Il percorso antologico di oltre quaranta opere, dalla metà degli anni sessanta sino all’ultima stagione creativa, evidenzia, in una sorta di riscoperta, come il maestro friulano Ben Ormenese (1930-2013) sia stato uno tra i maggiori interpreti di quel grande versante “oggettuale” dell’arte contemporanea che, da Lucio Fontana, giunge vivissimo sino ai nostri giorni. Per questo, il percorso espositivo è corredato con importanti opere di altri maestri, di rilievo nazionale e internazionale, che per affinità di ricerca o per amicizia, hanno vissuto i tempi di una poetica durata mezzo secolo. Tra questi Agostino Bonalumi, Paolo Scheggi, Dadamaino, Gianfranco Pardi, Jorrit Tornquist, Alberto Biasi, Horacio Garcia Rossi, Julio Le Parc, Felice Canonico, Paolo Conti, Franco Costalonga e Ennio Finzi.

Del resto, nella Milano degli anni sessanta e settanta, dove Ormenese lavorava, l’apertura culturale e il clima di confronto intellettuale in cui erano coinvolti, oltre agli artisti, le gallerie, i critici e persino i collezionisti, permisero la formazione di sodalizi artistici e, talvolta, di veri e propri gruppi, in grado di porre le basi di buona parte dell’arte contemporanea.

Ben Ormenese, Spazio e vuoti, 2005

L’originale ricerca di Ormenese, pur in una straordinaria coerenza, non ha cessato di rinnovarsi nel corso dei decenni, in un rapporto serrato con le problematiche dello spazio e della luce, che l’hanno spesso fatto affiancare ad alcune tra le poetiche più importanti di quegli anni. È poi nota la crisi dell’artista, che lo portò nel 1978 a bruciare, in un falò notturno, le sue opere e ad abbandonare Milano, per tornare in Friuli.

Dopo diciotto anni di ricerca in completa solitudine, Ormenese decise di ritornare sulle scene dell’arte tra il 1996 e il 1997, ancora una volta realizzando opere altissime, per la capacità di costruire con la luce degli inediti spazi interni alle opere. Questa propensione a captare la luce con sistemi di specchi e incurvando le superfici, per ridistribuirla nelle opere, l’hanno fatto spesso affiancare, per affinità, al Cinetismo internazionale.

Nella mostra “Ben Ormenese e i suoi tempi”, visibile dal 12 giugno al 15 settembre 2021 alla Pinacoteca Comunale “Antonio Sapone” di Gaeta, è ben documentata anche questa fase della ricerca, affiancata da opere di alcuni dei maestri con cui è stato esposto in diversi musei del mondo. Un’ultima sezione è dedicata a opere di artisti contemporanei che si muovono in una sorta di ideale continuità con le idee del maestro.

M.C.S.
Fonte: Spaini&Partners, 7 giugno 2021
Immagine di apertura: Ben Ormenese, Periodo bianco, 2013

BEN ORMENESE E I SUOI TEMPI
12 giugno – 15 settembre 2021

Pinacoteca Comunale “Antonio Sapone”
Via de Lieto, 2/4 – 04024 Gaeta (LT)
 Tel. 0771/466346  –  339/2776173
www.pinacotecagaeta.it

Ben Ormenese, Odissea dei Mondi, 2010