Il centenario giardino progettato da Giacomo Boni è rinato ed è in piena fioritura grazie a un progetto di restauro vegetale e di tutela ambientale: il Parco archeologico del Colosseo ha presentato il nuovo assetto degli Horti Farnesiani sul Palatino, a testimonianza della vocazione di un sito archeologico in cui il verde non è solo bellezza ma anche testimonianza della storia.

Sono passati più di cento anni dalla sistemazione a giardino realizzata da Giacomo Boni sul Colle Palatino, dopo che i grandi scavi archeologici ottocenteschi avevano definitivamente disfatto quanto rimaneva del rinascimentale giardino farnesiano. “L’archeologo giardiniere” dedicò i suoi studi alla ricerca botanica. Con l’intento di far rivivere lo spirito dei giardini imperiali e dei rinascimentali Horti Farnesiani, ripropose le piante care agli antichi, Plinio, Teofrasto, Virgilio, definendole “Flora Virgiliana”. Un’altra area del giardino accoglieva nuove essenze, rifacendosi all’orto botanico creato dai Farnese: alberi, cespugli e fiori ancora sconosciuti nell’Europa del 1600, che destavano stupore e meraviglia negli ospiti e inorgoglivano il proprietario del giardino.

Il tempo e l’enorme frequentazione turistica avevano cagionato un forte degrado. Durante i lavori di restauro, conclusi nel mese di maggio 2021, sono stati riproposti all’interno dei parterres alcuni degli arbusti del giardino Farnesiano, tra cui la rara Acacia Farnesiana.


La firma dell’accordo. Da destra, il Prof. Parisi, La dott.ssa Russo, il Prof. Antonelli

ACCORDO TRA PARCO ARCHEOLOGICO E ACCADEMIA NAZIONALE DEI LINCEI
È stato firmato a Palazzo Corsini, giovedì 3 giugno, l’accordo quadro tra il Parco archeologico del Colosseo e l’Accademia Nazionale dei Lincei. Le due prestigiose istituzioni, unite da legami storico culturali, sono entrambe impegnate nella ricerca, promozione e diffusione del proprio patrimonio. Collaboreranno per 4 anni, dando vita a iniziative e progetti condivisi: attività di studio, formazione e divulgazione della cultura, tra cui conferenze, seminari e tavole rotonde di carattere scientifico, realizzazione di mostre, eventi espositivi e programmi educativi.

Tra le prime attività condivise, il progetto “Logge Digitali”, con la partecipazione dell’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) che punta alla digitalizzazione ad alta risoluzione delle volte dipinte conservate nel PArCo e nella Villa Farnesina, sede di rappresentanza dell’Accademia. In particolare il legame sarà creato tra la digitalizzazione della “Loggia Mattei” dipinta da Baldassarre Peruzzi sul Palatino nel Cinquecento, e la “Loggia di Galatea” nella Villa Farnesina, dipinta oltre che da Raffaello e Sebastiano del Piombo, dallo stesso Peruzzi. In avvio anche un progetto per il monitoraggio dell’inquinamento da polveri sottili grazie alle indagini magnetiche sulle foglie degli alberi e su trapianti lichenici.

Tra le altre attività al via, l’adesione del PArCo a “Blu egizio network”, organizzato dal costituendo Centro linceo di ricerca sui beni culturali “Agostino Chigi” presso Villa Farnesina, per individuare le linee di tendenza delle ricerche in corso sull’antico pigmento.  www.lincei.it | www.villafarnesina.it


Il Direttore del ParCo Alfonsina Russo dialoga con il direttore del MANN Paolo Giulierini

IL COLOSSEO E IL MANN COLLEGATI DA UN PORTALE SLIDEDOOR
NUOVO ITINERARIO CULTURALE TRA REALE E VIRTUALE
Nuove connessioni per i Musei del futuro. Grazie al portale Slidedoor, da oggi il MANN di Napoli e il Parco archeologico del Colosseo a Roma sono più vicini e uniti oltre che da legami culturali, anche da prospettive virtuali. Slidedoor è uno strumento di sofisticata tecnologia, che prevede portali a grandezza naturale, attraverso cui è possibile guardare ed essere guardati, vivendo l’esperienza di avere di fronte a sé persone e luoghi in realtà molto distanti.

