<r style=”font-style: italic”><span style=”color: royalblue”>GAM</span></br></r><span style=”color: navy”>TRA DANTE E SHAKESPEARE</br>IL MITO DI VERONA</span></br><r style=”font-style: italic”><span style=”color: royalblue”>Nuovo percorso espositivo</br> ‘Incanto e visione’</span></r></br>Mostra: 1 Giugno ~ 3 Ottobre 2021</br>
L’esposizione costituisce uno dei fulcri della mostra diffusa ideata per le celebrazioni dantesche, che prevede il duplice omaggio al Poeta e alla città di Verona, che gli diede “lo primo tuo refugio e ’l primo ostello” (Paradiso, XVII, 70). Alla Galleria d’Arte Moderna Achille Forti è allestita la mostra “Tra Dante e Shakespeare. Il mito di Verona” realizzata nell’ambito del progetto “Verona, Dante e la sua eredità 1321-2021” (vedi approfondimento dettagliato DeArtes qui) e inserita nel palinsesto del Comitato Nazionale per la celebrazione dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri.
La città scaligera diventa essa stessa protagonista della vicenda dantesca. Specificità valorizzata attraverso un itinerario cittadino che, tramite l’ausilio di una mappa cartacea, porta il visitatore alla riscoperta di ventuno tra piazze, palazzi, chiese, luoghi monumentali in città e nel territorio, direttamente legati alla presenza del Poeta, dei suoi figli ed eredi, e a quelli di tradizione dantesca.
LA MOSTRA
Il progetto espositivo prevede una selezione di oltre 100 opere tra dipinti, sculture, opere su carta, tessuti e testimonianze materiali dell’epoca scaligera, codici manoscritti, incunaboli e volumi a stampa in originale e in formato digitale provenienti dalle collezioni civiche, dalle biblioteche cittadine, da biblioteche e musei italiani ed esteri.
La mostra copre un arco cronologico compreso tra Trecento e Ottocento e si sviluppa in due nuclei tematici principali: il primo ricostruisce il rapporto tra Dante, Verona e il territorio veneto nel primo Trecento, mentre il secondo si concentra sul revival ottocentesco di un medioevo ideale tra Verona e il Veneto.
In apertura si rievoca il presunto incontro tra Giotto e Dante a Padova, ripercorrendo la cultura artistica scaligera nel grande snodo della rivoluzione giottesca, e si prosegue nell’affascinante racconto del profondo legame che unì Dante e Cangrande della Scala, al quale il poeta dedicò il Paradiso. Testi decorati della Commedia, manoscritti e a stampa, accompagnano i visitatori dall’epoca di Dante alla fine del Settecento.
Tra le opere in mostra, i tre disegni di Botticelli, prestigioso prestito del Kupferstichkabinett di Berlino. In particolare, Dante e Beatrice. Paradiso II, è stato scelto come immagine coordinata della mostra diffusa.
Il secondo nucleo tematico sviluppa la riscoperta del mito di Dante nella grande stagione ottocentesca, come incarnazione dei nascenti ideali risorgimentali e allo stesso tempo esempio del tormento creativo del Poeta esiliato. Il visitatore può ammirare la fortuna iconografica dei personaggi danteschi, a partire da Beatrice e Gaddo, ma anche di altre figure femminili e delle tragiche vicende legate al tema dell’amore, di Pia de’ Tolomei e Paolo e Francesca.
Quest’ultimo tema introduce il mito di Giulietta e Romeo, giovani innamorati nati dalla penna di Luigi da Porto nel Cinquecento e resi celebri da William Shakespeare in tutto il mondo.
Catalogo di Silvana Editoriale.
ALLA GAM INAUGURATO IL NUOVO PERCORSO ESPOSITIVO
“INCANTO E VISIONE: VERSO LA MODERNITA”
La Galleria d’Arte Moderna si rinnova attraverso un nuovo percorso espositivo arricchito di importanti novità provenienti dalla collezione dei Musei civici e mai viste prima dal pubblico. Ad attendere i visitatori nei rinnovati spazi della GAM, la mostra ‘Incanto e visione: verso la modernità’, dedicata ai maestri che hanno saputo raccontare il processo di ‘emancipazione’ verso la modernità. L’esposizione segue la formula della rotazione delle opere della collezione della GAM, che ha lo scopo di far conoscere gran parte dei lavori custoditi nei depositi.
LA MOSTRA
Il percorso si articola dalla lezione dei Macchiaioli toscani, con le opere di Telemaco Signorini, a Vincenzo Cabianca, alla scuola di Posillipo con Guglielmo Ciardi, a quella di Resina con i fratelli Palizzi, per giungere alle atmosfere simboliste ‘fin de siècle’ con Alfredo Savini, Angelo Dall’Oca Bianca, Ruperto Banterle, Mario Salazzari e Vincenzo De Stefani.
I linguaggi secessionisti, documentati attraverso il corpus di opere di Felice Casorati, Angelo Zamboni, Gino Rossi, insieme ai lavori divisionisti di Baldassare Longoni e alla splendida Maternità di Gaetano Previati, eccezionale prestito dalle collezioni del Banco BPM, segnano l’approdo a una modernità ormai ineludibile.
THANKS TO
Un nuovo spazio appositamente dedicato alle donazioni evidenzia il contributo di collezionisti e artisti che, con la loro generosità, contribuiscono ad accrescere e valorizzare il patrimonio pubblico. Inaugura lo spazio il progetto per il Ponte della Vittoria, 1925, di Albano Vitturi, donato da Cristina Fraccaroli Tantini nel 2021.
M.C.S.
Fonte: Studio Esseci e Comune Verona, giugno 2021
Immagine di apertura: Paolo e Francesca nel vortice infernale, Ph. Fulvio Rosso, Calice Ligure
TRA DANTE E SHAKESPEARE. IL MITO DI VERONA
1 giugno – 3 ottobre 2021
INCANTO E VISIONE: VERSO LA MODERNITÀ
Da giugno 2021
Galleria d’Arte Moderna Achille Forti – Palazzo della Ragione
Cortile Mercato Vecchio 6 – Verona, Tel. 045 8001903
www.danteaverona.it www.gam.comune.verona.it