È stato l’annus horribilis del nostro tempo. Eppure nemmeno il Covid ha fermato i “ladri della bellezza”. Nel 2020 sono stati recuperati 501.574 beni d’arte, grazie al lavoro dei trecento Carabinieri del Comando TPC, posti alle dipendenze del Ministero della Cultura e distribuiti su sedici Nuclei e una Sezione nelle varie Regioni italiane, un Reparto Operativo nazionale con Sezioni specializzate per materia e un Ufficio Comando che gestisce la Banca dati di opere da ricercare più antica ed estesa al mondo (1.300.000 files).

Questo, il dato d’insieme nel dossier “Attività Operativa 2020” dell’Unità specializzata dell’Arma, istituita nel 1969 per onorare l’articolo 9 della Costituzione: “la Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”. E che, in mezzo secolo di vita, ha restituito al pubblico o ai legittimi proprietari più di tre milioni di beni culturali.

«Il meticoloso lavoro del Comando per la tutela del patrimonio culturale non si è mai fermato, anche durante questo duro anno di emergenza pandemica – sono le parole del Ministro Dario Franceschini. I carabinieri dell’arte hanno recuperato e restituito ai legittimi proprietari beni rubati, trafugati ed esportati illecitamente. Hanno rivestito un ruolo di rilievo all’interno della task force Caschi Blu della Cultura che li ha visti impegnati in importanti missioni internazionali per la tutela e la salvaguardia del patrimonio culturale di Paesi colpiti da calamità naturali. Gli importanti risultati dell’attività operativa 2020 mostrano, ancora una volta, l’eccellenza dei Carabinieri del TPC che operano dal 1969 e di cui dobbiamo essere orgogliosi».

Il 2020, con i luoghi della cultura chiusi e i mercati a singhiozzo, ha visto i traffici illeciti adattarsi ai nuovi orientamenti di vendita, spostandosi su modalità a distanza. L’azione di contrasto è stata orientata nella stessa direzione. La maggior parte dei recuperi del 2020 riguarda il settore antiquariale, archivistico e librario (483.978); a seguire i reperti archeologici, paleontologici e numismatici provenienti da scavi clandestini (17.596). Sono state sequestrate 1.547 opere contraffatte: falsi di arte contemporanea (ma non solo) che, qualora immessi sul mercato, avrebbero fruttato alle organizzazioni criminali oltre 415 milioni di euro.

I furti hanno fatto registrare un decremento del 17,6% (287 a fronte dei 345 del 2019). Sono diminuiti soprattutto quelli ai danni della collettività: biblioteche (-50%, da 12 a 6), luoghi di culto (- 17%, da 135 a 112), musei (– 21,4%, da 14 a 11); invariato il dato riferito agli archivi (8 come nel 2019).

Preziosi ritorni hanno caratterizzato l’anno trascorso. Ne è esempio la copertina del dossier, ove campeggia la splendida Testa di divinità femminile romana, risalente al I secolo d.C., individuata a seguito di indagini in campo internazionale. La testa, che fino al 12 dicembre del 1977 si trovava all’ingresso del Foro Romano, era stata staccata dal suo busto panneggiato e portata via da ignoti.

Le attività svolte in collaborazione con Forze di polizia estere, Europol e Interpol, insieme alla “diplomazia culturale”, hanno permesso il rimpatrio di molte opere di notevole rilevanza. Come il Ritratto di gentiluomo attribuito a Tiziano Vecellio e stimato in 6 milioni di euro, oggetto di illecita esportazione in territorio elvetico, o i preziosissimi libri antichi rintracciati nel Regno Unito insieme alla Metropolitan Police di Londra in un’attività coordinata da Europol ed Eurojust.

Nella lotta alla contraffazione, accanto ai falsi Balla, Schifano, Warhol e De Chirico, spiccano l’imitazione di un Van Gogh con i covoni di grano e il sequestro di 134 opere apocrife di Silvano Campeggi, l’autore dei manifesti che hanno fatto la storia del cinema, da Via col vento a Ben Hur e Quo vadis?

