Dante e Napoleone a confronto, con un comune denominatore: L’Europa. Una mostra, un libro, un programma di appuntamenti, visite guidate, laboratori e l’occasione straordinaria per visitare una raffinata casa-museo neoclassica. Ateneo di Brescia Accademia di Scienze Lettere e Arti con Fondazione Brescia Musei celebrano due miti, a 700 anni dalla morte di Dante e a 200 anni da quella di Napoleone. Un progetto che indaga valori, ideali e sentimenti addensati intorno ai due personaggi; che descrive un’epoca, i suoi protagonisti, il collezionismo, le tendenze. Oltre 80 sono le opere nella mostra “Dante e Napoleone”, a cura di Roberta D’Adda e Sergio Onger. Dipinti, sculture, disegni, stampe e medaglie provenienti da collezioni pubbliche e private sono poste in dialogo con il percorso permanente della casa-museo di Paolo Tosio. La mostra si avvia il 5 maggio e si chiude il 15 dicembre 2021, ricorrenza dei solenni funerali di Napoleone, tenutisi a Parigi nel 1840.

Andrea Appiani (Milano, 1754 – 1817)
Ritratto a tre quarti di Napoleone in “petit habillement” di re d’Italia
1805 Brescia, collezione privata

Il culto per queste due figure e per gli ideali che esse incarnano trova diverse testimonianze nelle collezioni italiane ed europee, in particolare dell’Ottocento. A Brescia, il nobiluomo Paolo Tosio (1775–1842) raccolse nel suo palazzo, progettato da Rodolfo Vantini (prima sede della Pinacoteca cittadina a lui co-titolata, trasferita dal 1904 a Palazzo Martinengo e ora sede dell’Ateneo) un’importante collezione d’arte con capolavori di Raffaello, Lotto e Moretto, pittura fiamminga e nord europea, oltre a commissionare opere neoclassiche e romantiche, così come alcune decorazioni parietali, intorno al mito di Dante e Napoleone.

La mostra sottolinea il ruolo già immaginato da Tosio e condiviso con il suo illustre cenacolo: assegnare alla propria dimora una funzione civile, costruendo un proprio personale pantheon, selezionando e coltivando l’immaginario simbolico di cui dovevano nutrirsi i contemporanei.

Giacomo Macchiavelli (Canto III, verso 49) 1807 Brescia, Musei Civici
Provenienza: legato Lorenzo Basiletti, 1886
Ph. Credit: Archivio fotografico Civici Musei di Brescia

Le opere in mostra documentano l’interesse largamente diffuso per queste due figure: Alighieri in quanto riferimento delle aspirazioni civili e identitarie della nazione, della quale il poeta era considerato l’unificatore dal punto di vista linguistico; Bonaparte in quanto percepito come colui che, grazie alla costituzione della Repubblica prima e del Regno italico poi, aveva avviato un processo di formazione della coscienza nazionale che diede vita al Risorgimento e all’unificazione della Penisola.

Nella vita culturale e politica dell’Italia dell’Ottocento, Dante e Napoleone hanno rivestito un ruolo centrale, che per entrambi si è ammantato di valori ideali, assurgendo alla dimensione del mito, alla cui diffusione il collezionismo privato ottocentesco contribuì in modo originale.



Giuseppe Diotti (Casalmaggiore, 1779 –1846)
Il conte Ugolino nella torre 1832
Brescia, Musei Civici
Provenienza: legato Paolo Tosio, 1844
Ph. credit: Fotostudio Rapuzzi

LE OPERE IN MOSTRA
Il percorso si dipana nell’appartamento recentemente riallestito che già ospita il Busto di Napoleone di Democrito Gandolfi (copia da Canova) e il Conte Ugolino con i figli nella torre della fame di Giuseppe Diotti, opera del 1832 che, per la sua crudezza, suscitò scandalo alla sua esposizione a Brera. Troviamo il Ritratto a tre quarti di Napoleone in “petit habillement” di re d’Italia del 1805, di Andrea Appiani (1754-1817), già noto come copia e riscoperto come prezioso originale grazie al restauro coincidente con la mostra. Poi le miniature dipinte su avorio, commissionate dalla famiglia imperiale a Giambattista Gigola (1767-1841) per farne doni di affetto o di rappresentanza; i Fasti di Napoleone ideati da Andrea Appiani per il palazzo Reale di Milano, illustrati in una prestigiosa serie di 35 acqueforti.

Giambattista Gigola
(Brescia, 1767 – Tremezzo, 1841)
Girolamo Fenaroli Avogadro in uniforme di ufficiale della Guardia Civica Nazionale di Brescia 1797-1799 circa Brescia, Musei Civici Provenienza: dono Lagorio Passoni, s.d. Ph. Credit: Archivio fotografico Civici Musei di Brescia

Un piccolo capolavoro romantico è il disegno di Luigi Basiletti (1780-1859), databile al 1821 e molto probabilmente eseguito dopo il fatidico 5 maggio, che rappresenta un Napoleone piccolo e in solitudine, sulla roccia di Sant’Elena.

Il pittore fu colpito dal melanconico epilogo “dell’uom fatale”, nonostante sei anni prima, nel 1815, comunicando al conte Tosio che il Ganimede con l’aquila di Giove di Bertel Thorvaldsen, anch’esso in mostra, gli sarebbe presto stato recapitato, avesse commentato: Avrete già inteso come Napoleone sia fuggito dal isola del Elba. Cisar[anno] altre gravi sciagure alla nostra generazione!
Catalogo edito da Skira

M.F.C.S.
Fonte: adicorbetta, 22 aprile 2021

DANTE E NAPOLEONE
5 maggio – 15 dicembre 2021
Ingresso gratuito. Prenotazione obbligatoria

Palazzo Tosio – Ateneo di Brescia
www.ateneo.brescia.it
www.bresciamusei.com