Nella prima metà del mese di luglio hanno trovato felice conclusione svariate attività investigative dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale. Oltre alle tante riconsegne ai legittimi proprietari avvenute sul territorio italiano, spiccano le operazioni svolte in collaborazione con la polizia tedesca e con quella francese, in quest’ultimo caso sfociata in restituzioni sia dall’Italia verso la Francia sia dalla Francia verso l’Italia.

ITALIA – GERMANIA
RESTITUTE OPERE IN VETRO RUBATE AL MUSEO DI DÜSSELDORF

L’Italia ha restituito alla Germania alcune opere d’arte in vetro appartenenti al patrimonio artistico nazionale di quel Paese. Presso l’Ambasciata tedesca a Roma, il Generale di Brigata Roberto Riccardi, Comandante dei Carabinieri TPC, ha riconsegnato nelle mani dell’Ambasciatore Viktor Elbling sei vasi in cristallo di pregevole lavorazione, rubati al Kunstpalast, Glasmuseum Hentrich, a Düsseldorf (Germania). Il furto era avvenuto l’8 febbraio 2000. A rintracciare i preziosi manufatti sono stati i militari del Nucleo TPC di Torino, in stretta sinergia operativa con gli agenti della polizia di Düsseldorf. Sono così stati localizzati tra il Piemonte e la Liguria i responsabili della richiesta estorsiva e la refurtiva è stata recuperata.
La restituzione alle collettività di beni culturali, che erano stati sottratti alla pubblica fruizione, garantisce anche la ricostituzione di percorsi storici, culturali e sociali condivisi.

C.S.M. 5 luglio 2021

ITALIA – FRANCIA
RESTITUZIONI DI BENI CULTURALI DA UN VERSANTE ALL’ALTRO DELLE ALPI

Durante le cerimonie che si sono tenute a Palazzo Farnese aRoma in occasione della Festa Nazionale francese del 14 luglio, Christian Masset, Ambasciatore di Francia in Italia, ha restituito i beni culturali rubati alla Repubblica Italiana, rappresentata dal Generale di Brigata Roberto Riccardi, Comandante dei Carabinieri TPC, che a sua volta ha restituito i beni che erano stati sottratti alla Repubblica Francese.

La scultura in marmo raffigurante “Sogno di bimba”, scolpita nel 1926 da Arturo Dazzi (1881-1966), era stata rubata dalla cappella di una villa privata di campagna, a Roma. Il suo recupero è stato possibile grazie a un’indagine condotta dalla Sezione Archeologia del Reparto Operativo TPC. Nell’aprile del 2006, personale della dogana di Port-Vendres (Francia) aveva rinvenuto la scultura, insieme ad altri reperti, nel bagagliaio di un’autovettura condotta da un cittadino italiano. Gli accertamenti condotti sia in Francia che in Italia hanno portato al rimpatrio dell’opera.

Due sculture marmoree di angeli da capo altare, speculari tra loro, con drappo di foglie e frutta, opera di una bottega campana del XVII secolo, erano state trafugate nel 1989 da un altare barocco della Chiesa di San Sebastiano di Guardia Sanframondi (BN). Nel 2019 i Carabinieri TPC, insieme ai colleghi di Roma-San Pietro, hanno individuato i beni, in vendita sul sito web di un’importante galleria antiquaria francese. Una volta informato l’Office Central de lutte contre le trafic des Biens Culturels della polizia francese, si è appurato che le due sculture erano state affidate in conto vendita da un cittadino inglese, nel frattempo emigrato in Portogallo. Il possessore ha restituito spontaneamente le sculture, che sono state rimpatriate da Bagnols-Sur-Cèze (Francia).

San Rocco e l’Angelo

4 volumi di testo in marocchino rosso e un atlante del ‘700 erano stati rubati il 1 dicembre 1987 alla Biblioteca municipale di Provins (Francia). L’indagine condotta dai Carabinieri del Nucleo TPC di Genova ha preso il via a seguito della segnalazione dell’Ufficio Esportazione della Soprintendenza, in occasione della richiesta dell’attestato di libera circolazione.