Nel 2020 i Carabinieri del TPC hanno fornito supporto ad altri Paesi a seguito di eventi che ne hanno compromesso il patrimonio. Sono intervenuti in gennaio in Albania, dove un terremoto aveva duramente colpito il Paese, e in ottobre a Beirut, dopo le esplosioni avvenute nella zona del porto. Lo hanno fatto nel quadro dell’iniziativa, avviata nel 2015 dal ministro Dario Franceschini d’intesa con l’UNESCO, dei “Caschi Blu della Cultura”, una task force composta anche da esperti del Ministero che si adopera per la messa in sicurezza e la conservazione dei beni culturali nelle aree devastate da conflitti o calamità naturali.

Un anno significativo, pur segnato dall’emergenza pandemica, iniziato con una mostra di tesori ritrovati inaugurata il 7 gennaio a New York nel Palazzo di Vetro insieme al Segretario Generale delle Nazioni Unite e concluso con la restituzione dello storico Orologio a pendolo del Quirinale. Trafugato e poi individuato, alla vigilia di Natale il voluminoso “pacco”, avvolto in unpanno rossoblù e ornato da coccarde tricolore, è stato recapitato presso l’andronedell’alloggio presidenziale. Un biglietto di auguri diretto al Capo dello Stato, firmato dalMinistro della Cultura e dal Comandante Generale dell’Arma, lo accompagnava con leseguenti parole: “Nessuna lancetta segnerà l’ora in cui smetteremo di amare l’Italia”.

«L’avvento di nuove tecnologie, a cui stiamo lavorando, ci consentirà di ottenere risultati sempre migliori» promette il generale Roberto Riccardi, comandante del TPC.

La pubblicazione “Attività operativa 2020” è disponibile sui siti www.beniculturali.it  e www.carabinieri.it

Comando TPC, Sala Stampa, 29 aprile 2021


Terracotta invetriata della bottega di Andrea della Robbia recuperata in Canada

ATTIVITÀ 2020 CARABINIERI TPC FIRENZE
(Comandante Cap. Claudio Mauti)

Recuperati beni d’arte per un valore di un milione e cinquecentomila euro.L’analisi dei dati statistici ha confermato nel 2020 la diminuzione dei reati in danno del patrimonio culturale in Toscana. Lo scorso anno, a fronte di 37 eventi commessi nel 2019, ne sono stati registrati 29 (-21,6%), in linea con il dato nazionale. I luoghi maggiormente colpiti si confermano gli edifici religiosi (16 nel 2020), ricchi di beni ed oggetti artistici facilmente commerciabili, e dislocati soventemente in zone periferiche o rurali. Nel 2020 sono stati rafforzati i servizi di controllo e le attività preventive, in particolare seguendo le indicazioni contenute nelle “Linee guida per la Tutela dei beni culturali ecclesiastici”.

Le attività dei Carabinieri TPC del Nucleo di Firenze hanno consentito il recupero di beni antiquariali, archivistici, librari e archeologici, del valore di circa un milione e cinquecentomila euro. Inoltre, sono state sequestrate opere d’arte contemporanea contraffatte che, qualora immesse sul mercato come autentiche, avrebbero potuto fruttare indebiti guadagni, stimati in 370mila euro.

Nell’anno 2020 sono stati recuperati 381 beni antiquariali, archivistici e librari; 91 reperti archeologici; e sono state sequestrate 8 opere contemporanee contraffatte.

Il Nucleo TPC di Firenze, operando sul territorio della Toscana in sinergia con le altre componenti dell’Arma dei Carabinieri e in particolare con il 4° Nucleo Elicotteri di Pisa, ha assolto alle funzioni di tutela e salvaguardia del patrimonio culturale anche attraverso il monitoraggio dei siti archeologici terrestri e marini, nonché delle aree di interesse paesaggistico e dei sette siti UNESCO della regione.

A gennaio, a seguito del terremoto che ha colpito l’area compresa tra i comuni di Scarperia e San Piero e Barberino di Mugello il 9 dicembre 2019, il Nucleo ha completato la messa di sicurezza di 149 opere prelevate dalla chiesa di San Lorenzo e trasferite presso la Pieve di San Pietro del Comune di Scarperia e San Piero (FI), mentre altri 7 beni d’arte, prelevati dall’oratorio SS. Sebastiano e Rocco di Barberino di Mugello (FI) sono stati collocati in un deposito temporaneo. Dall’area del sisma venivano complessivamente messi in sicurezza 259 beni d’arte: 37 opere pittoriche, 12 sculture, 164 beni ecclesiastici e 51 documenti archivistici.

