“Prendo possesso di questa terra votiva che m’è data in sorte: e qui pongo i segni che recai meco, le mute potenze che qui mi condussero”: così Gabriele d’Annunzio nel febbraio 1921, al suo primo ingresso in quello che diventerà il Vittoriale degli Italiani. A cento anni di distanza, il Vittoriale festeggia la propria storia, che lo ha reso nel tempo un simbolo italiano nel mondo, il terzo luogo di cultura più visitato della Regione Lombardia nel 2020 e quello che ha accolto il 60% del pubblico totale dei musei bresciani.
Durante Vittorialmente, il 20 giugno 2021, sono state inaugurate mostre e ricevuti nuovi doni. Ha accolto il pubblico un Vittoriale completamente recuperato, opera d’arte esso stesso o meglio, come diceva d’Annunzio, “monumento alla sua vita inimitabile”.
Il Presidente Giordano Bruno Guerri ha portato a compimento il progetto Riconquista, che prevedeva il restauro e la riapertura di tutti gli spazi del complesso per restituirlo al suo originario splendore. Tra i numerosi progetti conclusi in oltre un decennio di lavori, ci sono il restauro e la riapertura delle Vallette, del Laghetto delle Danze, del Canile, dell’Arengo, la creazione dei musei d’Annunzio segreto, d’Annunzio ritrovato, d’Annunzio eroe e L’Automobile è femmina. Altri recuperi sono stati quelli del Laghetto del Mas, del Giardino delle Vittorie, del Portale, del viale di ingresso, oltre agli interventi di recupero delle stoffe della Prioria. Tappa fondamentale di questo percorso è stato il completamento dell’Anfiteatro, il Parlaggio, inaugurato nella sua nuova veste in marmo rosso di Verona nel luglio 2020 (Vedi approfondimento DeArtes qui).
Sono ora stati inaugurati gli ultimi spazi restaurati durante le chiusure covid dell’ultimo anno: da piazzetta Dalmata, con la facciata della Prioria, casa del Vate, alla piazzetta dell’Esedra, passando dallo S.V.A – l’aereo con il quale il 9 agosto 1918 d’Annunzio volò su Vienna.
Si aggiunge, sottolinea Giordano Bruno Guerri, l’acquisizione di una enorme mole di documenti, editi e inediti, un aumento degli studi parallelo a quello dei visitatori, e soprattutto il cambiamento di una vulgata su Gabriele d’Annunzio accumulata in oltre un secolo di pregiudizi – che sviliva la complessità di un innovatore geniale – e che si sta progressivamente sgretolando (donazioni 2020 vedi notizia DeArtes qui)
LE MOSTRE
CENTO E CENTO E CENTO E CENTO ANNI DEL VITTORIALE
La mostra tributo, a cura di Giordano Bruno Guerri, permette di comprendere come d’Annunzio abbia concepito e realizzato la cittadella, grazie al contributo dei tanti artisti che ne decorarono le stanze, ma soprattutto per merito di Giancarlo Maroni. L’incontro con il giovane architetto trentino cambia radicalmente l’approccio di d’Annunzio con lo spazio; l’abisso che inizialmente li divide – Maroni ha una formazione prettamente tecnica – diventa il punto di forza di un connubio che riesce a plasmare la cittadella dannunziana, vero e proprio piccolo principato popolato dalla corte di cui d’Annunzio ama circondarsi.
I due creano gli interni, costruiscono nuovi edifici – tra cui la grandiosa ala di Schifamondo che avrebbe dovuto ospitare la nuova dimora del poeta e le torri degli Archivi con i loggiati a lago – incastonano la Nave Puglia nella collina con la prua che guarda verso il lago come solcasse ancora le acque dell’Adriatico, progettano il mausoleo per la sepoltura del poeta accanto ai suoi compagni eroici, il teatro all’aperto, l’hangar per il MAS; trasformano, arredano e modellano il parco con i suoi rii, la limonaia, il giardino a terrazze, il Laghetto delle Danze, l’Arengo e i molti angoli che fanno del Vittoriale un luogo di grande fascino e attrazione, con una strepitosa vista sul Garda.
Sono esposti la prima lettera del Vate a Maroni, il disegno di Schifamondo con la data e la firma del poeta e uno dei modellini di legno dell’architetto, restaurato per l’occasione. La mostra continua percorrendo i grandi temi cari a d’Annunzio, dalla musica allo sport, dall’amore per i cani al genio del Vate al servizio dei grandi marchi italiani, passando per le donne del Vittoriale.
#DantePOP
Per ricordare il profondo legame che unì Gabriele d’Annunzio a Dante Alighieri e per celebrare l’importante contributo che entrambi diedero allo sviluppo della lingua italiana, il Vittoriale ospita la mostra #DantePOP, dell’artista Sandra Rigali, che evidenzia il forte legame tra l’opera dantesca e la società attuale (Vedi approfondimento DeArtes qui).
L’OPERA DI EMILIO ISGRÒ
È stata inaugurata un’opera della serie Seme, la celebre creazione di Emilio Isgrò, che il grande artista ha chiamato Aligi, in omaggio a un protagonista delle tragedie di d’Annunzio. È andata ad arricchire il museo a cielo aperto che negli ultimi anni è diventato il giardino del Vittoriale, nel prato di fronte al MAS.
FESTIVAL TENER-A-MENTE
Il festival estivo Tener-a-mente torna, dopo l’anno di pausa obbligata, con una ricca programmazione di concerti pop e rock di artisti italiani e internazionali (Vedi approfondimento DeArtes qui).
C.S.M.F.
Fonte: Ufficio Stampa 18 giugno 2021
Immagine di apertura: panoramica del Vittoriale, foto Augusto Rizza
Il Vittoriale degli Italiani
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