Un viaggio in cui archeologia e letteratura si legano nel segno di una sensibilità antica e contemporanea. È la figura di Omero a suggerire la natura composita di un itinerario raffinato che, grazie alle parole di Alessandro Baricco, svela legami con la percettività dei nostri giorni. Nelle sale della Farnesina al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, la mostra “Omero, Iliade. Le opere del MANN nelle pagine di Alessandro Baricco” intreccia la rappresentazione iconografica di quindici reperti databili tra VI e IV sec. a.C. alla scrittura del celebre autore torinese

Ancora oggi non sappiamo con certezza se Omero sia realmente esistito, tuttavia, nella sua figura va riconosciuta una spiccata personalità, in grado di selezionare e rielaborare, in chiave personale, miti e racconti della tradizione epica preesistente. Questa tradizione viene riesaminata da una prospettiva inedita che ribalta l’impostazione originaria del poema: nella prima delle cinque sezioni espositive, Omero, Iliade. Un’epopea umana, è ripresa l’idea di Baricco per cui è possibile rileggere il poema senza le narrazioni riguardanti l’intervento degli dei nelle vicende terrene. Lasciando agli uomini il “palcoscenico” della storia, è così più facile avvicinare l’opera alla vita del nostro tempo.

Apre l’allestimento il busto di Omero in marmo pentelico (Collezione Farnese, II sec. d.C.) che, nei primi giorni di programmazione della mostra, compie un “viaggio simbolico” per essere esposto nella Cappelletta di Terra Murata a Procida, in occasione della rassegna MARetica. Un trait d’union per valorizzare cultura e patrimonio del Mediterraneo, in un ideale avvicinamento a “Procida Capitale della Cultura 2022”.

I reperti antichi in mostra, allestita dal 9 settembre 2021 al 10 gennaio 2022, raffigurano divinità, scene di guerra, duelli con i relativi solenni preparativi, o ancora la morte di Patroclo e la discesa di Achille in battaglia. Un focus riguarda il ruolo che ebbero le donne nell’Iliade e nell’Odissea, che dovevano incarnare specifiche virtù. La bellezza è la caratteristica principale sulla quale si sofferma Omero, mentre nei brani di Baricco selezionati per la mostra le donne acquistano “voce”, palesando la propria condizione di vittime di violenza: la bellezza diviene condanna.

Si giunge infine all’ultima notte di Troia, stabilendo una simmetria tra il destino di Ettore e la caduta della città. Nella sua riscrittura, Alessandro Baricco introduce il personaggio di Demodoco, il vecchio cantore che, nell’VIII libro dell’Odissea, alla corte dei Feaci, canta alla presenza di Ulisse della presa di Troia. 

M.C.S.
Fonte Ufficio Stampa Mann, 9 settembre 2021
Contributi fotografici: Valentina Cosentino

OMERO, ILIADE. LE OPERE DEL MANN NELLE PAGINE DI ALESSANDRO BARICCO
9 settembre 2021 – 10 gennaio 2022

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