Madina affronta con tutti i linguaggi del palcoscenico il dramma del terrorismo e la capacità di scegliersi un destino diverso da quello che le tragedie del nostro tempo sembrano aver scritto per noi. Il primo attesissimo appuntamento del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala è per il 1 ottobre, quando finalmente va in scena in prima assoluta Madina, creazione musicale e coreografica, progetto nuovo nell’approccio e nelle tematiche attuali ma universali, raramente declinate in balletto, con nomi di prima grandezza che congiungono per la prima volta le proprie sensibilità e originalità artistiche.

Dal libretto sono stati eliminati i riferimenti più diretti alla cronaca, ma si tratta di una storia vera: quella di una ragazza il cui paese è stato invaso, la famiglia distrutta e che dopo aver subito violenza dalle truppe di occupazione viene spinta dai familiari a commettere un attentato suicida in una grande città occidentale. Si ribellerà all’ultimo momento ma finirà sotto processo. La sua vicenda interroga le coscienze di chi l’ha spinta al martirio come di chi ha creato o tollerato le condizioni in cui è maturato il suo gesto.

La giovane Madina, kamikaze non per scelta, decide dunque di non uccidere, non vuole morire. Un atto che scuote dal torpore, innesca reazioni, sentimenti contrastanti, speranza di cambiamento. Pulsioni ancestrali, luoghi simbolici, dinamiche perverse di una violenza che stritola se stessa, in cui il bene e il male si contrappongono ma continuano a mescolarsi, in un lavoro di Danza e di Teatro, dove coesistono parola, canto, musica e corpo per una sintesi delle forme tradizionali e contemporanee dei tanti generi del teatro musicale.

Con le coreografie di Mauro Bigonzetti, la prima mondiale – su commissione del Teatro alla Scala e Siae – ha la musica di Fabio Vacchi, uno dei principali compositori del nostro tempo, su libretto di Emmanuelle de Villepin, tratto dal suo romanzo La ragazza che non voleva morire. Una nuova sfida d’interprete per il volto della danza italiana del mondo: l’étoile Roberto Bolle (in scena il 1,7,12 e 14 nel ruolo di Kamzan, che il 6 ottobre è interpretato da Gabriele Corrado), e per la prima ballerina Antonella Albano, nel ruolo di Madina. Assieme a loro, Martina Arduino e Gioacchino Starace, Olga e Louis, Gabriele Corrado come Sultan (il 6 ottobre Emanuele Cazzato) e agli artisti del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala, in un paesaggio teatrale e sonoro abitato dalle voci dell’attore teatrale e cinematografico Fabrizio Falco e dei cantanti Anna-Doris Capitelli e Chuan Wang. Sul podio è Michele Gamba, già applaudito alla Scala, dove è atteso nuovamente nel prossimo novembre.
Secondo le normative attualmente in vigore, la capienza della sala è di 930 spettatori.

M.C.S.
Fonte: Ufficio Stampa La Scala, 29 settembre 2021
Contributi fotografici: Madina, prova di scena
ph Brescia e Amisano ©Teatro alla Scala

MADINA
1 – 14 ottobre 2021

Teatro alla Scala
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