«Palazzo San Felice sarà un luogo aperto alla città come previsto dal progetto dell’architetto Botta. Non sarà soltanto un luogo conservazione ma un luogo di vita e di attività. Il Ministero si è impegnato nel reperire risorse e affiancare il Quirinale in questo progetto che rappresenta un grande messaggio al Paese». Lo ha detto il Ministro della Cultura, Dario Franceschini, collegato da remoto alla cerimonia di avvio dei lavori della nuova “Biblioteca di Archeologia e Storia dell’Arte” di Roma, nel Fabbricato San Felice in via della Dataria. La cerimonia si è svolta al Palazzo del Quirinale il 21 dicembre 2021, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Sono intervenuti l’arch. Mario Botta, il Segretario generale della Fondazione “Giorgio Cini” architetto Renata Codello, e la Direttrice dell’Agenzia del Demanio Alessandra Dal Verme.      

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della cerimonia dell’avvio dei lavori per la nuova Biblioteca di archeologia e storia dell’arte nel Fabbricato San Felice (foto di Francesco Ammendola – Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

«Come previsto dall’accordo per la nascita della Fondazione, verrà spostata lì, da Palazzo Venezia, la meravigliosa biblioteca di archeologia e storia dell’arte, una delle istituzioni più importanti del Paese. Ci sono più di 400 mila volumi, incunaboli, materiale fotografico, un archivio infinito che oggi si trova in spazi non adeguati dentro Palazzo Venezia. Insieme alla Direzione del nuovo museo autonomo di Palazzo Venezia e del Vittoriano abbiamo deciso, così, di valorizzarla e darle una nuova centralità per la città di Roma e per l’Italia. La nuova Biblioteca non sarà più soltanto un luogo per studiosi ma diverrà un luogo aperto per eventi e incontri, oltre che di studio e di ricerca. Si tratta di una grandissima operazione che parte oggi anche grazie alla volontà del Presidente Mattarella che ha voluto fare questo dono a Roma e a tutto il Paese”, ha concluso il Ministro Franceschini. 



C.S.M.
Fonte: Ufficio stampa MiC, Roma, 21 dicembre 2021
Immagine di apertura: Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della cerimonia dell’avvio dei lavori per la nuova Biblioteca di archeologia e storia dell’arte nel Fabbricato San Felice (foto di Francesco Ammendola – Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

Progetto nuova sede. Immagine tratta dal sito Agenzia del Demanio

LA NUOVA SEDE
Il progetto del nuovo polo culturale è firmato dall’architetto Mario Botta e comprende 8 mila metri quadrati, tra ambienti interni e spazi esterni. I costi previsti ammontano a 20 milioni di euro. La fine dei lavori è fissata non oltre il 31 dicembre 2024

STORIA DELLA BIBLIOTECA
La Biblioteca di Archeologia e Storia dell’Arte nacque nel 1875 come raccolta di libri annessa alla Direzione degli Scavi e dei Musei del Ministero della Pubblica Istruzione, con sede in Piazza della Minerva. Nel 1914 la Biblioteca, nel frattempo trasferita nel Palazzo delle Assicurazioni di Venezia, fu messa a disposizione di una cerchia ristretta di studiosi qualificati. Nel 1915, la prima cospicua donazione da parte del principe Fabrizio Ruffo di Motta Bagnara: 15.000 volumi riguardanti l’arte, l’archeologia, i viaggi, il teatro e la letteratura.

Nel 1918, per iniziativa di Corrado Ricci, Direttore Generale delle Antichità e Belle Arti, venne fondato l’Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte, al quale la Biblioteca venne assegnata ufficialmente nel 1922, trovando sede definitiva nelle sale del piano rialzato di Palazzo Venezia; dal 1929 occupò anche la Torre della Biscia. Sempre nel 1922 ricevette in dono un fondo di circa 30.000 volumi da parte dello scrittore napoletano Rocco Pagliara e nel 1929 acquisì la prestigiosa collezione di Rodolfo Lanciani, ricca di stampe, disegni, manoscritti e appunti autografi di topografia romana. Seguirono nel 1930 la donazione dell’orafo Alfredo Castellani, nel 1933 la raccolta musicale di Alessandro Vessella e nel 1934 il lascito di Corrado Ricci. Nell’autunno del 1939, per motivi di sicurezza legati alla imminente entrata in guerra dell’Italia, la Biblioteca dovette essere trasferita nella Palazzina degli uffici dell’Accademia d’Italia alla Farnesina, dove rimase fino al 1947.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della cerimonia dell’avvio dei lavori per la nuova Biblioteca di archeologia e storia dell’arte nel Fabbricato San Felice (foto di Francesco Ammendola – Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

Rientrata nel dopoguerra nella sede di Palazzo Venezia, negli anni ’50  la Biblioteca ricevette in dono il fondo Alfredo Dusmet, quello di Ugo Monneret de Villard, comprendente volumi e opuscoli di archeologia e storia dell’arte orientale e la raccolta Giulio Quirino Giglioli. Nel corso degli anni ’70, altre donazioni – il fondo Attilio Rossi (1971) e il fondo Rusconi (1975) – andarono ad arricchire il già cospicuo patrimonio. Parallelamente all’incremento delle raccolte, i compiti e le finalità della Biblioteca si sviluppano in modo autonomo. Nel 1967 venne inserita tra le biblioteche pubbliche statali, che nel 1975 entrarono a far parte del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali. Nel 1995 assunse l’attuale denominazione di Biblioteca di Archeologia e Storia dell’Arte.

Alle difficoltà legate alla sempre più evidente inadeguatezza degli spazi disponibili, rispetto sia all’incremento delle raccolte librarie che all’aumento dell’utenza, si è sommata, nel 1985, l’inagibilità della Torre della Biscia, che costrinse a chiudere parzialmente i servizi al pubblico fino al 1990, anno in cui la chiusura divenne totale, per permettere i lavori di ristrutturazione degli ambienti di Palazzo Venezia.

La Biblioteca ha riaperto al pubblico il 1° luglio del 1993 e nel corso degli ultimi anni ha concentrato i suoi sforzi verso l’automazione delle procedure e l’ampliamento dei servizi: nel 1998 è entrata a far parte del Servizio bibliotecario nazionale (SBN), mettendo così il suo patrimonio bibliografico a disposizione anche dell’utenza remota.

(estratto dal sito)

http://www.archeologica.librari.beniculturali.it
www.archeologica.librari.beniculturali.it/index.php?it/116/biblioteca