Il 28 agosto 1980 il sipario del Teatro Rossini si alzava per la prima rappresentazione de La gazza ladra, spettacolo inaugurale dell’edizione numero uno del Rossini Opera Festival. Mercoledì 22 settembre 2021 sono trascorsi esattamente 15.000 giorni da quella data. L’incidenza del ROF sulla città e la sua identificazione con essa è unlegame che si afferma e rinnova quotidianamente da oltre quattro decenni. Grazie al lavoro dei Laboratori del ROF, sono stati restaurati i 24 modellini di scena di alcune delle principali opere allestite in 42 anni di Festival e che sono ora protagonisti della mostra “ROF 15K. La libertà dello sguardo nell’immaginario visivo rossiniano”.

Attraverso l’esperienza del ROF, si è affermata la formula “musicologia più teatro”: un laboratorio di musicologia applicata, attuato fianco a fiancocon gli studiosi della Fondazione Rossini. Sono stati così definiti gli ambiti di reciprocaautonomia fra ricerca musicologica e restituzione teatrale moderna, riassumibili nellaformula: massimo rispetto della lezione musicale autentica, massima libertà nei criteridella messinscena.

Nozze Teti e Peleo

Ecco perché la storia del Festival ben si racconta anche attraverso alcuni dei più straordinari allestimenti che hanno popolato i suoi palcoscenici, restituiti a nuova vita attraverso i modellini di scena, prima strumenti di lavoro e ora capolavori di artigianato. In mostra, modellini di allestimenti di illustri firme: Vick, Ronconi, Pizzi, Livermore, Martone, Michieletto, Dale, De Filippo, Leiser & Caurier, Teatro Sotterraneo, De Simone, De Ana, Kaegi.

Di tre modellini, precisamente Mosè in Egitto del 2011, Il barbiere di Siviglia del 2005 e Le nozze di Teti e di Peleo del 2001, sono state realizzate, accanto all’originale, delle versioni digitali che consentono una visita virtuale dello spazio scenico da ogni punto di vista.

Mosè in Egitto

Al termine del percorso espositivo, nell’ultima sala allestita come un mini-teatro, è proiettato un filmato di 35 minuti che racconta alcuni degli spettacoli attraverso le parole di Pier Luigi Pizzi (regista), Giovanna Buzzi (costumista), Silvano Santinelli (scenografo costruttore), Vanni Delfini (Delfini Group allestimenti scenici), Cristina e Romolo Sormani (E. Rancati attrezzeria).

La mostra si tiene al Museo Nazionale Rossini di Pesaro a partire dal 29 settembre 2021. Curata da Cristian Della Chiara su un progetto di allestimento di Bruno Mariotti, CH+, l’esposizione è stata realizzata dai Laboratori del ROF assieme a Sistema Museo e, per la parte multimediale, da Marco Rossetti, Imergo. La regia e le produzioni video sono a cura di Alberto Giuliani, le fotografie dello Studio Amati Bacciardi.

C.S.M.
Fonte: Ufficio Stampa Rof, 27 settembre 2021

Museo Nazionale Rossini 
Via Passeri, 72 Pesaro

Info: Rossini Opera Festival
Via Rossini, 24
61121 Pesaro (PU)
tl.+39 0721 38001
www.rossinioperafestival.it