Tra le molteplici attività, sono stati recuperati: a Pistoia, dieci volumi databili dalla seconda metà del XVI secolo ai primi decenni del Seicento; in Canada, una terracotta invetriata della bottega di Andrea della Robbia; a Viareggio (LU), 134 bozzetti di Silvano Campeggi; a Milano, un dipinto del XVI secolo raffigurante “Madonna col Bambino e Santi”; a Vercelli, un’opera moderna dell’artista “maledetto” Franco Angeli; a Firenze, una scultura in terracotta attribuita a Agnolo di Polo, inizi del XVI secolo; a Salerno, due dipinti attribuiti a Pier Dandini (Firenze, 1646-1712); a Lugano (Svizzera), un dipinto di Giacomo Balla rubato a Prato.

Tra le numerose attività, figura anche quella divulgativa promossa dal Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri e svolta presso gli studenti delle scuole, per la promozione della cultura della legalità. Durante uno di questi incontri, si è sottolineato l’impegno del Comando TPC all’estero, in occasione di attività addestrative in favore di personale militare in servizio in Medio Oriente. La Task Force “Unite4Heritage” (U4H), unità composta da Carabinieri TPC ed esperti del Ministero della Cultura, è stata costituita per intervenire in occasione di calamità naturali (terremoti, alluvioni) nonché in caso di conflitti anche fuori dai confini nazionali al fine di salvaguardare e proteggere beni culturali distrutti o danneggiati.


ATTIVITÀ 2020 CARABINIERI TPC PERUGIA
(Comandante Ten. Col. Guido Barbieri)

In Umbria, ove dal 2016 opera il Nucleo Carabinieri TPC di Perugia, a fronte di 26 furti commessi nel 2019, nel trascorso anno ne sono stati consumati 9 (-17,6%). Nonostante il calo dei reati, non è comunque venuta meno l’azione preventiva, nella considerazione che l’Umbria sia sempre un territorio “appetibile” per la sua posizione geografica, che la vede al centro di un’area particolarmente ricca di beni culturali conservati in chiese, conventi, santuari, edicole votive, oppure ancora celati in luoghi archeologicamente inesplorati.

Le attività condotte dai Carabinieri TPC di Perugia contemplano il recupero di beni antiquariali, archivistici, librari e archeologici, il cui valore complessivo ammonta a 3.632.000 euro. Inoltre, sono state captate e sequestrate opere contraffatte falsamente attribuite a noti artisti contemporanei che, se vendute come autentiche, avrebbe potuto fruttare circa 940.000 euro. Nel 2020 sono stati recuperati 418 beni antiquariali, archivistici e librari, 548 reperti archeologici integri; sequestrate 94 opere d’arte contemporanea contraffatte.

Il Nucleo TPC di Perugia inoltre, operando in stretta collaborazione con le altre componenti dell’Arma (Territoriale, Carabinieri Forestali, 16° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Rieti, Elinucleo di Roma Urbe Forestali) ha monitorato i siti archeologici, delle aree di interesse paesaggistico nonché dei vari siti UNESCO ubicati nel territorio umbro: la città di Assisi; la chiesa di San Damiano; l’eremo delle carceri; il santuario di Rivotorto e paesaggio storico; la basilica di Santa Maria degli Angeli e il Palazzo del Capitano; la basilica di San Salvatore in Spoleto e il tempietto del Clitunno a Campello.

A Città di Castello (PG), presso la Fondazione Palazzo Albizzini – Collezione Burri, venivano sequestrate, grazie alla segnalazione della stessa Fondazione, tre opere grafiche falsamente attribuite all’artista e che, se commercializzate come autentiche, avrebbero avuto un valore complessivo stimato in 250.000 euro.

A Foligno (PG), presso un esercizio commerciale antiquario, è stato sequestro un bassorilievo marmoreo – cippo votivo – di epoca romana databile al II secolo d.C.. A Camaiore (LU) sono state sequestrate 60 opere, tutte riportanti false indicazioni inerenti l’autenticità e la firma degli autori, il cui valore, nel caso fossero state vendute come autentiche, è stato stimato complessivamente in 200.000 euro.

