Prendendo spunto da un repertorio iconografico e iconologico universale, rappresentato da immagini e gesti semplici, appartenenti alla quotidianità, Mircea Cantor riflette sulle componenti storiche e culturali che plasmano la realtà e sulle varie sfumature semantiche che l’articolano. Tale procedimento di osservazione trae spesso origine dall’esperienza individuale dell’artista, avvenuta al principio in Romania (dove è nato nel 1977, a Oradea) e poi in Francia (vive e lavora a Parigi) e si esplicita attraverso molte forme linguistiche, alcune delle quali rappresentate a Roma in occasione del suo esordio individuale a Villa Medici – Accademia di Francia. La mostra Art Club #32 presenta diversi lavori, alcuni dei quali concepiti per l’occasione, distribuiti in vari ambienti sparsi nei giardini dell’Accademia, dove instaurano un sottile dialogo tra contemporaneità e patrimonio.
Varcata la Loggia principale della Villa, sovrastata dalla monumentale Flag (2017), il percorso di visita si apre alla Loggia Balthus ove, tracciata col fumo di una candela – mezzo tecnico effimero e transitorio tanto quanto il significato stesso del testo che esplicita – affiora sul soffitto la scritta Ciel variable (2007-21) appartenente all’omonima serie avviata dall’artista nel 2007 e incentrata sul tema della fragilità della condizione umana. La stessa Loggia introduce all’Atelier di Balthus che ospita la proiezione di un nuovo filmato girato a Roma per l’occasione della mostra, testimonianza del legame che da molti anni unisce l’artista alla città. Altri video dall’impianto fortemente autobiografico, sono distribuiti tra diversi spazi dei giardini rinascimentali della Villa.
Di fronte alla Loggia Balthus, si erge una struttura geometrica e praticabile lungo la quale si snoda Chaplet (2021), costituita da 120 metri di pellicola cinematografica marcata dalle impronte digitali dell’artista. Alla maniera di un rosario, le impronte si sgranano senza soluzione di continuità sulla striscia di celluloide a formare una sorta di schedatura dell’autore e, di conseguenza, di riflessione sul concetto di identità e libertà individuale.
Empire of all poetical encounters (2017-21), costituito da un pallet dipinto, è al centro dello Studiolo di Ferdinando, ed entra in dialogo con gli affreschi sovrastanti, mentre il rilievo in gesso Homo homini lupus (2021) occupa la Gipsoteca, assimilandosi ai calchi della colonna Traiana abitualmente custoditi in questo spazio.
Curatore è Pier Paolo Pancotto.
M.C.S.
Fonte: Castiglioni Press Office, 17 maggio 2021
Contributi fotografici: 2021 Mircea Cantor © Courtesy the artist
ART CLUB #32
20 maggio – 19 settembre 2021
Accademia di Francia a Roma — Villa Medici
Viale della Trinità dei Monti, 1 – Roma
Infoline: +39 06 67611
www.villamedici.it