Un itinerario archeologico che racconta oltre 2500 anni di storia, iniziando dalla fondazione della città. Un’altra area di Palazzo Reale è diventata fruibile ai visitatori, che possono così andare alla scoperta delle storie sotterranee del Palazzo e anche di Palermo. È stato inaugurato il percorso che la Fondazione Federico II ha denominato “Radici Ritrovate” e che arricchisce lo sguardo d’insieme dell’edificio: un complesso di stratificazioni storico-culturali. L’allestimento comprende reperti che sono testimonianza del periodo punico, islamico e normanno-svevo, ha spiegato Patrizia Monterosso, direttore generale della Fondazione Federico II.
«Quando abbiamo iniziato – ha affermato il presidente dell’Ars e della Fondazione Federico II Gianfranco Miccichè – ci siamo subito resi conto che c’era molto da fare. Ma occorreva prima di tutto garantire la piena fruizione culturale di Palazzo Reale perché questo luogo è della città e del mondo… Così, dopo aver aperto il Portone Monumentale, il corridoio medievale con accesso al cortile Maqueda, la Sala di Re Ruggero, la Torre Pisana e i Giardini Reali ed aver reso le Sala Duca di Montalto in grado di accogliere mostre di livello internazionale, apriamo al pubblico anche l’Itinerario Archeologico di Palazzo Reale. Non è solo un altro spazio visitabile del percorso culturale- turistico che ci permette di scoprire le meraviglie sotterranee di Palermo: ritroviamo anche, concretamente e concettualmente, le radici più antiche del Palazzo e della città».
IL PERCORSO DI VISITA
Il percorso inaugurato il 23 luglio 2021 offre un’esposizione permanente di quei reperti che erano stati rinvenuti a Palazzo Reale durante gli scavi del 1984, dando lustro al lavoro dell’archeologa Roa Camerata Scovazzo, nonché di reperti integri ed emblematici del periodo punico. In particolare è presente l’intero corredo funerario di una delle tombe della necropoli punica, rinvenuto a Palermo durante gli scavi del 1953.
È quindi evidenziata la tradizione sepolcrale legata al mondo punico e vengono poste in rassegna ceramiche medievali in grado di narrare i momenti storici che fecero di Palermo una delle città più evolute e note del Mediterraneo, ruolo sottolineato dalla mappa islamica della Sicilia, richiesta dalla Fondazione alla biblioteca di Oxford.
L’esposizione fornisce una chiave di lettura completa sulla storia della città attraverso pannelli didattici e mappe tematiche. L’evoluzione urbica e militare rappresentata apre lo sguardo anche sull’organizzazione socio-culturale che contraddistinse Palermo sin dalle origini puniche.
L’idea espositiva si è avvalsa del supporto scientifico del Museo Archeologico Antonio Salinas e della Soprintendenza di Palermo per la musealizzazione dei meravigliosi reperti che restituiscono il racconto dei secoli di storia.
M.F.C.S.
Fonte: Ufficio Stampa Fondazione Federico II, 23 luglio 2021