Una selezione di fotografie e Polaroid che Andy Warhol realizzò durante gli ultimi vent’anni della sua vita. La mostra approfondisce un aspetto meno noto della pratica e del vissuto personale dell’artista più iconico del ventesimo secolo. Andy Warhol è stato il creatore di alcune delle immagini più riconoscibili della cultura occidentale, sperimentando una varietà di media che vanno dalla pittura, la stampa e il video alla musica e alla fotografia. Questa tecnica si rivelò un mezzo naturale per la sua ricerca incentrata sull’annullamento della presenza dell’artista, l’oggettificazione del soggetto e la spogliazione dell’opera d’arte dall’intenzione autoriale. Sono opere che rivelano una visione profondamente personale della realtà, mostrando come l’artista si sia rapportato sia al glamour che all’ordinarietà del mondo che lo circondava.
Andy Warhol utilizzò la fotografia sin dalle prime fasi della sua carriera, quando era solito appropriarsi di scatti pubblicati su riviste e pubblicità, e trasmesse dai media, per creare serigrafie che sono entrate a far parte del canone della storia dell’arte. Dopo che un’azione legale fu intrapresa contro di lui per aver utilizzato una fotografia pubblicata su un magazine, Warhol iniziò a scattare assiduamente per creare composizioni originali.
Nel 1971 Warhol iniziò a utilizzare la Polaroid Big Shot, un’economica macchina fotografica istantanea a fuoco fisso che rivoluzionò la sua produzione. Durante una seduta – che poteva aver luogo nello studio dell’artista, nelle stanze di un albergo o in abitazioni private – Warhol scattava decine di Polaroid, per poi selezionarne una da utilizzare come immagine di partenza per la realizzazione di ritratti-serigrafie di grande formato.
LA MOSTRA
La mostra alla Galleria d’Arte Tommaso Calabro, dal 7 settembre al 23 ottobre 2021, raccoglie una selezione di Polaroid e stampe alla gelatina d’argento in cui compaiono amici della cerchia di Warhol, star del cinema, celebrità e membri del jet set internazionale, come l’imprenditore Gianni Agnelli, l’attrice Bianca Jagger, la cantante Grace Jones, e i fashion designer Halston, Gianfranco Ferrè e Diane von Furstenberg.
Sono inclusi alcuni autoritratti dello stesso Warhol, in cui l’artista compare truccato da drag queen o con indosso la sua leggendaria parrucca bionda. L’esplorazione dell’artista sull’identità di genere è esemplificata da un gruppo di Polaroid dalla serie Sex Parts and Torsos, in cui compaiono parti nude del corpo maschile all’altezza della vita, e dalla serie Ladies and Gentlemen, commissionata nel 1975 dal mercante d’arte torinese Luciano Anselmino, il quale richiese a Warhol 105 dipinti di uomini travestiti. L’artista ne realizzò oltre il doppio basandosi su circa cinquecento Polaroid di quattordici drag queen nere e ispaniche reclutate nelle strade del West Village, nei dintorni dei Chelsea Piers e in bar come il Gilded Grape a Hell’s Kitchen. Infine, alcune Polaroid raffiguranti banane, scarpe e frammenti di vita cittadina rivelano l’ampio spettro di soggetti con cui Warhol interagiva attraverso la macchina fotografica.
La mostra è organizzata in collaborazione con James R. Hedges IV, oggi ritenuto il più importante collezionista privato di fotografie di Andy Warhol al mondo.
C.S.M.
Fonte: PCM Studio, 27 luglio 2021
Immagine di copertina: Andy Warhol (1928 – 1987) Self-Portrait in Fright Wig 1986, Opera unica, Collection of the Artist and The Andy Warhol Foundation for the Visual Arts to Jack Shainman Gallery and Hedges Projects
INSTANT WARHOL
7 settembre – 23 ottobre 2021
Galleria d’Arte Tommaso Calabro
Piazza San Sepolcro, 2
20123 Milano – Italia
info@tommasocalabro.com
www.tommasocalabro.com
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