Al Museo partenopeo, Slidedoor è nell’Atrio, di fronte al grande rilievo proveniente dalla Necropoli Marittima di Pompei, che invita a visitare la mostra “Gladiatori” (vedi approfondimento DeArtes qui). Al Colosseo, il portale è collocato al di sotto della cosiddetta Porta Triumphalis, da dove entrava la pompa gladiatori prima dell’inizio dei giochi. Dopo la felice collaborazione per la realizzazione della mostra “Pompei 79 d.C. Una storia romana(vedi approfondimento DeArtes qui) che propone in allestimento significativi prestiti del MANN, oggi è la volta di “Gladiatori”; qui sono esposti alcuni importanti reperti provenienti dall’Anfiteatro Flavio, luogo per antonomasia dei combattimenti e degli spettacoli gladiatorii.


L’iscrizione di Lampadio

IL COLOSSEO VINCE LA CALL MUSEI HIGH TECH
In occasione della Giornata Internazionale dei Musei, il 18 maggio 2021, il Parco archeologico del Colosseo ha annunciato la vittoria alla call promossa dal Coordinamento Regionale Lazio di ICOM Italia in partnership con Sòphia High Tech, con l’obiettivo di avviare progetti sperimentali per l’applicazione delle tecnologie dell’Industria 4.0 per la protezione del Patrimonio Culturale.

Il PArCo ha presentato un progetto centrato sulla grande iscrizione del Prefetto di Roma Rufius Caecina Felix Lampadius, rinvenuta nel 1812 durante gli scavi dei sotterranei del Colosseo e attualmente esposta nel percorso della mostra permanente “Il Colosseo si racconta”. La lastra riporta un’iscrizione commemorativa relativa ai restauri effettuati su parti gravemente danneggiate dal terremoto del 443 d.C. È stata ritrovare l’originaria iscrizione che costituisce il principale documento dove si menziona la costruzione dell’Anfiteatro Flavio, grazie al bottino ricavato dalla distruzione di Gerusalemme.

Il progetto proposto prevede studi e prototipi per la realizzazione di una stampa in 3D della grande iscrizione con la riproposizione del testo originale, associando materiali diversi per il supporto e per le lettere dell’iscrizione. 

La proposta del PArCo è stata scelta per la complessità del processo di reverse engineering con scansione laser, simile a quello effettuato per la riproduzione del David di Michelangelo eseguito per l’Expo di Dubai (vedi approfondimento DeArtes qui e qui) La sfida sarà ottimizzare il processo rendendolo più efficiente in termini di costi e di tempi.


UNA NUOVA OPERA D’ARTE ENTRA NELLE COLLEZIONI
Il Colosseo ha accresciuto le proprie collezioni con l’acquisizione di una nuova preziosa opera esposta lungo il percorso della mostra permanente “Il Colosseo si racconta”. Si tratta di una tempera su carta pergamena dell’artista Maria Luigia Raggi (Genova 1742 – Genova 1813) raffigurante, sul recto, la “Veduta del Colosseo con l’Arco di Costantino e la Meta Sudans” e, sul verso, il “Paesaggio della campagna romana con scena mitologica”.

Il dipinto, proveniente dalla Collezione Zito è datato all’ultimo quarto del XVIII secolo, ed è preparatorio a una particolare tipologia di ventola (o ventaglio), detta del “Grand Tour”, una sorta di souvenir che aveva come acquirente privilegiato il turista nordeuropeo in visita in Italia.

M.C.S.
Fonte: Ufficio Stampa PArCo, 25 maggio, 4 giugno, 11 giugno, 18 maggio 2021

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