Sono la “casa delle icone” sin dall’apertura del museo nel 1999: le Gallerie d’Italia a Vicenza propongono al pubblico una selezione di settanta icone russe dalla straordinaria collezione Intesa Sanpaolo, esposte in un rinnovato allestimento permanente. Gli spazi del pianterreno si arricchiscono per un anno del dialogo con le opere dell’artista contemporaneo Valery Koshlyakov.
Il pubblico può contemplare un’ampia sequenza di capolavori dell’arte sacra in Russia, diversi per epoche e luoghi di produzione. Aspetti peculiari del linguaggio iconico – il colore timbrico, la geometria compositiva, le proporzioni d’importanza, la prospettiva rovesciata – sollecitano l’osservatore ad abbandonare schemi legati alla rappresentazione basata su criteri di verosimiglianza, per scoprire la ricchezza simbolica di un linguaggio solo in apparenza ingenuo.
Articolato in chiave tematica e diacronica, il percorso espositivo permette di cogliere il graduale sviluppo nel tempo, dal XIII al XIX secolo, di quest’arte praticata soprattutto da monaci iconografi, all’interno dei laboratori presenti nei cenobi.
La loro espressione atistica è anonima, senza firma, poiché offerta umilmente e silenziosamente come oblazione a Dio e come dono di carità (amore fraterno) per il mondo. Guidato spiritualmente dalla divina ispirazione, l’isografo “scrive” il proprio messaggio visivo di fede onorando la memoria della tradizione e proiettando idealmente tale opera verso il futuro, alla ricerca dell’evento escatologico. Ne sono emblema due esempi antichi e preziosi risalenti al Duecento: l’Ascensione del profeta Elia e la Discesa di Cristo agli inferi.
Il progetto è a cura di Silvia Burini e Giuseppe Barbieri, Direttori del Centro Studi sulle Arti della Russia (CSAR) dell’Università Ca’ Foscari Venezia.
L’ALLESTIMENTO
Il viaggio visivo nella spiritualità russo-ortodossa soddisfa nuovi criteri museografici, per “raccontare” le icone attraverso modalità innovative, passando da un’esposizione a un’esperienza. La prima sala, immersiva e multisensoriale, avvia un dialogo tra la millenaria civiltà russa della raffigurazione del sacro e un aggiornato “sguardo occidentale”. L’icona è parola per immagini, atto di preghiera e strumento liturgico: non è un oggetto da osservare, ma il segno vivente in una dimensione di devozione e contemplazione. Il video – prodotto dallo Studio Arts Media di Mosca, con la regia di Nikita Tichonov – immerge nell’intensità dei riti della chiesa dell’Annunciazione della Santissima Madre di Dio, nel villaggio di Pavlovskaja Sloboda, nella Regione di Mosca.
Nella seconda sala, insieme ad alcune delle icone più rappresentative della collezione, una trentina di tavole sono state accostate a formare una sorta di suggestiva iconostasi (la parete che nelle chiese ortodosse separa lo spazio dei fedeli dal presbiterio cui possono accedere solo i sacerdoti). Nella terza sala è proposto, a cadenza periodica, un dialogo con espressioni artistiche moderne e contemporanee, che a quell’antica matrice si rifanno. Il primo confronto è con uno dei maggiori artisti russi viventi, Valery Koshlyakov.
Nella quarta e ultima sala, assieme a contenuti didattici sulla tecnica di realizzazione dell’icona, sono esposti alcuni rivestimenti metallici – rize e basme – che hanno protetto e impreziosito nei secoli le tavole dipinte. Il percorso si conclude con un’installazione multimediale touchscreen, a cura di camerAnebbia di Milano. Nuovo anche il caveau in cui sono custodite le icone non esposte, a disposizione (su richiesta) di studiosi e cultori. Sono previste iniziative collaterali.
VALERY KOSHLYAKOV: ARCHITETTURE CELESTI
Il confronto tra le antiche icone e la contemporaneità artistica è affidato, fino al 3 luglio 2022, a Valery Koshlyakov. Nato nel 1962 a Sal’sk, nella Russia meridionale, Koshlyakov vive da molti anni a Parigi e per realizzare le sue opere utilizza spesso materiali di esplicita povertà: cartoni, nastro da imballaggio, strati sovrapposti di pittura a olio e di vernice spray.
Dopo una capillare ricognizione di architetture popolari e oggetti di uso quotidiano che a suo avviso rinviavano alla struttura compositiva dell’icona, Koshlyakov ha realizzato negli ultimi lustri un’ampia sequenza di ikonosy. L’esposizione Architetture celesti è composta da un nucleo di ikonosy site specific, creati appositamente dall’artista in stretto dialogo con quattro icone selezionate dalla collezione Intesa Sanpaolo, in cui è ravvisabile la presenza di particolari che sono poi “migrati”, trasformandosi, nelle sue fantasie architettoniche.
Catalogo edizioni Gallerie d’Italia | Skira.
M.F.C.S.
Fonte: Ufficio stampa, 2 luglio 2021
Immagine di copertina: Giudizio Universale, particolare
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3 luglio 2021 – 3 luglio 2022
Consigliata la prenotazione
Gallerie d’Italia – Palazzo Leoni Montanari
Contra’ Santa Corona 25, Vicenza
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Numero verde 800.578875
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Vicenza – Gallerie d’Italia (gallerieditalia.com)