Nelle località liguri di Rapallo, Camogli e Genova, in collaborazione con il Nucleo di questa città, sono stati sequestrati 159 reperti archeologici, fra i quali ceramiche etrusche, oggettistica varie e statuaria in bronzo e pietra di epoca pre-romana e pre-colombiana, provenienti da aree archeologiche del centro Italia e del Sudamerica. In un esercizio commerciale sono stati sequestrati altri 21 reperti archeologici, tra cui ceramiche apule, etrusche, statue in terracotta policroma e anfore vinarie, del valore complessivo di 150.000 euro. A Perugia, presso una dimora privata sono stati sequestrati 269 reperti archeologici, tutti di epoca pre-colombiana, facenti parte di una collezione mai denunciata.

È stato identificato l’autore del furto della reliquia di San Giovanni Paolo II, avvenuto il 23 settembre 2020 all’interno del Duomo di Spoleto, dove si trovava custodito il reliquario che purtroppo al momento non è ancora stato ritrovato.

Aquila imperiale attribuita a Mentore Maltoni

ATTIVITÀ 2020 CARABINIERI TPC ANCONA
(Comandante Ten. Col. Carmelo Grasso)

Oltre tremilacinquecento beni recuperati per un valore di circa 3 milioni di euro.L’azione operativa si è svolta grazie alla collaborazione dell’Arma Territoriale, con le Stazioni capillarmente presenti sul territorio, nonché di altri reparti dell’Arma quali Nuclei Elicotteri e Carabinieri subacquei. In diminuzione, seppur di poco, i furti di beni d’arte sia in musei, luoghi espositivi pubblici o privati, luoghi di culto, archivi e biblioteche e luoghi di privati. Infatti nel 2019 nel territorio di competenza del Nucleo di Ancona si erano registrati 16 furti, e 15 nel 2020.

Le attività di contrasto poste in essere dal Nucleo TPC di Ancona hanno consentito il recupero di 3767 beni antiquariali, archivistici, librari e archeologici, di pregevole fattura, per un valore stimato di euro 2.882.900. Le persone denunciate a piede libero sono state 155, di cui 20 per reati in danno del paesaggio.

Sono stati recuperati603 beni antiquariali, archivistici e librari; 3.131 reperti archeologici di cui 1473 interi e 1388 frammenti; 42 reperti paleontologici; sequestrate 6 opere d’arte contemporanea contraffatte.

In un giardino privato è stata individuata una scultura in marmo di travertino raffigurante un’aquila imperiale attribuita allo scultore Mentore Maltoni (Ancona 1894 – Ancona 1956), che faceva parte del complesso monumentale in onore dell’imperatore Traiano inaugurato nel 1934. La scultura è stata affidata al comune di Ancona e collocata momentaneamente nella civica pinacoteca.


ATTIVITÀ 2020 CARABINIERI TPC CAGLIARI
(Comandante Magg. Paolo Montorsi)

1.120 reperti archeologici sequestrati, 61 persone denunciate e 7 arrestate, 2 immobili sottoposti a sequestro preventivo per reati monumentali e paesaggistici, per un totale di un milione di euro. Questi sono alcuni dei numeri del consuntivo dell’attività operativa che il Nucleo Carabinieri TPC di Cagliari, in sinergia con le diverse componenti dell’Arma territoriale e degli altri Reparti specializzati, ha svolto in Sardegna nel 2020.

Tra le operazioni di maggior rilievo, si segnalano l’arresto di una persona trovata in possesso di armi e munizioni e di circa 1.000 reperti archeologici, tra cui più di 700 monete fenicio-puniche e romane, 10 anelli, 11 medagliette votive nonché di due metal detector; la denuncia di tre individui trovati in possesso di circa 60 reperti archeologici, tra cui spicca anche un bronzetto nuragico, 4 fossili nonché di un metal detector e di munizionamento da guerra e comune; l’esecuzione della misura cautelare nei confronti di un sodalizio criminale, composto da 13 persone di etnia Rom, dedito alla commissione di truffe ed estorsioni nei confronti di parroci e di responsabili di Istituti religiosi, nell’ambito dell’indagine denominata “Res ecclesiae”;  il recupero e la messa in sicurezza dei registri più antichi dello stato civile del Comune di Bitti, violentemente colpito da un nubifragio.

