Grazie al filtro dei diversi linguaggi dell’arte, la mostra descrive l’evoluzione dell’identità dell’uomo dalla fine dell’Ottocento al nostro presente, il mutare della rappresentazione e del ruolo dell’uomo contemporaneo nella società, e l’influenza che questi cambiamenti hanno avuto sulle arti, in particolare dalla seconda metà degli anni Sessanta fino al presente periodo post-ideologico. Nel percorso si incontrano oltre 100 opere tra dipinti, sculture, grafica, fotografia, film d’arte e sperimentali, video, video-performances e installazioni, di cui molte mai esposte prima o non esposte da lungo tempo, provenienti dalle collezioni d’arte contemporanea, da Fondazioni e archivi d’artista, da istituzioni pubbliche e private.
La mostra “Ciao maschio. Volto potere e identità dell’uomo contemporaneo”, alla Galleria d’Arte Moderna di Roma dal 23 giugno al 14 novembre 2021, va oltre un semplicistico tema legato alla “concezione di mascolinità”, mettendo in luce le problematiche e i contrasti interni alla costruzione “plurale” dell’arte relativa alla figura maschile, riflettendo anche sulla dimensione politica dei corpi o, ancora, soffermandosi sulla natura intermediale e identitaria di questi stessi.
LA MOSTRA
Come nel film del 1978 diretto da Marco Ferreri, di cui volutamente la mostra cita il titolo, l’esposizione si sviluppa per sequenze tematiche, che delineano attraverso l’arte il volto, il potere e l’identità maschile nel loro divenire sociale e politico.
La mostra si apre con una installazione urbana site specific della street artist Pax Paloscia intitolata Contemporary Gods. Nelle varie sezioni, immagini di personalità politiche dell’est e dell’ovest del mondo, di dittatori e di Capi di Stato. Si incontrano opere, tra gli altri, di Giacomo Balla, Vinicio Berti, Shepard Fairey, Sergio Lombardo, Franco Sarnari, Mario Schifano, Franco Angeli, Marco Lodola, e poi Fabio Mauri e Gerhard Richter. Altre sezioni sono dedicate all’identità maschile e al culto del corpo modellato dallo sport, oltre che al genderqueer e all’identità di genere: temi d’indagine fondamentali del nostro secolo.
Non potevano mancare gli uomini visti dalle donne, attraverso l’obiettivo di fotografe e lo sguardo di artiste italiane del secondo Novecento: Lisetta Carmi, Elisabetta Catalano, Agnese De Donato, Rosa Foschi, Alessandra Mercadini, Alba Zari eccetera. Chiude la mostra un’altra installazione urbana, Till death tears us apart, di uno dei più famosi urban artist americani, Mark Jenkins, provocatoria ricerca di una sorta di “fine assoluta” dell’uomo.
In mostra anche una rassegna di film d’arte intitolata “Un supermaschio”, realizzata con il Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, in collaborazione con il CSC – Archivio Nazionale Cinema Impresa, e dedicata al cinema sperimentale italiano degli anni Sessanta-Settanta, attraverso il quale s’indaga il “super-Io” filmico maschile di quel periodo.
Catalogo Gangemi editore.
A corollario, nel periodo luglio-ottobre sono organizzati incontri e reading all’aperto, nel chiostro-giardino della GAM e alla Casa del Cinema, con interventi che spaziano dalla poesia alla letteratura, dall’azione al teatro.
M.C.S.
Fonte: Zètema, 22 giugno 2021
Immagine guida di Pax Paloscia
CIAO MASCHIO. Volto potere e identità dell’uomo contemporaneo
23 giugno – 14 novembre 2021
Galleria Comunale d’Arte Moderna
Via Francesco Crispi, 24 – 00187 Roma
www.galleriaartemodernaroma.it
www.museiincomune.it
www.zetema.it