La scultura in legno policromo “San Rocco e l’Angelo” era stata rubata il 23 febbraio 1973 dal Museo comunale “Le Prieuré Du Vieux Logis” di Nizza (Francia), e poi rintracciata presso un noto mercante di antiquariato. L’opera, di inestimabile valore, è stata riconosciuta dalle autorità francesi, nell’ambito della cooperazione internazionale di polizia INTERPOL ed è stata restituita alle autorità transalpine.

“San Leonardo”, una scultura in legno risalente al XVIII secolo, rubata in una chiesa francese,è stata rintracciata ad Arzignano (VI), presso un esercizio commerciale di settoree sequestrata dai militari del Nucleo TPC di Venezia,a seguito della segnalazione dell’INTERPOL. La statua lignea era stata posta in vendita per circa 2.800 euro. L’ufficio interforze di polizia francese OCBC ha accertato che la scultura policroma, censita nella banca dati P.SY.C.HE. di INTERPOL, era una delle otto statue rubate il 4 dicembre 2004 dalla Chiesa Saint-Pierre di Couin nel dipartimento del Pas de Calais (Francia), bene annoverato dal 12 gennaio 1966 nel patrimonio nazionale della Francia, dove ha fatto ritorno dopo 17 anni.

C.S.M. 14 luglio 2021

ITALIA – FRANCIA
OPERAZIONE “RIFLE”: BLOCCATO TRAFFICO DI ARMI ANTICHE

Un’operazione congiunta condotta dai funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e dai Carabinieri del Comando TPC, con la collaborazione dei funzionari doganali francesi e del personale del Ministero della Cultura, ha permesso di smascherare un traffico di armi antiche illegalmente esportate dall’Italia.

Durante un controllo effettuato all’uscita del Traforo del Monte Bianco in località Chamonix (FR) da parte dei funzionari doganali francesi, su unfurgone condotto dal titolare di un’armeria in Torino, sono stati trovati, occultati e sprovvisti dell’attestato di libera circolazione: 33 fucili ad avancarica; due affusti lignei per fucili comprensivi del calcio, del grilletto e del cane; tre baionette; uno spadino con custodia; tre canne per armi lunghe e relativi supporti; due pistole ad avancarica da duello; quattro cannoncini ad avancarica e una scultura raffigurante una figura equestre rampante.
La Direzione Antifrode e Controlli di ADM e il Ministero della Cultura, coadiuvati dai militari del Nucleo TPC di Torino, hanno chiesto la restituzione delle armi.

C.S.M. 8 luglio 2021

Dea Atena
Satiro e musa

CARABINIERI TPC NAPOLI
OPERAZIONE GRIFEO
RESTITUITI AL MUSEO FILANGIERI BENI RUBATI A VILLA LIVIA

Numerosi beni culturali trafugati da Villa Livia nel 2018, sono stati restituiti al Direttore del Museo “Filangieri”, dott. Paolo Iorio, dal Comandante del Nucleo TPC di Napoli, Magg. Giampaolo Brasili. Tra questi, spiccano per importanza circa 300 calchi di gesso e gomma impiegati per la produzione di monete.

L’attività investigativa denominata “Grifeo” ha permesso di accertare la spoliazione sistematica dei beni artistici custoditi all’interno della casa museo “Villa Livia” di Napoli, utilizzata anche come location cinematografica dove sono state girate alcune scene della serie televisiva “I bastardi di Pizzofalcone” e del film “La paranza dei bambini”.

Come accertato dalle intercettazioni telefoniche e dall’analisi dei tabulati dei cellulari, la custode del museo contattava i clienti inviando loro le foto degli oggetti, che “vendeva” al miglior offerente. La custode, con la complicità dei figli minorenni, aveva costituito una vera e propria associazione per delinquere, dedita al furto e alla ricettazione di opere d’arte. I beni sono ora tornati alla fruizione pubblica, presso il Museo Civico “Gaetano Filangieri” di Napoli.

