La mostra si avvale di prestigiosi prestiti nazionali e internazionali, provenienti da importanti collezioni pubbliche e private, comprese alcune opere mai esposte al pubblico. Palazzo Madama a Torino e il Museo Diocesano di Susa presentano insieme una esposizione che punta a ricomporre la figura di Antoine de Lonhy, artista poliedrico che fu pittore, miniatore, maestro di vetrate, scultore e autore di disegni per ricami, ed ebbe un impatto straordinariamente importante per il rinnovamento del panorama figurativo del territorio dell’attuale Piemonte, nella seconda metà del Quattrocento. Venuto a contatto con la cultura fiamminga, mediterranea e savoiarda, fu portatore di una concezione europea del Rinascimento, caratterizzata dalla capacità di sintesi di diversi linguaggi figurativi.

Particolare: Antoine de Lonhy, Polittico della Vergine, sant’Agostino e san Nicola da Tolentino, 1461-1462 ca.
Barcelona, Museu Nacional d’Artde Catalunya, MNAC

LA STORIA
Lonhy visse e lavorò in tre Paesi diversi. Originario di Autun, in Borgogna, si formò sui testi della pittura fiamminga, tra Jan van Eyck e Rogier van der Weyden. Prima del 1450 era già in contatto con uno straordinario mecenate, il cancelliere del duca di Borgogna Nicolas Rolin, per il quale eseguì delle vetrate istoriate, purtroppo perdute.

A Tolosa, in Francia meridionale, realizzò almeno un ciclo di affreschi e decorò diversi codici liturgici e statuti cittadini; a Barcellona, in Catalogna, sopravvive uno dei suoi capolavori, la grande vetrata per la chiesa di Santa Maria del Mar; nel ducato di Savoia lavorò per la corte e per numerose chiese e monasteri del territorio e dove si spense, probabilmente, prima della fine del secolo.

Il trasferimento di Lonhy dalla Spagna ad Avigliana, dove è documentato dal 1462, fu favorita dalla presenza di un castello dei duchi di Savoia e dalla vicinanza con le abbazie di Novalesa e Ranverso, poste sulla Via Francigena, da cui passavano cavalieri, ecclesiastici e mercanti di mezza Europa, e quindi un luogo promettente per un artista alla ricerca di nuovi incarichi.


LA MOSTRA
Il percorso espositivo “Il Rinascimento europeo di Antoine de Lonhy” è articolato su due sedi: a Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica di Torino, dal 7 ottobre 2021 al 9 gennaio 2022 a cura di Simone Baiocco e Simonetta Castronovo, e al Museo Diocesano di Susa, dal 10 luglio al 7 novembre 2021, a cura di Vittorio Natale.

Antoine de Lonhy, Una dama (la duchessa Iolanda di Savoia?) accompagnata dai santi Bernardino e Antonio da Padova, in preghiera di fronte alla Vergine col Bambino 1465-1470 ca miniatura dal manoscritto delle “Ore di Saluzzo”.
Londra, The British Library

L’esposizione torinese inizia raccontando la “scoperta” di Antoine de Lonhy. Per lungo tempo gli studiosi avevano raccolto alcuni dipinti sotto il nome di “Maestro della Trinità di Torino”, prendendo spunto da uno dei suoi massimi capolavori, custodito nelle collezioni civiche torinesi. Invece, nell’ambito dei codici miniati, si era identificato un “Maestro delle Ore di Saluzzo”, a partire dal meraviglioso manoscritto prestato alla mostra dalla British Library di Londra. In seguito si è compreso che dietro questi nomi convenzionali si celava un’unica personalità.

Un giovanile codice miniato dà un esempio della produzione nel ducato di Borgogna, mentre per Tolosa l’elemento di maggiore curiosità è legato ai frammenti di affresco provenienti dalla chiesa di Notre-Dame de la Dalbade, datati 1454. Altrettanto importante è il prestito del polittico destinato al monastero della Domus Dei di Miralles, vicino a Barcellona, esposto insieme ad altri due pannelli che in origine erano parte dello stesso complesso. La sezione più estesa prende in esame l’attività svolta dall’artista negli anni della sua permanenza nel Ducato di Savoia, con una tavola frammentaria ritrovata ad Avigliana: un San Francesco oggi alla Galleria Sabauda di Torino.

Il fascino dei dipinti raccolti in questa occasione aveva conquistato già in passato alcuni collezionisti privati. Emblematico il caso del senatore Leone Fontana, che nell’Ottocento aveva acquistato la citata Trinità, inserendola nella sua ricca raccolta per donarla in seguito al museo di Torino; oppure quello di Bob Jones Jr., che a metà del Novecento scelse la Presentazione di Gesù al Tempio per ampliare la pinacoteca dell’università privata fondata dal padre a Greenville (South Carolina).

La mostra costituisce l’occasione per riunire gli elementi di un polittico venduto nel 1885, che aveva al centro l’Adorazione del Bambino, appartenuta al collezionista olandese Fritz Mayer van den Bergh e oggi custodita nel museo che porta il suo nome ad Anversa.
Catalogo Sagep Editori.

M.C.S.
Fonte: Fondazione Torino Musei, ottobre 2021
Immagine di copertina:
Antoine de Lonhy, Sant’Andrea, 1465-1470 circa.
Torino, Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica

Antoine de Lonhy, Presentazione di Gesù al tempio/Purificazione della Madonna 1490
Greenville, Bob Jones University Museum & Gallery

IL RINASCIMENTO EUROPEO DI ANTOINE DE LONHY
Palazzo Madama – Sala Senato

Piazza Castello – Torino
7 ottobre 2021 – 9 gennaio 2022

Susa, Museo Diocesano
Via Mazzini, 1 – Susa
10 luglio – 7 novembre 2021

Info: palazzomadama@fondazionetorinomusei.it
t. 011 4433501
www.palazzomadamatorino.it

Antoine de Lonhy, Tre profeti, 1480 ca. Lione, Musée des Beaux-Arts, foto Studio Basset

FTM Palazzo Madama, DeLonhy Ph Perottino