La mostra-dossier allestita a Torino mette a fuoco la trama delle relazioni che legarono Antonio Fontanesi a quei più giovani artisti che fecero del paesaggio un campo privilegiato del proprio lavoro artistico. In parallelo alla mostra “Una infinita bellezza. Il paesaggio in Italia dalla pittura romantica all’arte contemporanea” in corso alla Reggia di Venaria (vedi approfondimento DeArtes qui) la GAM presenta nella Wunderkammer l’esposizione “Natura e Verità. Il paesaggio come scelta 1861-1871” che pone l’accento sulle ricerche più audaci condotte sul fronte del paesaggio tra Piemonte e Liguria, la cosiddetta “Scuola dell’Avvenire”, appellativo con cui la critica bollò la cerchia degli estimatori e degli allievi di Antonio Fontanesi.
Accanto al maestro reggiano, protagonista con un capolavoro come Novembre e altri dipinti eseguiti a Firenze nel 1867, è il cenacolo di Rivara: da Carlo Pittara a Federico Pastoris, da Alfredo de Andrade a Ernesto Bertea a Ernesto Rayper. La resa della luce e l’uso dei colori accesi, l’adozione di tagli compositivi non convenzionali e la libertà della stesura pittorica costituiscono scelte che avvicinano tra loro le opere esposte. In questi soggetti, che suscitarono scandali e polemiche, riverberano la lezione di Fontanesi e la consonanza con le ricerche che in quegli anni, sotto la spinta del realismo, rinnovarono la scena artistica europea.
La mostra pone l’accento sul loro modo di intendere il paesaggio attraverso alcuni dipinti che funzionavano come veri e propri casi-studio, come Bosco con portatori di canapa e Le cave di calce di Rivara entrambi di Alfredo de Andrade. In questi esempi è possibile osservare il procedere del loro lavoro dal vero, immersi nella natura, attraverso la sbozzatura dei disegni e poi degli studi di piccolo formato in grado di registrare rapidamente le forme della vegetazione, le luci, l’infinita varietà dei verdi, fino a giungere a opere finite o rimaste incompiute.
Tutte le opere esposte appartengono alle collezioni dell’Ottocento e del Gabinetto Disegni e Stampe della GAM. Diverse opere presentate non erano esposte da tempo e in altri casi si tratta di veri e propri inediti.
Accompagna la mostra un nucleo di sedici trascrizioni di lettere di Antonio Fontanesi ad Alfredo de Andrade, datate dal 1861 al 1873. Una documentazione inedita che conferma o svela trasferimenti e viaggi, aspirazioni, ambizioni e delusioni che accompagnarono i percorsi del maestro e del più giovane allievo, verso il quale Fontanesi esprime un costante e sincero apprezzamento.
Catalogo Silvana Editoriale.
M.C.S.
Fonte: Ufficio Stampa 30 giugno 2021
Immagine di apertura: Antonio Fontanesi (Reggio Emilia, 1818-Torino, 1882) Pastorella solitaria, 1861-1863
Provenienza: legato Giovanni Camerana, 1905, Torino, GAM-Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea
NATURA E VERITÀ Il paesaggio come scelta 1861-1871
9 luglio – 17 ottobre 2021
GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea
Via Magenta, 31 – 10128 Torino
www.gamtorino.it