C.S.M. 6 luglio 2021

CARABINIERI TPC NAPOLI
RESTITUITI OLTRE 100 DOCUMENTI STORICI AL BANCO DI NAPOLI

Importanti documenti storici sono stati riconsegnati dal Comandante TPC di Napoli, Magg. Giampaolo Brasili, alla dott.ssa Rossella Paliotto, Presidente della Fondazione Banco di Napoli. Nel monitorare la vendita online di beni bibliografici sulle più note piattaforme di e-commerce, i militari del Nucleo TPC di Napoli hanno individuato una cospicua documentazione che risultava mancante dall’archivio dell’ente bancario. Sono così state recuperate oltre 100 fedi di credito datate tra il 1600 e il 1800, sequestrate a numerosi collezionisti residenti in tutta Italia.

C.S.M. 15 luglio 2021

CARABINIERI TPC BOLOGNA
RESTITUITA MADONNA DEL ‘700 A LASTRA A SIGNA (FI)

Dopo un’assenza di 40 anni, presso la Chiesa di San Pietro a Malmantile a Lastra a Signa (FI), il Comandante del Nucleo Carabinieri TPC di Bologna, Tenente Colonnello Giuseppe De Gori, ha riconsegnato al parroco, don Stefano Pieralli, il dipinto a olio su tela raffigurante “Madonna con Bambino”, risalente al XVIII secolo, rubato tra il 2 e il 3 marzo 1981 dalla Chiesa Santi Maria e Lorenzo (fraz. Marliano di Lastra a Signa).

L’importante recupero è stato possibile grazie ai controlli effettuati in occasione di una manifestazione fieristica a Parma, presso lo stand di un antiquario toscano, mediante la comparazione con l’immagine inserita nella “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, database gestito dal Comando TPC. Questo, nonostante il dipinto fosse stato sottoposto, dopo il furto, a un restauro che lo aveva reso meno riconoscibile e più commercializzabile. In particolare, è risultata evidente l’assenza delle due coroncine metalliche, applicate in epoca successiva, sulla testa della Vergine e del Bambino; il differente scollo della veste della Vergine. La ridipintura è apparsa evidente a un controllo in fluorescenza UV, così come diversi ritocchi, tra cui quelli al volto del Bambino, sono stati evidenziati da un ingrandimento.

Il dipinto, che era stato rubato assieme ad altri beni ecclesiastici, è risultato essere stato oggetto di una compravendita nella provincia di Arezzo, e ora è tornato alla fruizione della comunità.

C.S.M. 9 luglio 2021

CARABINIERI TPC CAGLIARI
RESTITUITA LANCIA DI SAN MICHELE, DEL ‘600, ALLA CHIESA DI CAGLIARI

La lancia metallica appartenente al gruppo scultoreo ligneo raffigurante “San Michele Arcangelo che trafigge il diavolo” è stata restituita dal Comandante del Nucleo Carabinieri TPC di Cagliari, Magg. Paolo Montorsi, a padre Guglielmo Pireddu, rappresentante della Casa dei Padri Gesuiti. Era stata rubata tra l’11 e il 19 aprile scorso quando il gruppo scultoreo, da poco restaurato, era stato posto nel presbiterio, in procinto di essere trasportato a Napoli per una mostra sulla statuaria in “estofado de oro”: una tecnica decorativa in cui la superficie intagliata viene ricoperta da uno strato di foglia d’oro zecchino.

L’opera, di scuola napoletana, è realizzata in legno policromo dorato e risale al XVII secolo. in particolare la lancia, la stadera e l’aureola argentea ne determinano la significativa importanza storica.

L’autore del furto era un 53enne pregiudicato di Quartu Sant’Elena, che in quei giorni era stato ospitato dalla vicina sede della Caritas. L’uomo aveva detto di aver gettato la lancia in un canneto della Via Fiume di Quartu Sant’Elena, ma l’oggetto non si era trovato, finché, dopo il diffondersi della notizia sui quotidiani, un cittadino quartese, in buona fede, si è rivolto ai padri gesuiti dicendo di essere in possesso della lancia, da lui rinvenuta proprio nel canneto. La lancia è così tornata “al suo posto”, nel gruppo scultoreo del San Michele Arcangelo.