A Cagliari, sono stati sequestrati 259 reperti archeologici di inestimabile valore storico che verranno restituiti allo Stato. Tra i reperti recuperati, tutti ritenuti di eccezionale interesse storico-culturale, di epoche nuragica, greca, magno greca, punica e romana (VI sec. a.C. – V sec. d.C.), spiccano una navicella nuragica con protome taurina, tre contenitori per liquidi, c.d. rython, con forme di ariete e di bovino di provenienza greca, sei brocche e due coppe a vernice nera con figure rosse di provenienza greca; due ceppi d’ancora perfettamente conservati con iscrizioni in latino e greco; tre coppe a figure nere di età greca, un vaso dauno magno greco ed un vaso con occhio dipinto di epoca fenicio-punica.

Dall’analisi effettuata comparando i dati statistici del 2020 con quelli dell’anno precedente relativi all’intera regione, emerge un lieve aumento dei furti di beni culturali (da 3 a 6), dato che si attesta tra i più bassi a livello nazionale; un lieve aumento degli scavi clandestini (da 4 a 5); un aumento degli oggetti trafugati (da 10 a 122); un aumento del numero delle persone arrestate (da 0 a 7) e di quelle denunciate (da 51 a 61); un notevole aumento dei reperti archeologici recuperati (da 451 a 1.120); un aumento degli immobili sequestrati per reati inerenti gli abusivismi edilizi/paesaggistici (da 0 a 2).


ATTIVITÀ 2020 CARABINIERI TPC NAPOLI
(Comandante Magg. Giampaolo Brasili)

Sono 466.241 i beni recuperati l’anno scorso dal Nucleo Carabinieri TPC di Napoli, con competenza regionale sulla Campania. La maggior parte riguarda il settore antiquariale, archivistico e librario (458.040), a seguire vi sono i beni di carattere scultoreo (7.299) per concludere con i reperti archeologici e numismatici provenienti da scavi clandestini (769).

Per quanto attiene alla contraffazione, sono 238 le opere sequestrate: falsi di arte contemporanea – ma non solo – che, qualora immessi sul mercato, avrebbero fruttato alle organizzazioni criminali più di 1 milione di euro.

Nel territorio campano, si registra un decremento del 16% dei furti in genere, confermato da un decremento anche degli oggetti trafugati del 27% (sia per luogo che per tipologia). Il contrasto alle attività illecite è stato invece costante, sia per quanto riguarda l’attività preventiva che repressiva.

Di particolare rilievo, fra le opere recuperate dal Nucleo di Napoli, vi è l’intero patrimonio facente parte dei Monasteri delle Clarisse. Un antiquario romano aveva posto in vendita, o già venduto, numerosissimi beni, sia artistici che bibliografici – l’intera biblioteca racchiudeva infatti oltre 1200 volumi antichi – provenienti dai Monasteri della Clarisse di Sezze (LT), di Latina e di Vitorchiano (VT).

È molto lungo l’elenco dei beni riconsegnati dal Nucleo di Napoli a chiese e luoghi di culto d’ogni parte d’Italia. Antichi dipinti, sculture, reliquiari, candelieri, un inginocchiatoio e altri oggetti di uso religioso sono stati restituiti ai legittimi proprietari a Ruffano (LE), nella Chiesa del Buon Consiglio; ad Acerra (NA), nella Chiesa del Santissimo Purgatorio; a Rieti, alla chiesa Madonna della Neve; a Castel San Pietro Terme (BO), nella Chiesa Santa Maria Maggiore; alla chiesa San Paolo di Mirabello (FE); alla chiesa Santa Lucia di Savignano sul Rubicone (FC); a Tito (PZ), nella Chiesa della Madonna delle Grazie; a Gorgoglione (MT), nella Chiesa Santa Maria Assunta; nella Chiesa di Santa Margherita a Monguelfo (BZ); a Sesto (BZ); alla Chiesa di San Lorenzo a Occhiobello (RO); alla Parrocchia di San Bartolomeo di Porto Viro (RO).

