In mostra, i lavori di quattro artisti che rileggono lo spazio attraverso il linguaggio fotografico. Nelle grandi foto di Massimo Vitali lo spazio naturale diviene spazio sociale. Scrive Angela Madesani nel testo che accompagna l’esposizione: «In mostra sono due grandi foto dai toni scuri. Qui tutto è lava, tutto è duro e pungente e la luce cambia molto velocemente. Vitali ridisegna lo spazio, lo rimisura attraverso un’altra categoria. Il suo è uno spazio sociale, fortemente antropizzato che possiamo collegare alla sua formazione.»

Andreas Gefeller, Untitled (Panel Building 4),(Supervisions), 2004, Courtesy Thomas Rehbein Galerie, Cologne, Germany

Andreas Gefeller guarda lo spazio architettonico dall’alto, mutando la percezione che solitamente ne abbiamo, creando delle visioni zenitali. Il suo è il tentativo, riuscito, di mutazione percettiva e dunque di riproposizione dello spazio.

Quello proposto da Giulia Marchi è uno spazio concettuale, in cui la lettura dell’artista svela dimensioni ulteriori. In mostra due lavori della serie Fundamendal che è il risultato di uno studio approfondito sui testi dell’architetto contemporaneo olandese Rem Koolhaas.

Marina Caneve qui propone degli still life, in cui gli oggetti riescono a disegnare la dimensione spaziale attraverso l’essenza delle forme, in stretta relazione con lo spazio naturale in cui sono contenuti.

C.S.M.
Fonte: Ufficio Stampa 19 gennaio 2022
Immagine di apertura: Massimo Vitali, Ponta dos Mosteiros Dark, 2018

RIDISEGNARE LO SPAZIO
15 febbraio – 5 aprile 2022

Labs Contemporary Art
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