La tela, riemersa dopo oltre un secolo, è stata acquistata e restaurata da Palazzo Ducale ed è esposta al piano nobile del Castello di San Giorgio. Nel 1492 un orgoglioso Francesco II Gonzaga riteneva fossero tre i massimi capolavori del maestro dell’arte rinascimentale Andrea Mantegna, che era pittore di corte presso la sua casata: la cappella realizzata nel Castello di San Giorgio – oggi non più esistente – e, al pari della celeberrima Camera degli Sposi, i Trionfi di Cesare. Le nove tele di grandi dimensioni, poste in sequenza, costituivano una straordinaria parata di immagini, celebrazione delle virtù militari di Giulio Cesare e quindi, con trasparente allegoria, dei Gonzaga stessi. Questo ciclo, orgoglio del collezionismo gonzaghesco, lasciò Mantova per Venezia nella primavera del 1628 e da lì giunse a Londra. Tali capolavori, noti e celebrati in tutto il mondo, elevarono la reggia di Carlo I d’Inghilterra al rango delle corti di Parigi e Madrid per ricchezza e qualità di tesori d’arte.

In una lettera del 1629 il mercante Daniel Nijs, mediatore e artefice della vendita, affermò di aver concluso l’operazione «per 68 mille scudi» e ribadì che ciò avvenne «con gran stupor di tutta l’Italia et disgusto estremo delli habitatori della città di Mantova». Nonostante le ristrettezze economiche, i Gonzaga inizialmente non vollero vendere i Trionfi di Cesare, ma essi furono costretti dalle circostanze a inserirli in un secondo lotto, la cui cessione fu definita nel 1628, un anno dopo la prima vendita della pinacoteca.

Prima di spedire via nave gli originali in Inghilterra – che tuttora si conservano nella Orangerie di Hampton Court – Nijs ne fece trarre copie in scala 1:1, destinate a colmare il vuoto lasciato nel Palazzo Ducale di Mantova. Di queste copie non si hanno avuto notizie per secoli, mentre si è a conoscenza di altre, dipinte, disegnate o incise di più piccole dimensioni. Nel 1900 si venne a sapere dell’esistenza di due copie della stessa grandezza degli originali emerse in occasione di una vendita all’asta della collezione Cernazai, tenutasi a Udine. Un celebre studioso, Andrew Martindale, suppose si trattasse delle copie fatte realizzare da Daniel Nijs al momento della vendita a Carlo I Stuart. Nel 2005 sono state invece rese note ben quattro tele anch’esse delle dimensioni degli originali, che si conservano nella Alte Galerie di Graz. Rispetto a queste quattro, le due tele Cernazai risultano iconograficamente complementari: è quindi possibile che facessero tutte parte della serie fatta realizzare da Nijs nel 1628-1629.

La tela prima e dopo il restauro

«A Palazzo Ducale circa un anno fa – spiega il Direttore Stefano L’Occaso – abbiamo ricevuto segnalazione che presso l’Ufficio Esportazioni stava transitando una copia dei Trionfi. Fortunatamente siamo riusciti a trattenerla, facendola pervenire a Mantova, tramite trattativa diretta con un rappresentante della proprietà. Dopo l’acquisto, il dipinto è stato oggetto di un immediato intervento di restauro. Sono molto felice di poter arricchire le collezioni del palazzo con questo ulteriore importante tassello. Se anche la qualità della copia non è eccelsa, essa costituisce un documento storico e artistico di straordinaria importanza, perché riferibile a un momento drammatico e cruciale delle vicende dei Gonzaga». 

L’opera è visibile in anteprima a partire dal 3 ottobre 2021, in collocazione provvisoria al piano nobile del Castello, all’interno del consueto percorso di visita e con il biglietto intero di Palazzo Ducale. 

C.S.
Fonte: Ufficio Stampa, 1 ottobre 2021

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