Una serie di monumentali sculture in titanio e ferro e un’installazione immersiva site-specific composta da titanio e acciaio inossidabile e riflettente, offrono un’indagine senza precedenti sull’opera scultorea di Wallace Chan, multidisciplinare artista cinese. Il nucleo di opere illustra il pensiero di Chan sul legame tra i materiali, lo spazio e il tempo attraverso il titanio: un metallo futurista e spaziale che è stato per lungo tempo l’oggetto del suo impulso sperimentale.
Wallace Chan (1956, vive e lavora a Hong Kong) è uno dei più celebrati artisti della gioielleria al mondo, ma è meno nota la sua abilità nella scultura, alla quale si applica da oltre un quarantennio. Quando era apprendista intagliatore, all’età di 16 anni, i suoi materiali erano le pietre opache come la malachite, la giada e il corallo, e i simboli cinesi di buon auspicio erano la fonte d’ispirazione. Chan apprende l’arte della scultura occidentale visitando i cimiteri cristiani, ammirando le statue in marmo di santi e di angeli. Dopo sei mesi di monacato all’inizio degli anni Duemila e, avendo rinunciato a ogni suo bene, Chan trova sé stesso nella completa assenza di strumenti artistici. Ciò nonostante, la passione per la scultura lo persuade a creare opere utilizzando materiali più comuni come il cemento, il rame e l’acciaio inossidabile.
Il Titanio, dal nome dei Titani, dèi immortali della mitologia greca, è il più forte, duraturo e leggero dei metalli. Impiegato principalmente nell’industria aerospaziale, è stato per lo più ignorato dagli artisti, a causa del suo costo e del complesso procedimento di lavorazione. Dopo molti anni di sperimentazione, Chan ha sviluppato un proprio metodo di lavoro.
La serie di sculture stanti, Un Dialogo tra Materiali e Tempo, esplora la giustapposizione tra la leggerezza e la durevolezza del titanio e il peso e la predisposizione alla corrosione del ferro. I materiali evocano il trascorrere del tempo, poiché il ferro infine arrugginirà mentre il titanio resisterà per l’eternità. Il motivo centrale di queste sculture, semi-figurative e maestose, che raggiungono anche i tre metri d’altezza, è una testa colossale la cui espressione è serena e al contempo forte, in un’aura di pace che ricorda la statuaria votiva. La testa è distorta e allungata, quasi anamorfica e androgina, al contempo antica e in qualche modo extraterrestre.
Osserva Chan: … Entrambi i materiali mi sopravvivranno. Il mio tempo e la durata della vita del ferro e del titanio sono confrontate le une contro le altre. Il tempo è terribilmente breve quanto eternamente lungo. Abbraccia ogni cosa.
È possibile visitare la mostra “Titans: Un dialogo tra materiali, spazio e tempo” curata da James Putnam, anche online attraverso un tour virtuale, corredato da interviste all’artista e da altri contenuti. Online è anche possibile vedere l’anteprima del nuovo film sull’opera di Chan, realizzato dalla regista Martina Margaux Cozzi, che sarà distribuito nel corso del 2021.
M.C.S.
Fonte: Casadorofungher, 7 maggio 2021
Immagine di apertura:
Wallace Chan, A Dialogue between Materials and Time V, 2020.
Courtesy of the artist
TITANS: Un dialogo tra materiali, spazio e tempo
20 maggio – 31 ottobre 2021
Fondaco Marcello
Calle del Traghetto, 3415, 30123 Venezia
www.wallace-chan.com