Alcune sono autentiche icone del contemporaneo: 111 opere tra cui installazioni, sculture, disegni, dipinti, videoinstallazioni e fotografie, di 34 artisti riconosciuti a livello internazionale, sono esposte per la prima volta in Italia per raccontare la molteplicità della rappresentazione dell’essere umano. Palazzo Reale di Milano presenta la mostra Corpus Domini. Dal corpo glorioso alle rovine dell’anima. Il titolo si riferisce alla scomparsa del ‘corpo vero’ a favore del ‘corpo dello spettacolo’: da un Corpo Glorioso – il corpo della consapevolezza, della ribellione, dell’alterità – al Corpo del Contemporaneo – da un lato nella sua declinazione di corpo della società dello spettacolo e dall’altro nelle sue forme più poetiche: il corpo dell’esodo, del lavoro, della moltitudine silenziosa.
«Il confine tra reale e immaginario è sempre meno riconoscibile, tanto da assorbire la realtà dentro uno schermo, come dimostra l’ossessiva presenza degli schermi nella nostra vita: schermi piatti delle televisioni e dei computer, dei videogiochi, degli smartphone. Lo schermo annulla la distanza tra lo spettatore e la scena, lo invita a immergersi dentro, gli offre una realtà a portata di mano, ma su cui la mano non ha alcuna presa» afferma la curatrice Francesca Alfano Miglietti.
Il percorso espositivo, che si snoda in circa mille metri quadrati di superficie, dal 27 ottobre 2021 al 30 gennaio 2022, analizza l’insorgere nella contemporaneità di nuove forme di rappresentazione, ponendo l’attenzione sullo storico passaggio dal corpo vivo protagonista della Body Art al corpo rifatto dell’Iperrealismo, sul mutamento dei canoni estetici della rappresentazione, e sulla potente evocazione dell’individuo mediante i suoi resti, le sue tracce, i suoi rivestimenti. Un racconto che vuole riflettere sulla crisi dell’esperienza sensoriale provocata dall’avvento di una cultura che propone corpi perfetti, modificati, ripensati, prodotti e ri-prodotti ed essenzialmente finti.
Molti gli artisti in prima persona, i musei, le fondazioni, gli archivi, le gallerie private e i collezionisti che hanno collaborato in Italia e all’estero alla ‘costruzione’ della mostra, che per la prima volta ripensa al concetto di umanità dopo la fase più scioccante provocata dal Covid19.
Dalle opere di iperrealisti storici, si approda ad altre tipologie narrative, dove il corpo è evocato più che rappresentato, dove sembra essere svanito lasciando solo le tracce del suo esserci stato. L’essere umano viene evocato attraverso i suoi abiti, oggetti del suo lavoro o del suo essere nomade, così come i frammenti corporei, e la sua mutazione, che rispecchiano le mutevoli condizioni sociali del mondo contemporaneo.
Una menzione speciale a Christian Boltanski, scomparso da poco, che sarà in mostra con l’opera Le Terril Grand-Hornu (2015). Una sezione fondamentale è dedicata a Lea Vergine: una sorta di stanza “privata” in collaborazione con l’Archivio Lea Vergine in cui sono esposte opere, alcune delle quali hanno caratterizzato il suo percorso critico, e poi libri, documenti e fotografie che testimoniano la sua preziosa e singolare ricerca nel campo della Body Art, che rimane un riferimento imprescindibile nella narrazione relativa al corpo.
Catalogo illustrato bilingue, italiano – inglese, di Marsilio Editori.
C.S.M.
Fonte: Bonmassar, 26 ottobre 2021
CORPUS DOMINI
Dal corpo glorioso alle rovine dell’anima
27 ottobre 2021 – 30 gennaio 2022
Milano, Palazzo Reale
Piazza Duomo, 12 – Milano
www.palazzorealemilano.it
Prenotazioni:www.ticketone.it | Call Center 892.101
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