C.S.M. 9 Luglio 2021

CARABINIERI TPC CAGLIARI
RESTITUITE TRE STATUE PROVENIENTI DALLA FACCIATA DELLA CHIESA DI TEMPIO PAUSANIA (SS)

Alla presenza del Vescovo di Tempio-Ampurias, S.E. mons. Sebastiano Sanguinetti e del Procuratore della Repubblica di Tempio Pausania, dr. Gregorio Capasso, il Comandante del Nucleo TPC di Cagliari, Magg. Paolo Montorsi, ha restituito alla Diocesi tre statue ornamentali marmoree del XVIII e del XX secolo, asportate misteriosamente dalla Chiesa di Nostra Signora del Rosario di Tempio Pausania (SS).

Le indagini sono iniziate nel marzo 2021, quando i Carabinieri di Tempio Pausania hanno ricevuto una segnalazione relativa all’assenza delle tre statue dalla facciata della chiesa. Le statue ornamentali – catalogate dalla Soprintendenza di Sassari- erano state rimosse e prelevate dal responsabile di una ditta che opera nel settore delle scenografie luminose, in occasione dell’installazione nel dicembre 2020 delle luminarie natalizie nel centro storico di Tempio Pausania.

Le stature si trovavano nella sede della ditta a Sanluri (CA), all’interno di una scatola di cartone. Probabilmente, senza la perseveranza dei militari dell’Arma, di esse si sarebbero perse le tracce. Il titolare si è “giustificato” dicendo che le statue versavano in precarie condizioni di stabilità e rischiavano di staccarsi e cadere sulla folla. Le tre statue sono tornate definitivamente nella disponibilità della Diocesi di Tempio-Ampurias che ne curerà, insieme alla Soprintendenza di Sassari, il restauro e la ricollocazione definitiva.

C.S.M 14 luglio 2021

CARABINIERI TPC PERUGIA
RESTITUITE DUE STATUE LIGNEE DEL ‘500 RUBATE ALLA CHIESA DI MONZAMBANO (MANTOVA)

A quasi vent’anni dal furto, avvenuto nella notte fra il 31 maggio e il 1° giugno 2001, una pregiata coppia di angeli in legno dorato e policromo del XVI secolo, di scuola toscana, è stata riconsegnata al parroco della chiesa di San Michele Arcangelo di Monzambano (MN), don Riccardo Crivelli, dal Comandante del Nucleo Carabinieri TPC di Perugia, Tenente Colonnello Guido Barbieri. La cerimonia di consegna ha avuto luogo presso il Salone degli Arazzi di Palazzo Bianchi, sede Vescovile di Mantova, alla presenza di S.E.R.ma mons. Marco Busca, Vescovo di Mantova, del responsabile dell’Ufficio Diocesano Beni Culturali arch. don Stefano Savoia, e delle autorità locali.

Le sculture erano state individuate e bloccate presso un deposito di spedizioni di Marghera (VE) poco prima che venissero trasferite all’estero per essere poste all’incanto attraverso una casa d’aste tedesca.Lo scorso gennaio, la segnalazione era arrivata ai Carabinieri TPC da parte dell’Ufficio Esportazione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le provincie di Verona, Rovigo e Vicenza, relativamente a una richiesta di rilascio di licenza di esportazione, presentata dal titolare di una ditta veneta. I beni erano nella disponibilità di un antiquario di Orvieto, risultato in buona fede, che li aveva acquistati da un collega della provincia senese, al momento indagato per ricettazione assieme a un esercente aretino.

L’esecuzione del decreto urgente di sequestro, presso il deposito della laguna veneta, ha portato al recupero delle sculture ancora nel loro imballaggio, pronte per essere spedite tramite corriere a una nota casa d’aste di Monaco di Baviera.

C.S.M. 10 luglio 2021