Un antico sodalizio lega la città di Firenze alla Russia: un legame forte attraverso la storia, ricorda il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani. In nuovi sontuosi locali si possono ammirare 78 icone antiche. Collezionate dai Medici e poi dai Lorena nel corso del Settecento, costituiscono la più antica raccolta di questo tipo al di fuori della Russia. L’arte religiosa della Grande Madre Russia trova spazio nel cuore di Firenze, nella reggia di Palazzo Pitti, dove è esposta in maniera permanente a partire dal 2 gennaio 2022.  

Le quattro grandi sale con affreschi del ‘600, affacciate sul cortile al piano terra del Palazzo mediceo e appena restaurate, entrano così a far parte del normale percorso di visita. Si tratta di ambienti finora non aperti al pubblico. Anche la suggestiva, elegantissima Cappella Palatina, con gli affreschi ottocenteschi di Luigi Ademollo, ora interamente restaurata viene riaperta ed è visitabile tutti i giorni. La vicinanza tra le icone russe e la Cappella è «metafora di un ponte confessionale tra Ortodossi e Cattolici»ha sottolineato il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt, che ha proseguito: «… si compie un grande passo avanti verso l’apertura al pubblico di tutte le sale affrescate del piano terra di Palazzo Pitti: ambienti meravigliosi, in passato abitati dai granduchi, purtroppo ancora oggi utilizzati in gran parte come uffici e ambienti di servizio».

Santa Caterina e Decollazione

«Le icone – ha proseguito l’ambasciatore della Federazione Russia in Italia Sergey Razov – rappresentano un patrimonio fondamentale della cultura russa, racchiudono in loro l’esperienza spirituale del Popolo russo e della Chiesa Ortodossa. Grazie al collezionismo dei Granduchi di Firenze, oggi … si presenta un’occasione unica per … ottenere le chiavi di lettura delle radici spirituali ed etiche di tutta la cultura russa».

LA COLLEZIONE DELLE GALLERIE DEGLI UFFIZI
Le icone della collezione furono tutte eseguite fra il tardo Cinquecento e la metà del Settecento. Gli esemplari più antichi appartennero ai granduchi della casata dei Medici ed erano già menzionati intorno alla metà del ‘600 negli inventari degli arredi della Cappella delle Reliquie di Palazzo Pitti. Il gruppo più numeroso arrivò invece a Firenze durante il regno di Francesco Stefano di Lorena (1737-1765).

Nel suo insieme, questa collezione – documentata a Palazzo Pitti nel 1761 – è la più antica conservata al di fuori dei territori che erano compresi nell’antica Russia. Gli esemplari più antichi, eseguiti fra XVI e XVII secolo, sono riconducibili a pittori che lavoravano per la corte degli zar nel Palazzo dell’Armeria del Cremlino a Mosca.

Menologio dettaglio

LE OPERE PIU’ IMPORTANTI
Da segnalare i due pannelli che compongono il Menologio, il calendario delle festività religiose ortodosse divise per semestri; l’icona con Santa Caterina d’Alessandria, databile al 1693-1694grazie al punzone nella oklad d’argento dorato (il rivestimento metallico che copre alcune parti delle icone). Solo di un esemplare della collezione fiorentina si conosce l’autore, Vasilij Grjaznov, che firma l’icona della Madre di Dio di Tichvin, datata 16 luglio 1728: una replica dell’immagine miracolosa che secondo la tradizione apparve nel 1383 a Tichvin, nel territorio di Novgorod.

Gli esemplari più antichi sono l’icona raffigurante la Madre di Dio, del tipo detto “In te si rallegra ogni creatura”, e quella con la Decollazione del Battista. Le due icone facevano parte degli oggetti liturgici conservati nella cappella delle Reliquie a Palazzo Pitti già nel 1639, al tempo del regno di Ferdinando II de’ Medici e della sua consorte Vittoria della Rovere.

Madre di Dio di Tichvin

FRUIZIONE VIRTUALE
Il nuovo allestimento privilegia la facilità di lettura delle icone, che sono dotate di didascalie descrittive in italiano, inglese e cirillico, lasciando intatta la vista degli affreschi che ornano le pareti e i soffitti. Sul sito delle Gallerie degli Uffizi (www.uffizi.it/mostre-virtuali) è visitabile la mostra virtuale “La Luce del Sacro: Icone russe a Palazzo Pitti”.

Inoltre, sul sito web (www.uffizi.it/video-storie) è pubblicato il primo video in lingua russa (con sottotitoli): un’introduzione alla storica raccolta di Palazzo Pitti da parte di Zelfira Tregulova, direttrice della Galleria Tret’yakovskaja di Mosca, il museo con la più grande e importante collezione di icone russe al mondo.


M.C.S.
Fonte: Ufficio Stampa Gallerie Uffizi, 1 gennaio 2022
Immagine di apertura: “In te si rallegra ogni creatura”

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