio del Sangue di Cristo, consacrato da Leone III. Al tempo di Beatrice e di Bonifacio di Canossa, signori di Mantova e genitori di Matilde di Canossa, venne ritrovata la porzione di Reliquia celata nell’orto dell’ospizio di S. Andrea, su indicazione dello stesso apostolo apparso a un cieco mendicante tedesco di nome Adalberto. Secondo tradizione, questo secondo ritrovamento avvenne il 12 marzo 1048. Poco dopo, i Canossa diedero inizio alla costruzione di una chiesa dedicata a S. Andrea, che affidarono ai Benedettini. Papa Leone IX, di passaggio da Mantova, dispose che si celebrasse con onore il suddetto ritrovamento nel giorno dell’Ascensione a partire dal 1053.b Nel 1055 l’imperatore Enrico III, condotto da Eliseo vescovo di Mantova a vedere la Reliquia, ne ottenne un frammento.
Nel 1056, Enrico III sul letto di morte, in segno di riconciliazione, consegnò la Reliquia a Baldovino V, conte di Fiandra, suo avversario. A sua volta, Baldovino V lasciò morendo (1067) la Reliquia alla figlia Giuditta. Nel 1071 Giuditta da vedova – quindi in seconde nozze – si maritò con Guelfo IV di Altdorf, antica località sita ai piedi del monastero benedettino di Weingarten, da lui fondato nel 1056. Da Giuditta e da Guelfo IV nacque Guelfo V che nel 1089 sposò Matilde di Canossa. Per volontà testamentaria di Giuditta, nel 1094, numerosi suoi oggetti preziosi, tra cui la Reliquia, furono assegnati al monastero benedettino di Weingarten, dal 1804 in territorio del Land Baden-Wurttemberg, Germania. La fioritura della venerazione del Prezioso Sangue ebbe inizio intorno al 1200, quando la teologia e la religiosità popolare sottolinearono l’umanità e il sacrificio di Cristo e la liturgia mise in risalto la celebrazzione dell’Eucarestia. Nell’anno 1994 la città di Weingarten celebrò il nono centenario della donazione della Reliquia al monastero di Weingarten. Le nuove ricerche resero palesi i numerosi rapporti tra i monasteri benedettini di Weingarten e di Sant’Andrea di Mantova ed aprirono così la via al gemellaggio, che venne sottoscritto a Mantova il 12 marzo 1998 dai sindaci Gianfranco Burchiellaro per Mantova e Gerd Gerber per Weingarten, alla presenza del vescovo di Mantova Egidio Caporello e dell’abate benedettino di Weingarten Lucas Weichenrieder; il 22 maggio 1998 venne ripetuta la sottoscrizione in Weingarten, nel giorno della cavalcata del Bulfreitag o Venerdì del Sangue.
Nel corso del ‘900 la devozione al Prezioso Sangue a Mantova si è sempre più legata al momento celebrativo del Venerdì Santo. Negli anni Cinquanta e Sessanta, in quella liturgia notturna, la città con le sue parrocchie e i fedeli da tutta la provincia si raccoglievano per partecipare all’adorazione della Croce e alla processione pubblica con i Sacri Vasi lungo le vie del centro storico. Oggi il contesto è cambiato, ma la processione del Venerdì Santo ha riacquistato centralità e dignità. Molti sono stati gli appuntamenti susseguitisi in tempi recenti. Tra questi, nel 2000 anno giubilare, la costituzione dell’Associazione Mantova-Weingarten, formata per favorire gli scambi culturali, scolastici, sportivi, musicali, religiosi, di solidarietà, attualmente presieduta da Pellegrino Sereni, cavaliere del Blutfreitag per il gruppo di Mantova. Inoltre la rinascita, nel 2010, per volontà del vescovo Roberto Busti, della Compagnia del Preziosissimo Sangue, retta dal priore Giorgio Saggiani.
C.S.