Una lastra contenente tredici pesci fossili (Diplomystus), risalente al periodo Cretaceo libanese (145,5 – 65,5 milioni di anni fa), è stata restituita al Console Generale del Libano a Milano, dott. Khalil Mohamad, dal Magg. Francesco Provenza, Comandante del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Monza.

Gli accertamenti erano stati avviati dopo che l’Opera Diocesana Istituto San Vincenzo di Milano aveva consegnato al Nucleo monzese la lastra, proveniente dal lascito testamentario di una signora svizzera, deceduta a Milano.

Il fossile non era presente nella “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, il più grande database di opere d’arte rubate al mondo gestito dal Comando TPC, all’interno del quale sono censiti oltre un milione e trecentomila beni da ricercare. Gli accertamenti del caso sono pertanto stati affidati al Dipartimento di Scienze della Terra “A. Desio” dell’Università degli Studi di Milano.

C.S.M.
Milano, 11 maggio 2021

RESTITUITI 160 BENI CULTURALI TRAFUGATI DA CHIESE E BIBLIOTECHE DI VARIE REGIONI
Grazie all’attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma – pool tutela del patrimonio artistico – e condotta tra Lazio e Campania, i Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) hanno sequestrato centosessanta beni d’arte: reliquie di santi, arredi sacri, volumi antichi e reliquari provenienti da furti consumati tra il 1999 e il 2016 in varie chiese e biblioteche civiche ed ecclesiastiche di diverse località del Lazio, Campania, Basilicata, Emilia Romagna e Lombardia.

Il Comandante del Nucleo TPC di Bologna, Ten.Col. Giuseppe De Gori, lo scorso 13 maggio 2021 ha restituito al Parroco della Chiesa Santa Maria Maggiore in Castel San Pietro Terme (BO), Don Gabriele Riccioni, gli ultimi beni ancora in sequestro: due urne-reliquari in legno intagliato risalenti al XVIII secolo, trafugati a giugno 2010.

Nei giorni precedenti erano stati restituiti una corona in metallo dorato del XIX secolo riccamente decorata con pietre colorate rosse e turchesi, trafugata nel 1976 dalla chiesa di Santa Maria Assunta di Corleto Perticara (PZ); ventisette reliquie di santi e un reliquiario dorato filigranato con intarsi di pietre colorate, trafugati a novembre 2012 dalla chiesa dei Santi Marco Evangelista e Pio X, della Diocesi di Porto – Santa Rufina di Roma. I beni sono stati rinvenuti presso un collezionista romano, assiduo frequentatore del mercato rionale di Roma-Porta Portese, che di recente si dedicava anche ai canali di vendita online.

La Sezione Antiquariato del Reparto Operativo TPC, con il Comandante Cap. Saverio Loiacono, ha avviato le indagini nel 2016, quando è comparsa sul mercato una delle reliquie provento del grosso furto sacrilego commesso nella parrocchia romana dei Santi Marco Evangelista e Pio X, individuata attraverso il monitoraggio dei canali telematici di vendita. Si è ricostruita l’intera filiera dei passaggi di mano dei beni e si è recuperata la quasi totalità delle preziose reliquie trafugate, fino a giungere a due noti commercianti dell’area salernitana, attivi anche nella vendita di volumi antichi.

Nel corso delle investigazioni sono stati recuperati e già restituiti anche un prezioso reliquario in argento del XVIII secolo, trafugato nel 2015 dalla basilica di San Tammaro a Grumo Nevano (NA); 2 volumi antichi del XVIII secolo trafugati nel 2008 dalla biblioteca comunale di Como; un volume del XVII secolo trafugato in epoca imprecisata dalla biblioteca della Pontificia Università Antoniana di Roma; un prezioso volume di numismatica pontificia romana del XVII secolo trafugato nel 1999 dallabiblioteca della Curia Generalizia della Compagnia del Gesù a Roma e un intero blocco di 123 rarissimi volumi in lingua francese del XVII secolo, trafugati a gennaio 2016 dalla biblioteca Lasalliana della Casa Generalizia dei Fratelli delle Scuole Cristiane di Roma.

I volumi della Biblioteca Lasalliana costituiscono una preziosissima raccolta di testi religiosi, legati alle vicende storiche della Francia e dell’Europa dal XVII secolo in avanti. Essa raccoglie testi spirituali e scolastici della congregazione fondata da San J. Baptiste de La Salle, che alla fine del XVII secolo rinnovò la pedagogia francese e istituì le prime scuole primarie gratuite, poi accusate di giansenismo. Per questo motivo, i volumi furono messi all’Indice dei Libri Proibiti secondo la bolla “In eminenti” del 1643. Per evitarne la distruzione, i volumi furono ricuciti in libri comuni.

Durante la Rivoluzione Francese, molti libri della biblioteca Lasalliana furono salvati da un membro della congregazione, che si arruolò nella gendarmeria e riuscì a salvare carte e libri nascondendoli all’interno di alcuni bauli. Nel 1904, in Francia fu abolito l’Istituto dei Fratelli delle Scuole Cristiane: in quell’occasione furono bruciati alcuni testi e documenti per timore di una possibile persecuzione del governo francese e la “Casa Madre” fu trasferita in Belgio. Solo nel 1936, con la costruzione della nuova Casa Generalizia dei Fratelli delle Scuole Cristiane di Roma, biblioteca e archivio trovano finalmente una collocazione stabile e duratura.

