Le Polonesi erano le carrozze di cui abitualmente si serviva il Gran Re Vittorio Emanuele II. Questa è la dicitura dell’inventario ottocentesco in cui viene descritta la carrozza preferita dal Sovrano per le sue uscite private a Roma. In occasione del 160° anniversario della nascita dello Stato italiano, il percorso dei Musei Reali di Torino, nella Rotonda dell’Armeria Reale, si arricchisce con questa carrozza appartenuta a Vittorio Emanuele II, protagonista con Cavour e Garibaldi del Risorgimento, primo Re d’Italia dal 1861 al 1878 e di cui è stato celebrato, nel 2020, il duecentesimo anniversario della nascita. Il mezzo è collocato a pochi passi dalla loggia dalla quale Carlo Alberto annunciò, il 4 marzo 1848, la promulgazione dello Statuto.

L’allestimento è realizzato dal 17 marzo 2021 e sarà visibile quando le disposizioni governative inerenti la pandemia, e il colore della Regione Piemonte, consentiranno l’apertura dei musei.


LA CARROZZA DEL RE
La carrozza denominata Mylord è ricordata negli inventari con la definizione antica di ‘Polonese’ o ‘Polacca’. È un modello aperto e basso, privo di portiere, a quattro ruote e a due sedili con cassetta di guida per il cocchiere, realizzata dalla ditta romana dei fratelli Casalini. Oggi la carrozza fa parte del nucleo più antico e prezioso delle Collezioni Presidenziale del Quirinale. L’inventario manoscritto del 1882 prosegue sottolineando che “questa seconda fu l’ultima adoperata in Roma avanti la sua morte”.


LE ARMI DEL RE
Contestualmente, viene presentato il nuovo allestimento Le armi del Re, una selezione di 21 oggetti di notevole pregio e importanza storica, recentemente restaurati, che facevano parte delle ricche raccolte personali di Vittorio Emanuele II. La collezione comprende bandiere, uniformi, onorificenze, oggetti strettamente personali, doni diplomatici, armi che ricordano le battaglie del Risorgimento e una spettacolare selezione di sciabole, coltelli e fucili, principalmente da caccia.

L’allestimento include due armature giapponesi entrambedonate al sovrano dall’imperatore Meiji nel 1869 e nel 1871, a pochi anni di distanza dalla firma del trattato di amicizia e commercio che apriva le relazioni diplomatiche tra il Regno d’Italia e l’Impero giapponese. Si trattava di doni prestigiosi, destinati a personaggi di rango elevato.

Oggi l’Armeria Reale – che, sottolinea Enrica Pagella, Direttrice dei Musei Reali, occupa un posto di riguardo nel contesto europeo – conserva oltre 5.000 opere, collocate in ambienti di raro fascino e pregio, finemente decorati e affrescati.


M.F.C.S.
Fonte: Ufficio Stampa, 17 marzo 2021.

www.museireali.beniculturali.it
#museirealitorino