Nell’ambito di una serie di mostre dedicate alle grandi città internazionali che, sul finire del ‘900, hanno cambiato la storia dell’arte, un coinvolgente percorso presenta 36 opere provenienti da gallerie e collezioni private italiane e internazionali e dalla collezione Luigi e Peppino Agrati – Intesa Sanpaolo. L’esposizione, realizzata con il patrocinio del Consolato Generale degli Stati Uniti a Napoli, è il racconto di una città attraverso diverse generazioni di artisti che si sono imposte dagli anni Settanta fino a oggi. Apre al pubblico alle Gallerie d’Italia – Palazzo Zevallos Stigliano la mostra Los Angeles (State of Mind), a cura di Luca Beatrice, dal 28 maggio al 26 settembre 2021
Se New York è il mondo, Los Angeles è quell’America che cattura la nostra immaginazione per non lasciarla più. Una megalopoli nel deserto, un universo a sé che parla molte lingue e vive altrettante contraddizioni: un fertile insieme di idiomi e popoli.
L’arte, a Los Angeles, descrive un mondo tra sperimentazione e pittura, performance estreme e contaminazione con le culture lowbrow alternative. Negli anni più recenti Los Angeles è stata definita la nuova mecca dell’arte contemporanea, dalla prospettiva finalmente internazionale e attenta ai nuovi fenomeni culturali.
All’inizio anche in California si sovrappongono stili e linguaggi. Alle ultime esperienze di pittura astratta con Sam Francis coesiste la Pop Art di Ed Ruscha, diversa da quella newyorkese. I Settanta sono anche il decennio dell’arte concettuale, della Body Art e dell’happening, nelle figure di John Baldessari e Paul McCarthy, performer spesso estremi, di Ed Kienholz e di Lynda Benglis, tra le esponenti di spicco del femminismo militante.
Raymond Pettibon, interprete degli incubi americani nei suoi disegni in nero che rappresentano gli eroi negativi della controcultura, Manuel Ocampo, autore di una pittura barocca che riflette sulla commistione tra sacro e profano, Jeffrey Vallance, la cui indagine si fa sociale e antropologica, Jim Isermann, che stravolge i canoni del Minimalismo attraverso il mix con il design e la grafica digitale, fino a Eric White, rappresentante della nuova ondata pittorica del Pop Surrealism o Low Brow.
Emersi negli anni Novanta, Doug Aitken che si esprime attraverso videoinstallazioni e fotografie, la neominimalista Rita McBride e l’astrattista Ingrid Calame. La Los Angeles di oggi guarda soprattutto alla Black Culture. I disegni di Umar Rashid e l’intensa pittura di Henry Taylor testimoniano questo passaggio epocale, per un’America sempre diversa.
Come nelle altre mostre del ciclo dedicato alle metropoli (New York, Londra e Berlino), è stretto il rapporto di Napoli con l’arte internazionale. Lia Rumma rappresenta Gary Hill, precursore della videoarte, Alfonso Artiaco propone la pittura di intensa atmosfera cinematografica di Glen Rubsamen e le sculture-installazioni di Rita McBride. E poi ancora le opere di Allan McCollum, James Brown, Lynda Benglis, Catherine Opie, Lari Pittman, Eric Wesley e l’artista napoletano Piero Golia, che da oltre quindici anni ha scelto di vivere a Los Angeles.
Catalogo Edizioni Gallerie d’Italia | Skira
M.F.C.S.
Fonte: Ufficio Stampa Intesa Sanpaolo, 27 maggio 2021
Immagine di apertura:
Allestimento mostra Los Angeles (state of mind),
Gallerie d’Italia Palazzo Zevallos/Stigliano a Napoli
ph Mario Laporta/Kontrolab
LOS ANGELES (STATE OF MIND)
28 maggio 2021 – 26 settembre 2021
Gallerie d’Italia – Palazzo Zevallos Stigliano
Via Toledo 185, Napoli
Napoli – Gallerie d’Italia (gallerieditalia.com)