Un ambizioso restauro, che guarda a “Brescia e Bergamo capitali italiane della cultura 2023”, interessa il Castello Scaligero di Sirmione. L’edificio è fondato direttamente sull’acqua e rappresenta quindi una vera e propria sfida per progettisti e restauratori. Seguendo il motto “musei chiusi, ma non fermi” che ha caratterizzato il lavoro di molti musei durante la chiusura forzata, nei primi mesi del 2021, si è mossa la Direzione regionale Musei Lombardia, l’istituto del Ministero della Cultura che gestisce, tra gli altri, anche questo luogo. Nel periodo di interdizione al pubblico è stato avviato, e in parte completato, l’ambizioso progetto di rifacimento dei prospetti esterni della darsena.

L’intervento fa seguito ai lavori iniziati nel 2017 all’interno della darsena e sul fronte nord, a cui erano seguiti l’apertura al pubblico del braccio settentrionale del porto fortificato a marzo 2018, un convegno di studi internazionale nella primavera 2019 e una pubblicazione scientifica dopo pochi mesi. Nel corso del 2020 è stato redatto il progetto e affidato l’appalto per il restauro dei prospetti esterni nord, est e sud della darsena.

L’intervento richiede circa € 600.000 per 9 mesi di lavori. Il primo lotto, iniziato a fine marzo di quest’anno e del valore di circa € 200.000, si è concentrato sul prospetto sud della darsena, il primo che appare alla vista di chi raggiunge il centro storico di Sirmione. Si prevede che i lavori proseguano nel 2021 e per buona parte del 2022.

A cantiere ultimato, grazie alle opere di pulitura, consolidamento e protezione si potranno apprezzare nuovamente cromie e tessiture delle superfici, in pietra e intonacate, senza mascherare sia i materiali originali sia i segni lasciati dal passare del tempo.

Dal punto di vista conservativo si tratta di una situazione estrema, essendo l’edificiodirettamente fondato nell’acqua, il più temibile fra gli agenti di degrado. Inoltre la mole della fortezza è esposta all’azione di agenti atmosferici particolarmente aggressivi quali il pelér, il re dei venti gardesani, che soffia impetuoso erodendo e disgregando le murature, letteralmente denudandole da ogni finitura. Complessa e sfidante anche la logistica del cantiere: l’impianto dei ponteggi direttamente a sbalzo sulle acque del lago ha richiesto grande perizia nelle fasi di allestimento e disallestimento.

La costruzione della rocca ebbe inizio intorno alla metà del XIII secolo, probabilmente sui resti di una fortificazione romana, su mandato del podestà di Verona Leonardino della Scala, conosciuto come Mastino della Scala.

In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio che si terranno il 25 e 26 settembre 2021 – in coincidenza con le Giornate Nazionali dei Castelli – è prevista un’apertura straordinaria della darsena, con visite a piccoli gruppi accompagnati da architetti e storici dell’arte. Nella stessa occasione verranno presentati alcuni video che racconteranno il cantiere di restauro.

Il Castello Scaligero nel 2019 era rientrato, al 22° posto, nella “Top 30” dei Musei statali più frequentati con ben 308.459 visitatori, e offre uno degli scorci più rappresentativi, amati e fotografati dell’intero lago di Garda.

M.F.C.S.
Fonte: Studio Esseci, 15 luglio 2021

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