Tre opere che rappresentano la qualità della ritrattistica di Voet e raccontano come lo stile voettiano, per le doti di immediatezza e decoro, ebbe larga presa non solo nella maggior parte delle corti italiane, ma prefigurò le tendenze internazionali del secolo successivo. Inizia con “I Gentiluomini di Voet. Ritratti di Jacob Ferdinand Voet tra Roma e Genova” una nuova serie di mostre, riunite sotto al nome “Dialoghi”, organizzate lungo il percorso espositivo di Palazzo Reale a Genova, concentrate su un numero contenuto di opere, intese quali affascinanti approfondimenti che raccontano la ricchezza e la varietà delle collezioni ivi custodite.
Nella Galleria della Cappella, dal 27 novembre 2021 al 27 febbraio 2022, sono esposti tre dipinti di Jacob Ferdinand Voet (Anversa, 1639 / Parigi, 1689), uno dei massimi specialisti della ritrattistica europea del Grand Siècle, nell’età di Luigi XIV, sia per la quantità di commissioni ottenute da parte dell’aristocrazia, soprattutto italiana, per oltre trent’anni, sia per la capacità di ideare, con successo, un modello celebrativo di grande fascino pittorico.
L’esposizione, curata dal direttore delle collezioni, Luca Leoncini e organizzata in collaborazione con la Galleria Spada di Roma, mette a confronto una delle opere più importanti della quadreria della dimora genovese, il Ritratto di Giovan Luca Durazzo, realizzato dal pittore anversano mentre il patrizio genovese era ambasciatore per la Repubblica di Genova nella città dei papi tra il 1667 e il 1670, con due tra le più tipiche e celebri effigi virili di Voet del periodo romano, conservate nella collezione della Galleria Spada: il Ritratto del barone Urbano Rocci in abito da pellegrino e il Ritratto di Pompeo Rocci.
Catalogo edito da Il Poligrafo. Luca Leoncini tiene una visita guidata giovedì 2 dicembre 2021, alle ore 18. La partecipazione è compresa nel biglietto del museo. La prenotazione è obbligatoria (realeticket@wticket.it).
L’APPROFONDIMENTO: I PERSONAGGI RITRATTI
Giovan Luca Durazzo fu un abile politico, ambasciatore a Roma e Milano, a lungo inviato presso la corte del re di Francia, Luigi XIV, da dove sembra abbia portato a Genova la moda della parrucca. Suo fratello minore Eugenio acquistò l’edificio oggi noto come Palazzo Reale nel 1679 grazie a un prestito di Giovan Luca. Voet lo immortala qui con la giacca impreziosita da un’elegante frangia di merletto nero, la cravatta in pizzo veneziano e la voluminosa parrucca di riccioli bruni.
Pompeo Rocci, esponente di una famiglia di origine cremonese fissatasi a Roma verso la fine del Cinquecento, ebbe vita breve e morì nel 1672, non molto tempo dopo questo ritratto. Voet, che ritrasse l’intera famiglia Rocci, lo mostra in un abbigliamento alla moda, con elegante cravatta in pizzo veneziano, ampia parrucca e sottili baffi appena accennati. Il suo titolo passò al fratello minore Urbano, che ne adottò i figli: tra questi, Maria Pulcheria, destinata a un importante matrimonio con il principe Clemente Spada, cui portò in dote le opere d’arte di famiglia.
Lo splendido Ritratto di Urbano Rocci integra in modo vivissimo le limitate notizie che abbiamo su di lui. Egli ereditò dal fratello Pompeo il titolo baronale di San Giovanni in Fiore e ricoprì la carica di Floriere Maggiore papale, ovvero di sovrintendente al cerimoniale vaticano. Fece parte di accademie letterarie e fu mecenate di opere teatrali. Voet lo rappresenta in una singolare commistione di moda e devozione: egli indossa, infatti, la mantella di Santiago e reca le conchiglie e il bastone da pellegrino, ma non rinuncia alle novità imposte per la capigliatura e i pizzi preziosi.
C.S.M.
Fonte: Comunicazione MIC – Palazzo Reale Genova, 26 novembre 2021
Immagine di apertura: Voet, Ritratto di Giovanni Luca Durazzo,
Genova, Palazzo Reale
I GENTILUOMINI DI VOET
RITRATTI DI JACOB FERDINAND VOET TRA ROMA E GENOVA
27 novembre 2021 – 27 febbraio 2022
Palazzo Reale, Galleria della Cappella
Via Balbi 10 – 16126 Genova
Tel 010.2710236
Palazzo Reale di Genova – Sito ufficiale palazzo reale genova (beniculturali.it)