“Nulla si sa, tutto si immagina” Federico Fellini, La Voce della Luna, 1990. Un museo diffuso, uno spazio di creatività nel segno della visionarietà felliniana, del cinema, del rapporto con le arti. Una chiave di accesso al mondo del “tutto si immagina”, un luogo magico di sintesi artistica, uno spazio che fabbrica emozioni e spettacolo in cui innovazione, ricerca e sperimentazione si misurano con la classicità dell’arte.
Apre a Rimini il Fellini Museum, polo di nuova concezione, il più grande progetto museale dedicato al genio di Federico Fellini, inserito dal Ministero della Cultura tra i grandi progetti nazionali dei beni culturali. L’apertura al pubblico è fissata per giovedì 19 agosto 2021; il Museo verrà poi presentato dal Ministro della Cultura Dario Franceschini in occasione della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia martedì 31 agosto 2021, al Lido di Venezia.
Lo speciale weekend di inaugurazione – giovedì 19, venerdì 20, sabato 21 e domenica 22 agosto 2021 – prevede uno spettacolo e visite guidate gratuite aperte al pubblico (munito di Green Pass) dalle ore 10 sino a mezzanotte.
L’inaugurazione del Museo si distribuisce secondo un programma d’iniziative quali mostre, concerti, rassegne, convegni, spettacoli che prosegue per tutto il 2021.
IL MUSEO
Il Fellini Museum non intende interpretare il cinema del maestro riminese come opera in sé conclusa, come sacrario o omaggio alla memoria, ma esaltare l’eredità culturale di uno dei più illustri registi della storia del cinema, che a Rimini ha avuto i natali nel 1920. In un percorso composito di narrazioni partecipate che rendono il visitatore protagonista di una esperienza immersiva, il Fellini Museum si dipana lungo tre punti cardine del centro storico di Rimini: Castel Sismondo, la rocca malatestiana del Quattrocento al cui progetto contribuì Filippo Brunelleschi; il Palazzo del Fulgor, un edificio di origine settecentesca, dove a piano terra ha sede il Fulgor, il leggendario cinema immortalato in Amarcord e ora riallestito con le scenografie progettate dal tre volte Premio Oscar Dante Ferretti. A unire i due edifici, Piazza Malatesta, una grande area urbana, con porzioni a verde, arene per spettacoli, installazioni artistiche, un immenso velo d’acqua a rievocare l’antico fossato del castello e una grande panca circolare che, come nel finale del film 81⁄2, vuole essere un inno alla vita, alla solidarietà, alla voglia di stare assieme.
Piazza Malatesta abbraccia in un anello non solo simbolico il polo culturale che ha al suo centro il Museo Fellini, ma che comprende anche il Teatro Galli inaugurato da Giuseppe Verdi e restaurato nel 2018 e il PART – Palazzi dell’Arte Rimini, centro d’arte contemporanea situato in due palazzi del Trecento, inaugurato a settembre 2020 (vedi approfondimento dettagliato DeArtes qui e qui) al quale in queste settimane si aggiunge il Giardino delle Sculture che sfuma negli esterni del Museo.
Il Museo Fellini è a cura di Marco Bertozzi e Anna Villari e si realizza grazie alla partecipazione di quasi tutti i produttori dei film di Fellini e degli attuali titolari dei diritti di sfruttamento, nonché grazie al coinvolgimento dei principali archivi audiovisivi nazionali: dalle Teche Rai all’Archivio storico dell’Istituto Luce, dalla Fondation Fellini pour le Cinèma di Sion all’associazione Tonino Guerra, dall’archivio storico Barilla (vedi intervista DeArtes qui) all’Archivio nazionale del Cinema di impresa e all’archivio fotografico della Fondazione Centro sperimentale di Cinematografia, dalla Fondazione Cineteca di Bologna a Cinemazero di Pordenone, da Reporters Associati & Archivi all’Associazione culturale Mimmo Cattarinich all’archivio Maraldi. Tutta l’identità visiva e la grafica del Fellini Museum è realizzata da Studio FM di Milano.
M.C.S.
Fonte: PCM Studio, 9 agosto 2021