Un nuovo album dedicato ad arie di Beethoven, Mozart, Mysliveček e Haydn, inciso da uno dei più grandi soprani del panorama contemporaneo, acclamata sui più prestigiosi palcoscenici al mondo: Cecilia Bartoli. Un progetto iniziato da tempo e che è stato perfezionato durante il periodo di pausa imposto dalla pandemia. La registrazione infatti ha avuto luogo nel 2013 con la Kammerorchester Basel diretta da Muhai Tang. Nel CD, anche due camei al violino di Maxim Vengerov.
«Con piacere ho potuto occuparmi di tante cose incompiute, rimandate o dimenticate. Finalmente ho avuto la possibilità di rovistare nei miei archivi sonori alla ricerca di gemme nascoste. Le registrazioni di questo album, particolarmente preziose per me, sono tra i numerosi “amici” ritrovati» ha detto il soprano.
Con oltre 12 milioni di video e audio venduti, Cecilia Bartoli è tra gli artisti classici di maggior successo del nostro tempo. In esclusiva su Decca Classics dal 1988, ha ricevuto cinque Grammy, oltre una dozzina di Echo e Brit Awards, il Polar Music Prize, il Léonie-Sonning-Music Prize e l’Herbert von Karajan Prize. È direttrice artistica del Festival di Pentecoste di Salisburgo e nel gennaio 2023 diventerà direttrice dell’Opéra de Monte-Carlo, la prima donna nella storia a ricoprire questo ruolo nella storica istituzione.
In Unreleased, Bartoli esegue arie da concerto, tutte scritte in un periodo di 23 anni da quattro celeberrimi compositori che le confezionarono su misura per le star dell’epoca. Ah! Perfido di Beethoven, scritto per la celebre cantante Josepha Duschek durante la visita del compositore a Praga nel 1796, prefigura un contesto musicale poi utilizzato per l’unica eroina operistica del genio di Bonn: Leonore, nell’opera Fidelio.
La Duschek fu protagonista anche della prima esecuzione di Bella mia fiamma di Mozart e fu l’interprete originaria di Ah, lo previdi, in seguito interpretata da Aloysia Weber. Altri brani di Unreleased contengono pagine mozartiane scritte inizialmente per grandi cantanti del XVIII secolo, come il castrato Tommaso Consoli che per primo eseguì L’amerò, sarò costante da Il Re Pastore.
Cecilia Bartoli prosegue nell’intento di riportare alla luce rarità oggi semisconosciute, con Se mai senti, scritta nel 1734 dal bavarese Josef Mysliveček per La Clemenza di Tito (da non confondere con l’omonima opera di Mozart) ed eseguita per la prima volta da Pietro Benedetti. Mysliveček iniziò la vita come mugnaio in Baviera prima di recarsi in Italia. Divenne il compositore d’opera di maggior successo e meglio pagato nell’Europa dell’epoca, e strinse amicizia con il giovane Mozart.
Cecilia Bartoli ha precedentemente eseguito in concerto la Scena di Berenice di Haydn al Festival Styriarte del 2001, descritta da Gramophone come “uno dei migliori concerti registrati su DVD”. Questa è la prima registrazione in studio da lei realizzata dell’impegnativa aria di Haydn, che fu eseguita per la prima volta da Brigida Bant a Londra nel 1791.
Il violinista, violista e direttore d’orchestra Maxim Vengerov è presente con assoli di violino in due brani: L’amerò sarò costante e Ch’io mi scordi di te?
M.C.S.
Fonte: Ufficio Stampa Universal Music, 27 settembre 2021