La mostra dossier “Faïence – Faenza. Dall’antico Egitto al contemporaneo” muove dall’indagine sull’ambivalenza semantica della parola ‘faenza’. Mutuato dal toponimo della città romagnola, famosa da secoli in tutto il mondo per la produzione delle maioliche, il vocabolo è stato traslato per convenzione a indicare anche un genere di ceramica a pasta colorata, porosa, rivestita con uno smalto bianco, brillante, a base di ossido di piombo e di stagno. Le varianti hanno determinato nel corso dei secoli una grande pluralità di prodotti, di sviluppi tecnologici e di aree di diffusione.
Il percorso espositivo è articolato in cinque sezioni che, partendo dalle faenze silicee dell’antico Egitto, definite faïence negli studi di settore, percorre gli sviluppi che di questo materiale ne fece il mondo islamico fino agli esiti rinascimentali in maiolica (faenza smaltata) e all’arte contemporanea di ambito faentino.
Prosegue così, dal 19 novembre 2021 al 30 gennaio 2022, la programmazione espositiva ideata dal Museo Civico Archeologico di Bologna nell’ambito di “Agorà Archeologia. La piazza vicino alla piazza”, lo spazio polifunzionale pensato per l’incontro e il confronto, così come avviene nella vicina Piazza Maggiore. La mostra si avvale del supporto scientifico del Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza, istituzione museale che conserva la raccolta di arte ceramica più grande al mondo, e si svolge in collaborazione con i Musei Civici d’Arte Antica di Bologna e la Bottega Gatti di Faenza
Apre la mostra, curata da Daniela Picchi e Valentina Mazzotti, la sezione “La faenza silicea ovvero la faïence nell’Egitto antico” con l’ushabti del faraone Sethi I. La statuetta funeraria fu trovata dal padovano Giovanni Battista Belzoni nella tomba di Sethi I a Tebe Ovest (1817). Per quanto il corredo funerario del sovrano contemplasse centinaia di ushabti, questo esemplare è particolarmente raro per materiale, dimensioni, qualità di esecuzione e tono di azzurro.
Di notevole interesse, sempre dall’antico Egitto, anche i pettorali e gli scarabei del cuore: prodotti soprattutto in faïence, erano appoggiati sulla mummia per indurre il cuore a non tradire il defunto nel tribunale dell’Oltretomba.
Nella sezione dedicata a “La faenza silicea nel mondo islamico” si segnala la brocca in faenza silicea con decorazione dipinta in nero sotto vetrina, di produzione Iraniana del XII-XIII secolo, che mostra sul corpo globulare una decorazione impressa a ‘nido d’ape’ a probabile imitazione delle coeve produzioni in vetro o in metallo.
Di squisita realizzazione è il frammento di rivestimento murale proveniente dall’Asia Centrale e datato al XV secolo. Sotto i Timuridi (1370-1507) i portali, le cupole e intere pareti di edifici furono ricoperte di elementi ceramici invetriati, in faenza e in faenza silicea, dalle forme geometriche e vegetali che si intrecciano insieme a eleganti iscrizioni.
Nella sezione dedicata a “La faenza dipinta a lustro tra Oriente e Occidente” di particolare interesse l’esemplare di albarello in maiolica dipinta in blu e lustro da Valencia (Manises), metà XV sec. I ceramisti di Valencia derivarono la tecnica del lustro direttamente dagli artigiani musulmani, sviluppando nel corso del XV secolo una manifattura parallela a quella di Malaga.
La sezione dedicata a “La fortuna di Faenza tra Rinascimento e Barocco” si apre con lo splendido calamaio in maiolica della fine del XV secolo, conservato ai Musei Civici d’Arte Antica di Bologna, che raffigura i quattro Santi protettori di Bologna e la città turrita.
L’imponente statua in ceramica policroma ErmEstEtica AiDialettica, sposta infine il focus della mostra sull’arte contemporanea di Luigi Ontani. Sperimentatore e anticonformista, unisce ironia e narcisismo, mito e favola, tra Oriente e Occidente. In questa elegante Erma, l’omaggio è alla cultura egizia nella sua icona emblematica.
In occasione della mostra, il Museo Civico Archeologico di Bologna e il Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza propongono un ciclo di conferenze abbinate a laboratori ceramici per ragazzi e adulti.
M.C.S.
Fonte: Ufficio Stampa Bologna Musei, 19 novembre 2021
FAÏENCE – FAENZA Dall’antico Egitto al contemporaneo
19 novembre 2021 – 30 gennaio 2022
Museo Civico Archeologico
Via dell’Archiginnasio 2 | 40124 Bologna
Tel. +39 051 2757211
www.museibologna.it/archeologico
www.bolognamusei.it