Grandi stelle del panorama lirico internazionale si incontrano nel nome di Giuseppe Verdi, il 26 agosto alle ore 21.30 nella suggestiva cornice dell’Arena di Verona per uno spettacolo d’eccezione in data unica, “Verdi Opera Night”, all’interno della 96a edizione del Festival lirico in scena dal 22 giugno al 1° settembre 2018.
Il cast di altissimo livello è impegnato a restituire la magia e lo splendore musicale della celebre “trilogia popolare” del Cigno di Busseto, come afferma il Sovrintendente Cecilia Gasdia: «Sarà una vera e propria parata di stelle, quella chiamata a celebrare il binomio Giuseppe Verdi – Arena di Verona, che da oltre un secolo contraddistingue le estati nell’anfiteatro. È proprio dall’Aida del 1913, con cui ha preso il via il nostro glorioso Festival, che il nome di Verdi e le note delle sue opere immortali risuonano preponderanti nel cartellone lirico veronese». Alla guida della compagine artistica areniana al gran completo e degli interpreti internazionali, il giovane e brillante direttore Andrea Battistoni: «La “Verdi Opera Night” va intesa come una festa, come la celebrazione di uno dei più grandi geni italiani, cui innumerevoli cantanti, musicisti, registi, tecnici e operatori del settore hanno donato ore di impegno, fatica e passione al fine di mettere in scena i suoi sogni artistici, in questa cavea delle meraviglie. Una festa che si articolerà attraverso le pagine più celebri dei suoi più famosi melodrammi. Non riesco a immaginare migliore introduzione all’opera italiana per il turista curioso, o per i giovani pronti ad avvicinarsi a questa straordinaria forma d’arte, e una felicità più grande per gli appassionati che ritroveranno, nelle romanze e nei cori più conosciuti di Verdi, il bagliore originario che li ha introdotti alle gioie della musica lirica. Da parte mia, esibirmi ancora su questo podio sotto le stelle sarà la soddisfazione più sentita tra i miei impegni professionali, un ideale dono artistico alla mia adorata città e a questo teatro unico al mondo».
La “festa dell’Opera” si apre con una delle pagine liriche più suggestive della storia del melodramma: la Sinfonia de “La forza del destino” tradotta in movimento dai danzatori. Con un impianto scenico agile e leggero segue il primo titolo della trilogia verdiana, “Rigoletto”, di cui viene proposto il secondo atto aperto dalla celebre aria “Ella mi fu rapita”, interpretata per la prima volta in Arena dal giovane tenore internazionale Rame Lahaj nel ruolo del Duca di Mantova. Si prosegue poi con arie celebri e scene corali, fino a culminare nei duetti padre-figlia tra il buffone interpretato da Luca Salsi, baritono verdiano d’eccellenza nel panorama lirico contemporaneo, e Gilda di Lisette Oropesa, soprano statunitense che ha calcato i più importanti palcoscenici al mondo, tra cui il Metropolitan di New York oltre cento volte, e che debutta per l’occasione nel tempio della lirica veronese.
Dopo un breve intervallo la scena si sposta nelle fosche e notturne atmosfere de “Il trovatore”. Siamo nel terzo atto e assistiamo a sconvolgenti rivelazioni dei personaggi e ai loro tormenti, fino alla celeberrima cabaletta finale di Manrico “Di quella pira”, interpretata da un altro nome top della scena internazionale, Francesco Meli. Accanto a lui, Leonora di Serena Gamberoni e Azucena di Violeta Urmana, nomi amati dal pubblico areniano, come il baritono verdiano Simone Piazzola, Conte di Luna.
Si cambia nuovamente ambientazione e, a conclusione del Gala, una delle opere più rappresentate al mondo, “La traviata”, di cui viene proposto l’emblematico terzo atto. Il ruolo di Violetta Valéry è qui affidato a Maria Mudryak, giovane e affermato soprano vincitore dei più importanti concorsi internazionali, che ha già sostenuto ruoli da protagonista in grandi teatri. Per la prima volta Mudryak si esibisce all’Arena accanto all’Alfredo di Luciano Ganci, altra nota voce tenorile alla sua prima volta nell’anfiteatro veronese. A coronare il cast ritroviamo Simone Piazzola nei panni di Giorgio Germont, suo cavallo di battaglia e ruolo che ha sostenuto in tutto il mondo per oltre centocinquanta recite.
C.S.
Foto Ennevi per Fondazione Arena di Verona
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