Il festival Ravenna Jazz giunge alla quarantottesima edizione, collocandosi sul podio delle rassegne jazz italiane dalla più lunga storia. L’insolita formula con serate non consecutive, tra luglio e novembre, è frutto dei tempi complicati per lo spettacolo dal vivo. La Rocca Brancaleone e il Parco del Museo Classis Ravenna ospitano le produzioni estive: Noa, l’Italian Jazz Orchestra con Silvia Donati e Fabrizio Bosso, Mauro Ottolini con i Sousaphonix, Alessandro Scala assieme a Giovanni Falzone. In autunno piccoli club e teatri accolgono le proposte di “Ravenna 48° Jazz Club”, focalizzate sull’attualità jazzistica: Tingvall Trio, Camille Bertault, Derek Brown, BartolomeyBittmann, DJ Gruff con Gianluca Petrella.
ESTATE CON RED CARPET
I concerti di punta di Ravenna Jazz 2021 si tengono in estate, come nell’originaria collocazione del festival. Ambizioso nelle dimensioni orchestrali come nei contenuti e nelle modalità multimediali è l’omaggio che l’Italian Jazz Orchestra diretta da Fabio Petretti dedica a Marlene Dietrich. La voce di Silvia Donati e la tromba di Fabrizio Bosso svettano sopra l’organico classico-jazzistico di questa produzione originale,che riscopre canzoni dell’epoca a cavallo tra le due guerre mondiali.
La cantante israeliana Noa è celebre per le suggestioni mediorientali delle sue canzoni, per una visione ecumenica degli stili che permette alla sua musica di travalicare le barriere culturali e religiose. Noa presenta con la propria band, tra l’altro, il nuovo progetto “Afterallogy”.
Il trombonista Mauro Ottolini, accompagnato dai policromi Sousaphonix e con la voce recitante di Alessandro Anderloni, musica dal vivo il film Inferno di Francesco Bertolini (1911), un cult del cinema muto italiano, ispirato alla Divina Commedia, per celebrare il
700° anniversario della scomparsa di Dante Alighieri.
Nel ravennate, sua terra d’origine, Alessandro Scala è un sax hero: capace di esprimere gli impulsi più brillanti e coinvolgenti della grande scuola sassofonistica jazz, li applica al funk, alla bossa nova e al boogaloo. Scala sale sul palco con il suo quintetto Groovology, avendo come ospite d’onore il trombettista Giovanni Falzone.
Un’esplosione di numeri, con la monumentale produzione originale “Pazzi di Jazz” Young Project, dedicata quest’anno a Miles Davis. Sul palco sale un’immensa compagine orchestrale e corale formata da giovanissimi musicisti affidati alle cure del direttore e arrangiatore Tommaso Vittorini, del trombettista Enrico Rava, del trombonista Mauro Ottolini e del beatboxer Alien Dee, i quali, in veste di solisti e direttori, affiancano gli allievi da loro stessi preparati.
UN AUTUNNO A 48°
Di anno in anno aumenta la ‘temperatura’ dei concerti che si tengono nei club e nei piccoli teatri di Ravenna, tra città e circondario, per gli appuntamenti di “Ravenna 48° Jazz Club”.
Il Teatro Sociale di Piangipane è la sala dedicata alle voci. Qui si esibisce il quartetto della vocalist francese Camille Bertault. Sul filo del rinnovamento linguistico si muovono gli appuntamenti al Cisim di Lido Adriano. Decisamente anticonformista è il solo di Derek Brown, che applica la tecnica del beatbox al sassofono. Il suo è un approccio innovativo, che utilizza sia tecniche note (slap tongue, respirazione circolare) sia procedimenti inusuali (inclusa una peculiare forma di vocalizzazione derivata dal beatbox che si innesta tra i fraseggi del sax).
Con il Tingvall Trio si fa luce sulle più attuali tendenze del piano trio jazzistico, che affonda le radici nelle cullanti melodie scandinave, per poi appropriarsi di colori più intensi, dal pianismo classico a ritmi tra swing e rock. Al Bronson di Madonna dell’Albero il rapper DJ Gruff e il trombonista Gianluca Petrella instaurano un dialogo tra generi in precedenza ritenuti inconciliabili. Il duo austriaco BartolomeyBittmann innesta una sull’altra l’eleganza della musica da camera, l’energia del rock, l’inventiva e la gioia del jazz, la profondità emotiva dei cantautori.
M.F.C.S.
Fonte: Ufficio Stampa, 14 luglio 2021
Immagine di apertura: Derek Brown
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