Cabinet des merveilles, Kunstkammer, camere delle meraviglie: tante sono le lingue e i modi usati per indicare quelle stanze ricolme di oggetti rari, preziosi e originali, motivo d’orgoglio per regnanti, principi e nobili di tutta Europa e di stupore per chi aveva la fortuna di accedervi.
Il volume “Tesori d’oriente – La camera delle meraviglie di Garcia de Orta (ca.1500-1568)” propone un’accurata selezione di questi manufatti, straordinari esempi dell’arte decorativa del Cinquecento e Seicento provenienti da collezioni italiane e portoghesi. Madreperle, avori, pietre dure e altri materiali preziosi compongono i ricchi oggetti istoriati che sfilano tra le pagine, accompagnati dai testi di Pedro Moura Carvalho, storico dell’arte, specialista nella storia delle arti applicate e già deputy director dei musei di arte asiatiche di Singapore e San Francisco, e dalle fotografie di Massimo Listri.
È un racconto che parte da lontano, quando nel Rinascimento raffinate opere d’arte realizzate in Asia con materiali esotici giunsero per la prima volta in Europa a seguito della colonizzazione, e la sapiente maestria degli artigiani locali suscitò la meraviglia di mercanti, viaggiatori e studiosi. Tra questi, Garcia de Orta, medico portoghese vissuto in India per oltre trent’anni e autore dei Colóquios, un trattato in portoghese pubblicato a Goa nel 1563 e diffusosi poi in Europa in edizioni in latino, italiano, francese e castigliano, riguardante la farmacologia, la botanica e una molteplicità di altri temi, compresi l’utilizzo e le tecniche di lavorazione di quelle materie prime allora ancora pressoché sconosciute in Occidente. Ampie citazioni dai Colóquios, a cavallo tra scienza e aneddotica, sono raccolte ora nel volume edito da Franco Maria Ricci. A quattro secoli e mezzo dalla sua morte, queste inedite testimonianze mostrano la ricerca di Garcia de Orta, eclettico studioso e perfetto uomo rinascimentale, in grado di coniugare in un insieme organico erudizione e curiosità, fonti ed esperienza diretta, scienza e tradizioni.
Il progetto di riscoperta da cui nasce il volume “Tesori d’oriente”, realizzato con il supporto di Fundação Champalimaud, fondazione portoghese di eccellenza nella ricerca medica, prende forma anche in una mostra al Labirinto della Masone a Fotanellato, presso Parma, dall’1 luglio al 14 ottobre. L’esposizione si compone di una ventina di pezzi accuratamente selezionati, alcuni mai esposti prima d’ora, provenienti da prestigiose collezioni private italiane e portoghesi e da alcuni musei.
Questo viaggio nel Rinascimento a cavallo tra Oriente e Occidente consente ai visitatori di ammirare oggetti finemente lavorati in avorio, madreperla, pietre dure che, oggi come allora, non smettono di sorprendere. La mostra, curata dallo stesso Pedro Moura Carvalho in collaborazione con la Fondazione Franco Maria Ricci, si propone inoltre di raccontare per la prima volta le complesse relazioni commerciali e culturali tra i territori asiatici colonizzati dai portoghesi, durante l’epoca delle grandi scoperte, di cui il Portogallo stesso fu protagonista, le raffinate manifatture indiane e i collezionisti europei durante due secoli di storia.
C.S.
Tesori d’oriente. La camera delle meraviglie di Garcia de Orta (ca.1500-1568)
A cura di Pedro Moura Carvalho e Fondazione Franco Maria Ricci
Dal 1 luglio al 14 ottobre
La mostra è aperta tutti i giorni, tranne il martedì, dalle 10.30 alle 19.
L’accesso è incluso nel biglietto che comprende anche l’accesso al labirinto di bambù e alla collezione permanente di Franco Maria Ricci.
www.labirintodifrancomariaricci.it
Labirinto della Masone
Strada Masone 121, Fontanellato (PR)
Telefono: 0521827081
Mail: labirinto@francomariaricci.com