La ‘Casa dei Cantautori’ nasce a Genova perché qui nasce la canzone d’autore. Gli influssi ricevuti da oltremare dalla città portuale influenzarono prima il sorgere poi lo svilupparsi del cantautorato italiano. Sono state per la prima volta mostrate le immagini di come sarà il percorso espositivo che, accanto a oggetti di valore donati dagli artisti o dalle famiglie, presenterà anche un filone multimediale, basato sulla realtà aumentata. Il progetto è stato presentato il 18 maggio 2021 nella sede dell’Abbazia di San Giuliano, alla presenza, tra gli altri, di Dori Ghezzi e Gino Paoli, del Presidente di Regione Liguria Giovanni Toti, dell’assessore regionale alla Cultura Ilaria Cavo e, in video collegamento, del Ministro della Cultura Dario Franceschini. Il Ministero infatti ha inserito questo nel piano dei “grandi progetti culturali”, con Regione Liguria come soggetto attuatore.
IL CONCEPT
La Casa Museo dell’Abbazia di San Giuliano si trova a poche decine di metri dal borgo di Boccadasse, dove molta parte della storia del cantautorato ligure ebbe inizio. Umberto Bindi e Bruno Lauzi a Boccadasse si vedevano spesso, poi vi furono Luigi Tenco e Gino Paoli, mentre al ‘Garden’ del Lido, tra San Giuliano e Boccadasse, si incontrarono per la prima volta Fabrizio De André e Dori Ghezzi.
Gli influssi del sound americano del dopoguerra dettarono nuovi modi di scrivere e interpretare canzoni, grazie a cantanti come Natalino Otto e poi Joe Sentieri, genovese che sulle grandi navi Genova/USA aveva conosciuto swing e jazz. Il nuovo e vivace patrimonio musicale e intellettuale contribuì a dare vita al fenomeno del cantautorato che, negli anni ’50 e ’60, si pose come alternativo rispetto alla canzone allora in voga.
Molti seguirono in tutto il Paese: da Gaber a Jannacci, a Francesco Guccini a Lucio Dalla, poi Francesco De Gregori e decine di altri, fino al genovese Ivano Fossati. Il cantautorato diventò, in pochissimi anni, il fenomeno italiano più rilevante del secondo ‘900.
LA ‘CASA’
Il piano terra dell’Abbazia sarà dedicato ai Liguri. Il secondo, oltre a dare ampio spazio a Fabrizio De André e Ivano Fossati, traccerà l’evoluzione del cantautorato nazionale. Il museo già vanta ricordi e beni personali, dalla mitica Lambretta del Cerutti Gino di Giorgio Gaber all’intera postazione da concerto donata dalla figlia di Pino Daniele.
Nel complesso museale troverà posto anche un polo formativo rivolto ai giovani sui nuovi mestieri della musica. Il recupero della Chiesa e degli spazi annessi consentirà di avere sale per i concerti e allestire mostre temporanee ed esposizioni a rotazione su singoli artisti.
M.C.S.
Fonte: Ufficio Stampa MiC, 18 maggio 2021