Il valore commerciale della refurtiva recuperata ammonta a circa a circa 500.000 euro.

C.S.M.
Roma, 13 maggio 2021

Diana e Atteone

RESTITUITO IL DIPINTO DI SCUOLA VENETA DEL XVI SECOLO “DIANA E ATTEONE”
Un’importante opera pittorica di scuola veneta del XVI secolo, trafugata nella notte tra il 30 novembre e il 1° dicembre 1981 e recuperata dai Carabinieri del Comando per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC), con il Comandante Cap. Saverio Loiacono, ha fatto finalmente ritorno al Castello Lanciano di Castelraimondo (MC). La consegna è avvenuta nelle mani dell’Avv. Luigi Tapanelli, Presidente e legale rappresentante della Fondazione di Religione Ma.So.Gi.Ba.

Il dipinto “Diana e Atteone” è comparso sul mercato antiquariale quando stava per essere battuto in vendita da una casa d’aste lombarda. È stata ricostruita la catena dei vari passaggi di mano del bene, fino a giungere a un noto faccendiere di settore.

C.S.M.
21 aprile 2021

FURTI IN CHIESE E CONVENTI. RESTITUITE PREZIOSE PAGINE MINIATE
Sei pagine miniate del XIII secolo, caratterizzate da notevoli capilettera istoriati, sono state restituite alla Direttrice dell’Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici della Diocesi di Pistoia, Dott.ssa Lucia Cecchi, dal Comandante del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Firenze, Cap. Claudio Mauti. Erano conservate presso la Chiesa di San Paolo e quella di San Francesco al Prato, l’Archivio Diocesano e le Biblioteche Capitolari Leoniana e Fabroniana. I furti risalgono agli anni Novanta, quando furono asportati alcuni interi corali e antifonari insieme a numerose pagine strappate dalla rilegatura del volume a cui appartenevano.

Le lunghe indagini furono avviate nel 2010, quando alcune pagine miniate furono poste in vendita da case d’asta internazionali. Le attività investigative svolte sia in Italia che all’estero, grazie alla collaborazione con Interpol, Europol e ICE (Immigration and Custom Enforcement degli Stati Uniti d’America), hanno permesso di risalire a un importante canale di “smercio”.

Due miniature avevano già attraversato illecitamente diverse frontiere, anche extraeuropee, ed erano state infine “contrabbandate” negli Stati Uniti, dove si trovavano in vendita su un sito internet specializzato. Un’altra invece, esportata illecitamente ma rimasta in Europa, era stata rubata da una persona fintasi uno studioso. La miniatura era stata già riacquistata a un’asta straniera da un ignaro collezionista italiano.

Le pagine miniate barbaramente tagliate o, peggio, strappate dagli antichi corali, possono raggiungere sul mercato quotazioni di parecchie decine di migliaia di euro ciascuna, a seconda dell’epoca di realizzazione, del contesto storico-religioso, dell’abilità del miniatore e dell’eventuale presenza di decorazioni in oro, come era consuetudine in passato.

Interi volumi, miscellanee, parti interne, fogli separati e anche grossolani ritagli di singoli capilettera rappresentano una pratica predatoria estremamente distruttiva, che priva la collettività di uno dei caratteri più espressivi ed eleganti dell’ingegno umano.

C.S.M.
Pistoia, 23 aprile 2021

FURTI D’ARTE, CHIESE E CASE DEPREDATE DA UN’ORGANIZZAZIONE CRIMINALE CHE AGIVA SULL’INTERO TERRITORIO NAZIONALE
Due angeli in marmo policromo dell’altare della navata centrale della chiesa Madre di Contursi (SA) sono stati restituiti, il 16 maggio 2021, al parroco don Salvatore Spingi, dal Comandante del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale di Napoli,Magg. Giampaolo Brasili, alla presenza del Sindaco Alfonso Forlenza.

Ventinove persone facenti parte di un’organizzazione criminale con base logistica in Campania, ricettavano beni preziosi rubati da luoghi di culto e istituti religiosi collocati sull’intero territorio nazionale. La banda era attiva già da molti anni nel settore dell’antiquariato e dei beni ecclesiastici

Gli oggetti recuperati, derivanti da 55 furti compiuti sull’intero territorio nazionale, da Bolzano a Catania, provengono in prevalenza da chiese e abitazioni private. Tra i più rilevanti da ricordare, l’intero tesoro di San Donato, asportato dalla Chiesa di Santa Maria degli Angeli di Acerno (SA), e due busti in legno raffiguranti San Paolo e San Pietro, rubati dalla Chiesa di San Carlo a Cave (RM).

Questa restituzione segue di poco l’operazione compiuta dal Nucleo TPC di Cagliari, che aveva smantellato un gruppo di finti restauratori dediti a raggiri ed estorsioni ai danni di parroci e responsabili di altri luoghi di culto.

C.S.M.
Napoli, 16 maggio 2021