Otto motociclette d’epoca, esemplari originali (o restaurati come gli originali), di cilindrata diversa e caratteristiche costruttive differenti, racchiudono in sé la storia di una eccellenza a due ruote. È allestita al Museo dell’aeronautica Gianni Caproni la mostra “Dalle ali alle ruote. Il Capriolo. Epopea di una moto trentina (1951-1962)”, realizzata dalla Fondazione Museo storico del Trentino in collaborazione con il Registro Storico Capriolo.

L’esposizione Capriolo costituisce una prima valorizzazione della documentazione raccolta nell’Archivio Caproni, custodito presso l’Archivio provinciale di Trento. Il percorso espositivo si dipana su due binari paralleli. Il primo illustra i modelli prodotti, le cilindrate, le caratteristiche costruttive di telai e motori, il venduto per ciascun esemplare. Il secondo binario restituisce l’evoluzione storica e sociale, il contesto: la nascita, i cambi societari, il tempo libero e il tempo di lavoro, la motorizzazione che anche il Capriolo ha aiutato a plasmare.

La mostra, a cura di Riccardo Benelli, Marco Felli, Franco Nardelli e Alberto Ianes, è visitabile dal 26 giugno fino al 31 dicembre 2021.

Marco Melandri con l’Assessore Mirko Bisesti e Marco Felli

UNA PRESENZA ILLUSTRE: IL PILOTA MARCO MELANDRI
All’anteprima riservata alla stampa, era presente anche il pilota motociclistico Marco Melandri, campione del mondo della classe 250 nel 2002 e da qualche anno diventato trentino di adozione: «La moto è stata la mia vita, ultimamente coltivo anche la passione per il volo e quindi non potevo mancare a questo felice connubio tra motociclette e aerei».

LA STORIA
Negli anni ’50, finita la guerra, l’industria aeronautica è in crisi: le commesse pubbliche si esauriscono, la richiesta di appoggio al governo italiano si rivela infruttuosa e viene meno anche la domanda estera. La società Aero Caproni Trento deve reinventarsi, prova a inserirsi nel mercato delle moto e inizia a produrre componenti di motociclette e moto-scooter per conto terzi. Un documento d’archivio del 1952 dà riscontro delle collaborazioni in atto: per il marchio Ducati la fabbrica trentina produce i telai del modello 65 e della moto Mondial 160 cc. Per il marchio Guzzi i telai del modello “Galletto” e alcuni particolari del Guzzini 65 e della 500, oltre che del motocarro “Ercole”.

Nel 1950 Giuseppe Perini, un autodidatta geniale, realizza un prototipo con motore 75 cc e lo collauda: si chiama moto Capriolo 75 ed è presentato per la prima volta alla XXIX Fiera Internazionale del Ciclo e del Motociclo di Milano nel gennaio 1952. Inizia la produzione su scala industriale. Nell’officina di Arco escono i motori, in quella di Gardolo i telai e si procede all’assemblaggio delle moto. Fino al 1962 sono migliaia le motociclette realizzate in questi due stabilimenti, prima sotto l’insegna dell’Aero Caproni (1951-1957), poi sotto quella di Aeromere (1957-1962).

M.F.C.S.
Fonte: Ufficio Stampa Fondazione Museo Storico del Trentino, 25 giugno 2021

DALLE ALI ALLE RUOTE: IL CAPRIOLO
Epopea di una moto trentina (1951-1962)
26 giugno – 31 dicembre 2021

Museo dell’aeronautica Gianni Caproni
Via Lidorno 3 – Trento
Tel. +39 0461 944888 | +39 0461 230482
prenotazioni@museostorico.it
museocaproni.it | www.museostorico.it

Riccardo Benelli, Franco Nardelli, Alberto Ianes, Marco Melandri, Marco Felli