Alle Gallerie dell’Accademia di Venezia si stanno svolgendo le delicate operazioni di rullaggio, trasporto, srullaggio e messa in opera di uno dei più importanti capolavori delle collezioni: il Castigo dei serpenti di Giambattista Tiepolo, che rientra in museo dai laboratori di restauro della Misericordia. Tutte le operazioni sono documentate con foto e video inerenti il lavoro di backstage che si cela dietro la movimentazione di un’opera d’arte di così vaste dimensioni: più di 13 metri di lunghezza per 1 metro e 64 di altezza.
Il formato lungo e stretto del telero si deve alla sua originaria collocazione sul “barco”, il pontile o coro pensile da cui si affacciavano le monache di clausura per seguire la liturgia, che attraversava per l’intera larghezza la chiesa dei Ss. Cosma e Damiano alla Giudecca, da cui il dipinto proviene.
Il grande telero tornerà visibile al pubblico da settembre, all’interno del nuovo percorso dedicato alla pittura del Seicento e Settecento, dopo l’accurato restauro, sostenuto da Venetian Heritage, durato circa un anno che ha recuperato la qualità e visibilità della composizione.
IL CASTIGO DEI SERPENTI
L’opera rappresenta l’episodio biblico della punizione dei morsi dei serpenti inflitta da Dio al popolo di Israele, colpevole di aver messo in dubbio la propria fede. L’ira del Signore è poi placata dalle suppliche di Mosè cui verrà dato ordine di erigere un serpente di bronzo su di un tronco, capace di salvare quanti avrebbero rivolto lo sguardo verso di lui.
IL RULLAGGIO
Per poter trasportare un’opera di tali dimensioni, che non potrebbe passare attraverso le porte del museo, è necessario eseguire un’operazione delicata: il rullaggio. La tela, dopo essere stata smontata dal telaio, viene arrotolata, con la “pellicola pittorica” a vista, su un grande cilindro di legno o di polistirolo, dotato di sostegni alle sue estremità, che consentono di maneggiarlo agevolmente e tenerlo sospeso da terra. Il dipinto viene protetto e fissato poi al rullo con fasce.
Durante l’arrotolamento è fondamentale accertarsi di non creare grinze e pieghe che potrebbero compromettere la pittura. Una volta alle Gallerie, la tela viene srullata, il telaio ricomposto nei suoi pezzi e la tela rimontata sul telaio per poi essere allestita.
IL RESTAURO
Il restauro del Castigo, realizzato grazie a un finanziamento di Venetian Heritage, ha consentito di risarcire la figurazione con l’integrazione pittorica di gravi lacune, per lo più verticali e diagonali che solcavano, come una ragnatela, l’intera superficie. I danni erano stati causati da un maldestro ripiegamento cui la tela, smontata dal telaio e arrotolata su sé stessa, venne sottoposta per circa un secolo, collocata in un locale della chiesa dei SS. Maria e Liberale a Castelfranco, adibito a deposito demaniale.
M.C.S.
Fonte: Ufficio Stampa Civita Tre Venezie, 30 luglio 2021
Immagini: Giambattista Tiepolo, Castigo dei Serpenti, 1732-1734 circa
©G.A.VE Archivio fotografico, foto di Joan Porcel –
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