Mimmo Paladino, uno degli artisti visivi italiani più noti al mondo, riceverà la Laurea ad Honorem in Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo – Dams dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna, per “la sua sofisticata epica anti-eroica e l’attitudine transdisciplinare che lo rendono modello eccelso della cultura artistica contemporanea e incarnazione di qualità intellettuali tipiche del nostro Paese”.
La cerimonia di conferimento è in programma venerdì 14 maggio 2021 alle ore 16.30 presso il Teatro Comunale di Bologna e in diretta streaming. La celebrazione si inserisce nell’ambito di DAMS50, il cartellone promosso dal Dipartimento delle Arti per festeggiare il proprio mezzo secolo di vita. Alla laurea seguirà, sempre al Teatro Comunale, la proiezione del suo film dedicato al capolavoro di Cervantes, “Quijote”, dove recita un altro illustre bolognese, Lucio Dalla, anche lui laureato ad honorem dell’Alma Mater.
Si legge nelle motivazioniche Mimmo Paladino “nella sua cinquantennale carriera, ha privilegiato l’utilizzo di tecniche artistiche tradizionali come disegno, pittura, scultura, mosaico e incisione, ma ha spesso sperimentato con la loro convergenza o contaminandole con altre forme espressive quali il teatro, la musica e il cinema”.
Come preludio, sarà inaugurata la mostra “Dalla pittura alla letteratura”, a ingresso gratuito in Salaborsa, Piazza Nettuno a Bologna, sabato 8 maggio (opening ore 18 su prenotazione fino a esaurimento posti su dams50.it), aperta fino al 6 giugno 2021, dove saranno esposti oltre duecento disegni dell’artista ispirati alla grande letteratura universale, tra cui Cervantes, Collodi, Dante, Omero, Lévi-Strauss e Manzoni. Paladino, infatti, nutre da tempo uno speciale rapporto con la poesia e con gli scrittori antichi e moderni.
Attivo dalla fine degli anni Sessanta, è negli anni Ottanta che Paladino diventa una figura di primo piano nel panorama internazionale dell’arte contemporanea, in associazione a quel movimento artistico che il critico e curatore Achille Bonito Oliva ha definito Transavanguardia, peculiare versione italiana della corrente internazionale nota come Neo-Espressionismo. Manifestazione quintessenziale del pensiero postmodernista – imperniato sul crollo di quelle che Jean-François Lyotard ha definito le “grandi narrazioni” della modernità – la Transavanguardia è stata un movimento prevalentemente pittorico caratterizzato da un ritorno alla figurazione, un rifiuto delle dinamiche concettuali che avevano caratterizzato l’arte del decennio precedente e, in particolar modo, una propensione di memoria espressionista per l’introspezione psicologica e l’esplorazione di nuove forme di identità.
Paladino risponde con un ritorno a un’umanità essenziale, a tratti primordiale. Il suo immaginario, infatti, è caratterizzato da figure umane che potremmo definire primarie: astoriche, asessuate, anaffettive, dall’etnia indefinibile, raffigurate in pose rigide, immobili, solitamente frontali. Che si tratti di figure dipinte – appesantite da contorni spessi che ne delimitano la sagoma – o di massicce sculture in pietra o in bronzo, la sensazione è di trovarsi di fronte ad anti-monumenti che, anziché celebrare un avvenimento storico, mettono in crisi il concetto stesso di storia.
Mostra “Eroi del quotidiano” al MAMbo vedi approfondimento DeArtes qui
C.S.M.
Fonte: Ufficio Stampa Unibo, 3 maggio 2021
Immagine di apertura: Mimmo Paladino (particolare) © Lorenzo Palmieri
Università di Bologna (unibo.it)
dams50.it
Mimmo Paladino. Dalla pittura alla letteratura | Biblioteca Salaborsa