Un doppio eccezionale appuntamento alla Certosa di Pavia: l’esposizione di uno dei tesori meno noti del Museo statale, i sontuosi graduali miniati cinquecenteschi, e l’apertura, per l’occasione, del locale della Biblioteca di pertinenza del Monastero, che la comunità monastica ha messo generosamente a disposizione per accogliere il pubblico davanti ai Corali che per secoli vi sono stati conservati.
La Direzione Regionale dei Musei Statali della Lombardia, organo territoriale del Mic – Ministero alla Cultura, organizza questa prima esposizione, che, come evidenzia il Direttore Regionale Emanuela Daffra, viene proposta a conclusione dell’intervento di restauro del Codice 822, magnifico esemplare miniato di “Graduale”, cioè volume che raccoglie i canti delle messe che si susseguono nel Calendario Liturgico della Chiesa Cattolica. Il codice veniva aperto e via via sfogliato su un alto leggio al centro del Coro, in modo che tutti monaci potessero, dai loro stalli, seguirne i testi e le annotazioni musicali, ammirandone anche gli sfavillanti decori.
Di questi colossali codici la ricca Certosa pavese ne vantava almeno 39, come ricorda l’inventario dei beni del monastero redatto il 16 dicembre 1782, al momento della sua soppressione. Da allora iniziò la diaspora di uno dei grandi giacimenti librari lombardi. La Biblioteca della Certosa riuniva, infatti, più di 10 mila volumi, tra codici miniati, manoscritti e incunaboli. Un insieme unico che prese in parte la via della biblioteca Braidense di Milano, in parte di quella Universitaria di Pavia disperdendosi poi lungo rivoli ancora in parte ignoti. Era un patrimonio di grande ricchezza anche in termini di qualità, poiché sulle pagine dei volumi più antichi furono al lavoro i maggiori artisti e miniatori attivi per la corte dei Visconti prima e degli Sforza poi, grandi protettori del monastero pavese.
Le ricerche condotte nel tempo hanno reso possibile l’individuazione di molti tra di essi e il progetto della Direzione regionale Musei della Lombardia è di arrivare a riunirli in una esposizione a essi dedicata, della quale la odierna non è che un assaggio fondato sul patrimonio rimasto nel monastero e del quale si è avviato il recupero sistematico, grazie al progetto Sleeping Beauty voluto e finanziato dal MIC, conclude la Direttrice Daffra.
IN MOSTRA
Protagonisti di questa tappa sono i monumentali corali miniati e il sontuoso mobile che, nel 1886 venne creato per accoglierli al ritorno in Certosa. Quattro corali, i due restaurati e due di cui è progettato il prossimo recupero, sono esposti aperti sulle pagine più belle, ma il visitatore può sfogliare virtualmente per intero sia il corale 822 che il codice 814, restaurato nel 2009 dalle monache Benedettine di Viboldone.
E, per la prima volta da molti secoli, le notazioni musicali segnate sulle antiche pergamene e che i monaci dell’antica Certosa trasformavano in preghiera cantata, ritornano a suonare grazie alle voci del Centro di Musica Antica della Fondazione Ghislieri – Schola Gregoriana Ghislieri diretta dal maestro Renato Cadel, che accolgono i visitatori in biblioteca e accompagnano la Messa celebrata il giorno 12 dicembre alle ore 11.30 nella Basilica.
Su coralicertosapavia.it è possibile sfogliare le immagini complete dei volumi in alta definizione e ammirare i dettagli delle miniature.
C.S.M.
Fonte: Studio Esseci, ottobre e novembre 2021i
IMMAGINI IN CANTO. I Corali della Certosa di Pavia
4 novembre 2021 – 9 gennaio 2022
Pavia, Biblioteca Antica della Certosa
www.musei.lombardia.beniculturali.it