Un nuovo racconto che parla di globalizzazione e dei grandi processi che hanno portato alla fisionomia della città contemporanea. A cinque anni dall’apertura del MUDEC – Museo delle Culture di Milano, la casa delle collezioni etnografiche civiche, l’esposizione si rinnova presentando al pubblico oggetti inediti e noti capolavori dalle collezioni del Mudec e di altre raccolte cittadine. “Milano globale. Il mondo visto da qui”: il rinnovato percorso racconta alcuni fenomeni che hanno profondamento trasformato la nostra società, a partire da opere e storie milanesi e lombarde emblematiche, presentate all’interno di un’inedita visione in cui ripensare i rapporti, le connessioni e gli scambi che avvennero tra il territorio lombardo e il resto del mondo, partendo dalle testimonianze della cultura materiale.
Il viaggio è composto da quasi 500 opere di epoche, materiali, tipologie e culture quanto mai diverse. Il visitatore ripercorre alcuni temi cardini della storia globale attraverso la “lente” milanese. Quella che oggi chiamiamo globalizzazione, infatti, è un processo che affonda le radici nel periodo moderno, dal XV secolo in avanti: le complesse relazioni transcontinentali conoscono una grande accelerata anche grazie alle possibilità offerte dalla navigazione atlantica e dalla conseguente dimensione intercontinentale dell’impero spagnolo. Questo processo, declinato in modalità diverse nello scorrere dei secoli, ha generato una serie di incontri e scontri e si è materializzato con l’arrivo in grande quantità di beni e materie prime diverse, che hanno largamente influito sull’economia e la società, anche a Milano, definita la città più “internazionale” d’Italia.
In una molteplicità di sguardi, al Mudec troviamo la città, il suo territorio e il suo tessuto sociale ed economico inserito in dinamiche più ampie: dall’era delle grandi navigazioni alla società dei consumi, dall’età coloniale alla Milano multiculturale. Alla ricerca, appunto, della vocazione internazionale della sua gente.
CINQUE ANNI DI MUSEO DELLE CULTURE
In questi anni il Museo delle Culture è riuscito nell’intento di rompere gli schemi della fruizione canonica di un museo etnografico, svecchiando l’idea che potesse essere solo un luogo “per specialisti”. 9000 oggetti di etnografia del Comune di Milano provenienti dai quattro continenti, 800 le opere donate e 300 quelle restaurate finora, 1500 giorni dall’apertura per 25 mostre Focus.
Questi sono i numeri che caratterizzano il Museo, la sua mission e la sua instancabile attività, che comprende anche il lavoro archeologico di campo, che ha permesso di totalizzare migliaia di reperti classificati ad uso delle comunità e dei musei locali in Perù e in Argentina, e mappare migliaia di metri quadrati di strutture archeologiche, contribuendo alla salvaguardia dei siti nativi. In questo ambito, si è appena conclusa la mostra “Qhapaq Ñan. La grande strada Inca” (vedi approfondimento DeArtes qui).
Sono invece ancora in corso “Tina Modotti. Donne Messico e libertà” (vedi approfondimento DeArtes qui) e “Disney. L’arte di raccontare storie senza tempo” (vedi approfondimento deArtes qui).
Sul sito e sui canali social del Mudec è disponibile un videodocumentario dedicato al racconto del lavoro svolto dal Museo e dalla sua Direttrice Anna Maria Montaldo in questi cinque anni di Collezione Permanente. Video saluto: https://youtu.be/e3Cj1m7-420
C.S.M.
Fonte: Ufficio Stampa Comune Milano, 16 settembre 2021
Immagine di copertina: Sez. III – maschera casco
MUDEC
Museo delle Culture
via Tortona 56 – 20144 Milano
Infoline e prevendita: 0254917
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