Nel centenario di Giovanni Verga (1840 – 1922) la Regione Sicilia vara un programma di iniziative per tutto il 2022 e il Ministero della Cultura pubblica alcuni documenti.

Si inizia nell’anniversario della morte, il 27 gennaio, con una messa nel duomo di Catania alla presenza dei discendenti, seguita da una cerimonia nel luogo dove lo scrittore e Senatore del Regno d’Italia è sepolto. Nel pomeriggio, nella sala dell’Esedra del Teatro antico del capoluogo etneo, viene presentato il francobollo commemorativo emesso da Poste Italiane, con uno speciale annullo filatelico.

È in via di definizione un articolato programma che si snoderà in vari luoghi della Sicilia. Allo scopo, è stato istituito un comitato scientifico di cui fanno parte, tra gli altri, la Soprintendenza di Catania, i quattro Atenei siciliani, la Fondazione Verga, i sindaci dei Comuni “verghiani” e una rappresentanza degli eredi di Verga.

Il Presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci: «il centenario di Verga non è solo l’occasione per rendere doveroso omaggio a un grande siciliano, ma anche per stimolare una rilettura critica della sua straordinaria produzione letteraria, assieme a una accurata valorizzazione dei luoghi siciliani che ispirarono le più significative opere verghiane».

L’assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà: «Giovanni Verga, scrittore, drammaturgo e capofila del Verismo, rivoluzionò l’arte dello scrivere dell’Ottocento, mettendo in evidenza, attraverso la sua opera, l’identità e la realtà umana e sociale della Sicilia più vera e accompagnando un carattere di necessità fatale a una lucida disamina».

MiC: GIOVANNI VERGA, 100 ANNI DALLA MORTE
Il Ministero della Cultura ricorda il padre del Verismo attraverso la pubblicazione di alcuni documenti: il biglietto autografo conservato dall’Archivio di Stato di Catania; una parte di corrispondenza con la Marchesa Colombi, moglie di Eugenio Torelli Viollier, fondatore del Corriere della Sera, proveniente dall’Archivio di Stato di Novara; alcune bozze della raccolta di novelle “Vagabondaggio” (1887) custodite dalla Biblioteca nazionale centrale di Roma.

Verga fece proprio il metodo scientifico della corrente del Positivismo e raccontò la realtà così come appariva ai suoi occhi, senza intervenire in prima persona nella storia. Ma, anche limitandosi a raccontare i fatti in modo oggettivo, riuscì nel suo intento: far emergere una critica sociale. Alcune delle tematiche toccate sono ancora oggi tristemente attuali.

C.S.M.
Fonti: Ufficio Stampa Assessorato dei Beni culturali e dell’Identità siciliana
e Ufficio Stampa MiC, da cui sono anche tratte le immagini

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