Ha ritrovato la sua naturale giovinezza il volto di Dante, ritratto dal pittore del Rinascimento toscano Andrea di Bartolo di Bargilla detto Andrea del Castagno (Castagno di San Godenzo, Firenze 1421 circa – Firenze 1475), nell’affresco custodito alla Galleria degli Uffizi e ora restaurato dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze.
Si tratta dell’immagine forse più famosa di Dante, un’icona che si lega alla cultura e allo spirito italiani, puntualizza il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt. Ancora più significativo è il fatto che il restauro sia stato finanziato Linda Balent, dei Friends of the Uffizi Galleries, il ramo americano degli Amici degli Uffizi. Perché Dante è anche un poeta universale e la sua opera è attuale ovunque nel mondo.
L’affresco presentava in origine un’immagine serena e pacata del Poeta, diversa da come sembrava ultimamente, scurita e appesantita dal deposito di sedimenti e dai passati interventi e ritocchi, che ne facevano apparire il viso cupo e accigliato. Le specialiste dell’Opificio hanno utilizzato tecniche diagnostiche non invasive, quali riprese fotografiche nelle varie lunghezze d’onda dello spettro elettromagnetico, indagini ottiche a scansione con strumentazione Multi-VIS-NIR dell’Istituto Nazionale di Ottica del CNR, indagini micro-invasive per la diagnostica dei materiali e per la caratterizzazione delle casistiche conservative. Il risultato, dopo sei mesi di lavoro, ha ripristinato nell’opera la leggerezza tipica della pittura murale, riscoprendo un volto di Dante luminoso e animato da una freschezza quasi giovanile, finora del tutto inedita.
Il ritratto di Andrea del Castagno sarà presto protagonista della grande mostra “Dante – La visione dell’arte”, organizzata a Forlì, dovegli Uffizi concederanno in prestito circa cinquanta opere, nell’ambito delle celebrazioni per il Settecentenario della morte del padre della Divina Commedia.
Al termine della mostra l’affresco staccato verrà esposto a Castagno d’Andrea, nel comune fiorentino di San Godenzo, paese natale del pittore Andrea del Castagno. Un luogo dantesco per eccellenza, in quantofu proprio qui che l’Alighieri, esiliato da Firenze, decise di accettare ilprovvedimento dei fiorentini contro di lui e di non tornare nella suacittà (dove, in tutta probabilità, sarebbe stato giustiziato) lasciando così per sempre le terre della sua Toscana.
M.C.S.
Fonte: Portavoce Galleria Uffizi, 18 marzo 2021