Nuovo cimento internazionale per il regista Francesco Micheli con un’opera particolarmente significativa per la sua carriera. “Lucia di Lammermoor” di Gaetano Donizetti, su libretto di Salvadore Cammarano (1835), debutta all’Opéra National de Bordeaux il 3 aprile 2018 con un allestimento in coproduzione con la Fenice di Venezia, dove è andato in scena con grande successo nell’aprile 2017.
Il titolo operistico romantico per eccellenza è immerso fra le brume, i castelli e i cimiteri di una Scozia medievale, dilaniata dalle lotte fra i clan, in cui si delinea la storia d’amore tenera e sincera di due adolescenti cresciuti troppo in fretta.
«Sono state le emozioni a guidarmi nell’ideazione registica di questo allestimento di Lucia di Lammermoor – spiega Francesco Micheli – opera a me particolarmente cara. Innanzitutto perché è un titolo celeberrimo del repertorio del bel canto che mi ha sempre affascinato e soprattutto perché è di Donizetti, bergamasco come me, compositore al quale sono particolarmente legato anche perché dal 2015 sono direttore artistico del Festival Donizetti Opera. Sento una doppia responsabilità, ma l’emozione è diventata riflessione sulla drammaturgia – continua Micheli – e sulle molteplici possibilità di vicinanza tra la Lucia e noi: una tragedia in cui si prende coscienza delle difficoltà, nell’opera come nella vita di tutti i giorni, nel costruire il proprio futuro, il proprio progetto di vita, specialmente se si è giovani come i protagonisti di questa storia. Ed ecco che la pazzia appare, in tutta la sua paradossale lucidità, come l’unica via d’uscita “sensata” dalle costrizioni di un presente obbligato, avendo trascorso l’infanzia e l’adolescenza dicendo sempre di sì e ritrovandosi adesso oppressi dal peso schiacciante dell’eredità storica e familiare che i due orfani Enrico e Lucia si trovano costretti ad amministrare, proprio come tanti altri figli dell’Italia di oggi che si ritrovano in balia del futuro e dei loro desideri, orfani di un sistema di valori nel quale sono cresciuti».

Per questo allestimento di “Lucia di Lammermoor” le scene, romantiche nei toni e nei colori e intensamente oniriche nelle ambientazioni, sono firmate da Nicolas Bovey, i costumi da Alessio Rosati, le luci da Fabio Barettin. A Bordeaux sale sul podio Pierre Dumoussaud; Lucia sarà Georgia Jarman; Edgardo, Julien Behr; Enrico, Florian Sempey; Raimondo, Jean Teitgen; Alisa, Albane Carrère; Normanno Paul Gaugier. L’orchestra e il coro sono quelli dell’Opéra National Bordeaux Aquitaine.
Nelle prossime settimane Micheli sarà impegnato anche in TV con gli interventi musicali nell’ambito della trasmissione domenicale di Rai1 “Uno Mattina in famiglia”, poi a Milano nel ciclo Sound Music con la Filarmonica della Scala e UniCredit, e con il debutto all’Opera di Firenze di una nuova produzione della trilogia popolare verdiana: “Rigoletto”, “La traviata”, “Il trovatore”.

C.S.

Foto di Gianfranco Rota. Foto di scena di Michele Crosera