Importanti opere d’arte trafugate dalle chiese della Diocesi di Aversa, di Capua e di Teano sono state restituite nella sede del Seminario Sacro-Cuore del Pontificio Istituto Missioni Estere di Trentola Ducenta (CE) al Responsabile Regionale Campania CEI e Direttore dell’Ufficio per i Beni Culturali Ecclesiastici di Aversa (CE).

È stata individuata una banda criminale ritenuta responsabile di 55 furti, molti dei quali si sono conclusi con lieto fine e beni restituiti, come per il Tesoro di San Donato di Acerna (SA) e altri beni in tutta Italia, a Potenza, Matera, Occhiobello, per citarne soltanto alcuni.

Sono stati restituiti tre volumi dell’Ottocento alla Biblioteca Caproni di Trento e una trentina dei beni trafugati illegalmente sono stati recuperati nella casa-museo di un medico di Ciampino, dove i Carabinieri hanno ritrovato anche una pala d’altare rubata in Belgio nel 1980.

A Padova è stato restituito il dipinto a olio su tavola risalente al Cinquecento “Madonna con Bambino e San Giovannino”, rubato da un’abitazione privata in Portogruaro (VE) e sono stati recuperati due pannelli Luigi XVI in marmo policromo trafugati dalla Chiesa di Santa Maria della Consolazione di Pozzuoli (NA), restituiti alla Diocesi.


ATTIVITÀ 2020 CARABINIERI TPC BARI
(Comandante Magg. Giovanni Di Bella)

Il Nucleo Carabinieri TPC di Bari, nell’ambito delle attività investigative in Puglia e Basilicata, ha restituito al patrimonio culturale nazionale, beni archeologici, antiquariali e di arte contemporanea che rischiavano di essere definitivamente dispersi.

90 persone sono state deferite all’autorità giudiziaria per i reati di ricettazione, violazioni in materia di ricerche archeologiche, detenzione di materiale archeologico, contraffazione di opere d’arte, violazioni in danno del paesaggio e altre tipologie di reati.

Nell’arco dei dodici mesi sono stati complessivamente sequestrati 1.329 beni (contro i 531 del 2019), di cui 126 di tipo antiquariale, archivistico e librario, 19 reperti paleontologici, 1.181 reperti archeologici e 3 opere d’arte contraffatte, per un valore economico stimato in euro 1.530.000 per i beni autentici e di euro 7.000 per quelli contraffatti, qualora immessi sul mercato come originali.

Particolare impulso è stato dato alla tutela delle aree archeologiche. Infatti, il fenomeno che ancora oggi minaccia maggiormente il patrimonio culturale in Puglia e in Basilicata è lo scavo clandestino, attorno al quale ruotano enormi interessi economici e commerciali. È da queste due regioni che una gran parte dei reperti archeologici nazionali viene illecitamente trasferita e venduta all’estero.

L’attento monitoraggio di siti e-commerce, divenuti canale preferenziale per la compravendita di arte, ha permesso il recupero di 1.181 reperti archeologici databili IV- II sec. a.C. dei quali 871 monete, e il deferimento all’Autorità Giudiziaria di 66 persone.

Nell’ambito del settore antiquariale e in particolare archivistico e librario, sono stati rinvenuti e sequestrati 240 documenti antichi databili nel periodo tra il XVI e il XIX sec., trafugati dall’Archivio Diocesano di Bisceglie, del valore commerciale stimato in 400.000 euro, che saranno presto restituiti alla comunità. Di particolare rilevanza è il recupero di uno stemma araldico in marmo, risalente al XVIII secolo, trafugato da un palazzo del centro storico di Bisceglie (BT) e rinvenuto in vendita presso un antiquario di Riva del Garda (TN).

In materia di tutela del paesaggio sono state incrementate le attività finalizzate a perseguire la realizzazione di opere edilizie abusive o realizzate in difformità rispetto ai progetti approvati in centri storici o comunque in aree sottoposte a vincolo.

Nel 2020, sono stati consumati 8 furti su beni culturali (13 l’anno precedente), di cui 2 ai danni di istituti religiosi (come l’anno precedente).

M.F.C.S.
maggio 2021