Un omaggio all’attività di uno dei grandi protagonisti della fotografia italiana del secondo Novecento, Calogero Cascio, che, dalla metà degli anni Cinquanta ai primi anni Settanta, raccontò, attraverso il suo sguardo fotografico, situazioni e momenti tra i più significativi dell’epoca. La mostra aperta al Museo di Roma in Trastevere, insieme al catalogo che l’accompagna, rappresenta il primo lavoro antologico e storico-critico dedicato al fotoreporter siciliano. Il percorso espositivo ripercorre, attraverso oltre 100 tra stampe fotografiche originali d’epoca e stampe recenti da negativi originali, non solo il suo impegno e la qualità professionale nel testimoniare unracconto visivo di quasi vent’anni di storia fatta di uomini, luoghi ed eventi, ma anchel’opportunità per apprezzare una personalità sagace, ironica, pronta al confronto, attiva nelcontribuire al dibattito sulla cultura fotografica nazionale. La mostra è curata dalla storica della fotografia Monica Maffioli, con la collaborazione di Natalia e Diego Cascio, figli dell’artista.
Stabilitosi a Roma nel 1949, dopo gli studi universitari e una breve carriera di medico nelle borgate romane, Calogero Cascio (Sciacca – AG, 1927 / Roma, 2015) sceglie la professione di fotoreporter ed entra in contatto con l’ambiente dell’editoria. Con “Il Mondo” stabilisce un rapporto privilegiato, un continuo e vivace scambio di opinioni con il suo direttore che, a suo parere, tende a pubblicare «foto belle, ma poco “vigorose”», nelle quali è assente lo spirito del vero fotogiornalismo, il racconto della storia e dei suoi conflitti, di cui la guerra nel Vietnam era il simbolo. Molte sono le immagini di Cascio pubblicate su “Il Mondo” tra il 1957 e il 1966, oggi conservate nel fondo fotografico del settimanale presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, cui si aggiunge l’archivio di famiglia.
Con i fotografi Caio Garrubba, Antonio e Nicola Sansone condivide l’ideale del reportage giornalistico come azione “politica” e, insieme a loro, fonda nel 1963 l’agenzia RealPhoto, contribuendo con Ermanno Rea, Plinio De Martiis, Franco Pinna alla “scuola romana” del fotogiornalismo.
La sua indagine “sociale” e la tensione di testimone degli eventi non lo portano, quindi, a esplorare solo le strade e le campagne della Sicilia e le aree periferiche di Roma e di molte altre realtà italiane, ma lo conducono a indagare anche i territori oltre confine, a visitare a lungo molti Paesi del medio e dell’estremo Oriente – Israele, Egitto, Vietnam, India, Nepal, Laos, Thailandia – e del Sudamerica – Brasile, Perù, Colombia, Venezuela – riportandone delle narrazioni visive, delle “storie per immagini” di impronta antropologica, sociologica e politica, caratterizzate però da uno sguardo empatico, capace di cogliere in ogni contesto il valore universale dell’uomo.
Spesso accompagnati da suoi testi, i servizi fotografici di Cascio trovano spazio nei più importanti quotidiani e periodici americani ed europei degli anni Sessanta e Settanta come “New York Times”, “Life”, “Look”, “Stern”, “Paris Match” e, in Italia, anche “L’Europeo”, “La Stampa”, “Paese Sera”, distinguendosi per la loro volontà di denuncia delle diseguaglianze sociali, della condizione degli “sconfitti” da parte di una società priva di umanità nei confronti degli ultimi.
Al Museo di Roma in Trastevere prosegue anche la mostra dedicata a Margaret Bourke White (vedi approfondimento DeArtes qui).
M.C.S.
Fonte: Zètema, 5 ottobre 2021
Immagine di copertina:
Contadini nella selva, Ibaguè, Colombia, 1963, archivio Cascio, Roma
CALOGERO CASCIO. PICTURE STORIES, 1956 – 1971
6 ottobre 2021 – 9 gennaio 2022
Ingresso gratuito con MIC card
Museo di Roma in Trastevere
piazza S. Egidio, 1/b – 00153 Roma
Tel. 060608
Email: museodiroma.trastevere@comune.roma.it
www.museodiromaintrastevere.it
www.museiincomune.it | www.zetema.it