È ricco di iniziative l’autunno al Museo Nazionale dell’Automobile di Torino, tra mostre, esposizioni straordinarie, presentazioni editoriali e trasferte
LA MOSTRA DI PROSSIMA APERTURA
QUEI TEMERARI DELLE STRADE BIANCHE
26 ottobre 2021 – 9 gennaio 2022
La ruggente corsa in salita “Cuneo-Colle della Maddalena” e lo stato selvaggio delle strade italiane dell’epoca sono al centro della nuova mostra dal titolo “Quei temerari delle strade bianche”. Quaranta immagini, scattate dal fotografo Adriano Scoffone nelle edizioni tra il ’25 e il ’30, fanno rivivere i miti dell’epoca, iniziando da Tazio Nuvolari, il “mantovano volante”.
Esposte anche tre delle sensazionali vetture che si sfidarono allora, messe in risalto da un impianto narrativo di stampo scenografico, curato da Giosuè Boetto Cohen con la collaborazione di Angelo Sala, già direttore dell’allestimento scenico del Teatro alla Scala di Milano. Il pubblico è accolto dalle note di una suite per organo e orchestra dedicata al mondo dei motori, composta da Marco Robino, il musicista di Peter Greenaway. Una multiproiezione ricostruisce l’atmosfera della città di Cuneo nella prima metà del ‘900.
LE MOSTRE IN CORSO
MICHELOTTI WORLD
6 ottobre 2021 – 9 gennaio 2022
Giovanni Michelotti è uno degli stilisti più ammirati nel mondo. Pur non essendo mai diventato un costruttore, il suo stile è tra i più fulgidi degli anni 1950 -’70, con esempi notevoli anche durante gli anni a cavallo della guerra. Alcuni marchi, tra tutti BMW, considerano il suo apporto ancora oggi indelebile.
Nel centenario della nascita, una personale è dedicata al designer torinese. Per la prima volta una porzione cospicua dell’archivio Michelotti è esposta al pubblico: schizzi, disegni tecnici, piani di forma, modelli in scala, assieme a una selezione di autovetture tra le più rappresentative. Attraverso documenti cartacei, filmati inediti e un suggestivo impianto scenografico, viene raccontata la storia professionale e umana dello stilista. Il progetto espositivo è curato da Giosuè Boetto Cohen, con il supporto di Edgardo Michelotti, figlio del designer e custode dell’archivio privato.
CATY TORTA. UN’ARTISTA LIBERA
10 giugno – 7 novembre 2021
A centouno anni dalla nascita, una mostra monografica è dedicata a Caty Torta (Torino, 6 giugno 1920 – Torino, 20 giugno 2014) artista, e donna, capace di interpretare ruoli “ordinari” con spirito libero e innovativo per il suo tempo. Una selezione di 16 opere, archivi e bozzetti appartenenti alla collezione privata del figlio, Cesare Denoyè, sono in mostra insieme ad alcune delle auto sportive che ne hanno accompagnati il percorso.
L’esposizione ripercorre l’evoluzione del suo segno pittorico, dalla formazione alla maturità artistica: le Mille Miglia, Casorati, l’Avanguardia Torinese e Parigi. Anticonformista e moderna, Caty Torta, è ancora oggi un modello di emancipazione e determinazione in grado di trasmettere il suo incondizionato amore per la libertà.
ESPOSIZIONI SPECIALI
In occasione del centenario del GP d’Italia, sono esposte due protagoniste del GP d’Italia del 1961, dal 10 settembre fino al 1° novembre. Con eccezione, per la Replica Ferrari, dei giorni dal 20 al 24 ottobre in cui è esposta a Auto e Moto d’epoca – Fiera di Padova 2021 (vedi approfondimento DeArtes qui).
LA REPLICA DELLA FERRARI 156 SHARKNOSE
Sessant’anni fa, il 10 settembre 1961, si disputò il GP d’Italia 1961. Vinse Phil Hill alla guida della Ferrari 156 “Sharknose”, ma la gara fu segnata da un drammatico incidente. Wolfgang von Trips, leader della classifica, nel percorrere il rettilineo verso la curva parabolica, entrò in collisione con la Lotus 21 di Jim Clark: la Ferrari del tedesco decollò roteando su se stessa, andando a sbattere contro la rete di protezione, dietro la quale erano assiepate decine di spettatori. Von Trips morì sul colpo, insieme a 14 spettatori. La corsa non venne interrotta e fu vinta da Phil Hill, che si laureò così matematicamente campione del mondo. La Ferrari non partecipò per lutto all’ultimo Gran Premio.
