Un affondo su oltre sessant’anni di storia dell’arte, dal ritorno di Donatello a Firenze nel 1453 fino alla morte dei più perfetti interpreti del Rinascimento, Leonardo nel 1519 e Raffaello nel 1520. Sessant’anni durante i quali i maestri del Rinascimento hanno scavato la materia per far emergere “i moti dell’anima”, i tormenti e le tensioni, i palpiti, per rendere ancora più viva l’emozione. Sessant’anni di opere strappate al marmo, modellate nella terracotta, intagliate nel legno, fuse nel bronzo,in un percorso che trova il suo apice nella “Pietà Rondanini”, sulla quale Michelangelo lavorò fino alla sua morte, avvenuta nel 1564.
Già ospitata al Musée du Louvre di Parigi fino al 21 giugno scorso, apre al pubblico martedì 21 luglio, sino al 24 ottobre 2021 nel Castello Sforzesco di Milano, la mostra “Il Corpo e l’Anima, da Donatello a Michelangelo. Scultura italiana del Rinascimento”, promossa e prodotta da Comune di Milano-Cultura, Castello Sforzesco, Musée du Louvre. Studiato e progettato congiuntamente dall’istituzione italiana e quella francese, nelle Sale Viscontee si sviluppa lo stesso percorso ospitato al Louvre.
Le 120 opere esposte provengono dai più importanti musei del mondo: dal Metropolitan Museum di New York al Kunsthistorisches Museum di Vienna, dal Museo Nacional del Prado di Madrid al Museo Nazionale del Bargello di Firenze, dal Victoria&Albert Museum di Londra alla “Her Majesy the Queen Elisabeth II from the British Royal Collection”, oltre che, naturalmente, dal Musée du Louvre e dalle raccolte civiche del Castello Sforzesco.
Il cuore della mostra si colloca nella seconda metà del Quattrocento, quando i maestri del Rinascimento come Leonardo, Donatello, Raffaello, il Pollaiolo, Michelangelo, il Verrocchio, il Bambaia e molti altri, lavoravano tra Milano, Venezia, Roma, Firenze, ma anche Ferrara, Padova, Bologna, allargando così la geografia del Rinascimento italiano, e dunque del percorso espositivo, verso il nord. Una regione vasta ma a quei tempi politicamente spezzettata da confini e regni, all’interno dei quali il Rinascimento germogliò con caratteristiche particolari. Innovazioni fiorentine e tradizioni locali – senza dimenticare l’influenza dell’arte cortese fiamminga e della Borgogna – si mescolarono in ciascuno di questi focolai creativi, per dare il via a una straordinaria varietà di linguaggi artistici.
Il Rinascimento ha portato nell’arte italiana molte novità: oltre al grande impulso allo studio dell’anatomia, della prospettiva, dell’ottica, fu oggetto di ricerca anche il campo dell’anima, del desiderio, della componente meno visibile del soggetto “uomo”. I movimenti dell’anima sono resi visibili attraverso l’attitudine dei corpi, e gli artisti indagano la loro psiche rappresentandoli a riposo, in movimento, mentre lottano o sognano, evidenziando le emozioni, tanto nell’ambito sacro che in quello profano, in modi ferocemente espressivi oppure sublimemente dolci.
GLI ARTISTI NELLE QUATTRO SEZIONI
Guardando gli antichi: il furore e la grazia è il primo grande tema trattato, documentato attraverso opere di Antonio del Pollaiolo, Francesco di Giorgio Martini o Bertoldo, fino ad arrivare a Verrocchio, Leonardo e Gianfrancesco Rustici.
L’arte sacra: commuovere e convinceresono le due parole chiave nella scultura religiosa, da Donatello a Guido Mazzoni in Emilia e Giovanni Angelo del Maino in Lombardia.
Da Dionisio ad Apollo. Tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento, le opere sono elaborate a partire dai grandi modelli classici, dallo stile dolce di Perugino o del giovane Raffaello, all’ambito veneto e lombardo, con Riccio, l’Antico, il Moderno, Cristoforo Solari, Antonio Lombardo, fino a Bambaia; all’ambito toscano, con Jacopo Sansovino, Baccio da Montelupo, Andrea della Robbia.
Roma “Caput mundi”. A partire dalla fine del secolo, si ritorna nella capitale, dove Michelangelo è alla ricerca di una sintesi formale che integri la conoscenza scientifica del corpo, l’ideale assoluto di bellezza e la volontà di superare la natura con l’arte: dal classicismo giovanile del “Cupido”, e attraverso il titanismo degli “Schiavi” (o “Prigioni”, esposti solo a Parigi), approda all’ineffabile e al sublime della “Pietà Rondanini”, che può essere ammirata solo a Milano.
TEATRO E MUSICA. UN PREMIO AL CATALOGO
Una video-opera è proiettata in loop nella Sala degli Scarlioni, e riprende la rappresentazione teatrale “Mater strangosciàs” di Giovanni Testori, monologo funebre dedicato a Maria di Nazareth, nella rilettura contemporanea della Compagnia Tiezzi-Lombardi.
Per immergersi nella musica tra il XV ed il XVI secolo, a partire dal 21 luglio è disponibile, sui canali Facebook e YouTube del Castello Sforzesco e della Civica Scuola di Musica ‘Claudio Abbado’, il concerto “Zephyro Spira. Chanson, Frottole e Villanesche nel primo Rinascimento“.
Accompagna la mostra un prestigioso catalogo scientifico, edito in italiano e in francese, a cura di Officina Libraria, vincitore del Prix du catalogue d’exposition 2021.
M.C.S.
Fonte: Ufficio Comunicazione Comune Milano, 20 luglio 2021
Immagine di apertura: Cristoforo Solari, Milano 1460 – 1527,
Cristo alla colonna, Inizio XVI secolo,
Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano
Foto allestimento Gianluca Di Ioia
IL CORPO E L’ANIMA, DA DONATELLO A MICHELANGELO
Scultura italiana del Rinascimento
21 luglio – 24 ottobre 2021
Castello Sforzesco Milano
Info: T. 0288463700
Biglietti e gratuità di accesso: https://www.milanocastello.it/it/content/orari-e-biglietteria.
Visite guidate:
Ad Artem T. 02.6597728 info@adartem.it
Opera d’Arte T. 02.45487400 info@operadartemilano.it
Civita Mostre e Musei serviziculturali@civita.art
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