Può la fotografia rappresentare la drammaticità della vita umana? Il fotografo Alex Majoli riflette sul rapporto tra il teatro e la città e sulle sue possibili interconnessioni. La mostra Opera Aperta invade la città con grandi wallpaper, gigantografie, in uno scambio osmotico tra teatro e realtà. La mostra, commissionata e prodotta da Fondazione I Teatri e da Reggio Parma Festival in collaborazione con Fotografia Europea, viene inaugurata il 21 maggio per Fotografia Europea (Vedi notizia DeArtes qui)e tocca una trentina di luoghi tra centro e periferie, fino al 4 luglio 2021.

La serie Opera Aperta di Alex Majoli riesce, grazie a un sapiente uso della luce di ispirazione caravaggesca, a mostrare quella che David Campany, curatore di mostre, artista e scrittore, chiama “la teatralità della vita”. Momenti comuni vengono fissati in attimi eterni che sembrano rappresentazioni teatrali. Un progetto che accompagna il fotografo da otto anni e che ha visto la sua consacrazione nella grande mostra organizzata nel 2019 presso Le Bal, Parigi, a cura dello stesso David Campany.

Un lavoro nato dall’ispirazione di alcuni grandi maestri del teatro sperimentale novecentesco che a Fotografia Europea 2021 trova una sua naturale evoluzione nel confronto con la realtà che fa della “messa in scena” la base della sua produzione: il teatro.

«Mi son detto, cosa succede se monto delle luci, degli strobe potenti, attorno a persone che stanno facendo qualcosa di normale, che so, prendere un caffè, fare la spesa, seguire un funerale?» spiega Majoli nel sito della Magnum. Succede che la scena della strada diventa la scena di un teatro, e tutto sembra avvenire su un palcoscenico.

Alex Majoli è un fotoreporter italiano. Pluripremiato a livello internazionale, è noto per i suoi reportage realizzati nelle aree di conflitto. Dal 2001 è membro effettivo della agenzia internazionale fotografica Magnum Photos e dal 2011 al 2014 ha ricoperto l’incarico di presidente.

M.C.S.
Fonte: Ufficio Stampa Fondazione I Teatri, 5 maggio 2021
Contributi Fotografici: Alex Majoli Opera Aperta

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