La Ferrari 156 F1 è la prima monoposto Ferrari a motore posteriore. Progettata da Carlo Chiti, era equipaggiata sia con un Dino V6 che con un 6 cilindri a V di 120°: fu una grande novità per la Scuderia, poiché fino a quel momento Enzo Ferrari si era opposto al motore posteriore. La vettura, nota come “sharknose” per le caratteristiche prese d’aria anteriori, ha fatto il suo debutto pubblico al GP di Monaco del 1960. In quell’occasione fu guidata da Ginther che si classificò sesto. Con Phil Hill ha vinto il Campionato Piloti e Costruttori nel 1961. Su decisione di Enzo Ferrari, dopo la deludente stagione 1962, le “Sharknose” vennero distrutte, conservando i principali componenti.
La vettura esposta è una riproduzione realizzata sulla base di disegni originali, con motore 120°, cambio e meccanica originale, di proprietà di Jason Stuart Wright.
LA LOTUS 21
La Lotus 21, progettata da Colin Chapman, è ispirata ai criteri di leggerezza, tenuta di strada e penetrazione aerodinamica: aveva ereditato dalla monoposto precedente, la Lotus 18, il motore posteriore-centrale e il telaio in tubi; la carrozzeria però è realizzata con pannelli di fibra di vetro, invece che in alluminio, per consentire ulteriore riduzione di peso. Chapman disegna un posto di guida più basso, che obbliga il pilota ad una posizione di guida semi-sdraiato, ma ottiene un coefficiente aerodinamico più favorevole, aumentando la velocità massima. Il motore era il Coventry Climax FPF a quattro cilindri, mentre i freni erano a disco. Debutta al GP di Monaco de 1961 con lo scozzese Jim Clark e il britannico Innes Ireland.
La monoposto in esposizione al Mauto è quella che, alla guida di Jim Clark, fu coinvolta nell’incidente con Von Trips al GP di Monza 1961. Il muso, danneggiato nell’incidente, è stato ricostruito successivamente.
DAL CINEMA ALLA REALTÀ: LA ASTON MARTIN DB5 DEL 1963
In occasione dell’uscita nelle sale dell’ultimo film dedicato alla spia più famosa del cinema (album della colonna sonora vedi notizia DeArtes qui), il MAUTO espone, dal 30 settembre fino al 9 gennaio 2022, la Aston Martin DB5 del 1963.
L’iconica vettura è stata prodotta dalla casa automobilistica Aston Martin dal 1963 al 1965. Rispetto alla DB4, esteriormente ha piccoli particolari modificati per un utilizzo migliore: si nota subito la cornice dei fari che risulta più larga per evitare l’infiltrazione d’acqua e la presenza, in alcuni modelli, degli indicatori di direzione color arancione sul muso. La carrozzeria è stata disegnata dall’italiana Touring, e costruita in Inghilterra su licenza; ogni Aston Martin riporta sulla carrozzeria la scritta “Superleggera” che identifica la Carrozzeria Touring.
USCITE EDITORIALI
MAC. LA FONDAZIONE GINO MACALUSO PER LE AUTO STORICHE
MAUTO e la Fondazione Gino Macaluso invitano alla presentazione del volume “MAC. La Fondazione Gino Macaluso per l’auto storica” dove viene raccontata la storia di Gino e la sua passione per le automobili.
Alla presenza degli autori Stefano Macaluso e Sergio Remondino, il volume, edito da Rizzoli, viene illustrato da Benedetto Camerana e Monica Mailander Macaluso, in conversazione con Maria Leitner, Pino Allievi, Antonio Ghini. L’appuntamento è per mercoledì 27 ottobre alle ore 17.30, in Corso Unità d’Italia 40 a Torino.
IL MAUTO FUORI DAL MAUTO
A PADOVA
L’Italia che vince le corse è il titolo della mostra che Auto e Moto d’epoca – Fiera di Padova 2021 (vedi approfondimento DeArtes qui) ha organizzato in collaborazione con il MAUTO per celebrare i grandi marchi italiani che hanno fatto la storia delle competizioni. Dalla collezione del Museo Nazionale dell’Automobile di Torino, arrivano le grandi italiane da pista: Ferrari, Lancia, Alfa Romeo, Fiat e Maserati. Di ciascuna sono raccontati aneddoti e curiosità grazie ai preziosi materiali del Centro di Documentazione del MAUTO.
A RIGA (Lettonia)
Dopo le due precedenti tappe al Museo di Architettura e Design di Ekaterinburg (dal 7 luglio al 1° agosto 2021) e al Museo GON di Mosca, si sposta nella Capitale della Lettonia Riga, dal 14 ottobre 2021, la mostra “Car Design: Nuccio Bertone. Cento Anni di Stile Italiano – I modelli coupé”, cui il MAUTO contribuisce con tre straordinari modelli della sua collezione.
M.C.
Fonte: Newsletter, settembre – ottobre 2021
MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile
Corso Unità d’Italia 40, 10126, Torino
www.museoauto.com