Dopo i quattro spettacoli di prosa di luglio, la 70a edizione dell’Estate Teatrale Veronese 2018 esplode con la danza made in the USA. Quest’anno la prima attesa presenza è quella dei Momix che da lunedì 30 luglio fino a sabato 11 agosto 2018, per un totale di dodici repliche, tutte le sere esclusa domenica 5, propongono Momix al Teatro Romano di Verona”. È sicuramente un filo diretto quello che lega la compagnia di Moses Pendleton alla città di Verona, eletta a piazza europea per eccellenza per prime e per eventi speciali dei Momix.

Rispetto agli allestimenti al chiuso della tournée americana e delle altre due piazze italiane proposti nel corso di quest’anno, lo spettacolo è una versione speciale di “Viva Momix”, arricchita di alcuni pezzi storici e di novità assolute rese possibili dalla grandezza del palcoscenico e dagli spazi aperti dell’anfiteatro. Atletismo, poesia, richiami sempre più forti alla sostenibilità, riferimenti a filosofie e riflessioni sull’esistenza: questi ancora una volta sono gli elementi caratterizzanti i Momix, alla base del successo mondiale che dall’anno della loro nascita, il 1980, non conosce tregua.


Su un’eterogenea, come sempre, colonna sonora – da suggestive musiche ambient al progressive rock, da Ennio Morricone a Johann Sebastian Bach – l’inconfondibile stile Momix fa sembrare fiore un volatile, roccia un essere umano, donna un uomo e viceversa. Provocando così nello spettatore quell’optical confusion che è alla base della sintassi compositiva di Moses Pendleton e di quanti hanno collaborato alle coreografie: Tim Acito, Solveig Olsen, Brian Sanders, Cynthia Quinn, Karl Baumann, Nicole Loizides, Sam Beckman, Steven Ezra, rebecca Rasmussen, Brian Simerson e Jared Wootan.
Continuano a vivere le atmosfere magiche da “tea party del Cappellaio Matto” a cui il critico Clive Barnes paragonava i primi spettacoli dei Momix. Con gli anni, alla festa giocosa fatta di felice combinazione di fantasia e realtà, di follia, nonsense e di razionalismo scientifico, di spiritualità e di fisicità pura, si è aggiunta una speciale attenzione alla natura, alla bellezza dell’universo e alla sostenibilità dell’ambiente.
A interpretare Momix al Teatro Romano di Verona sono Beau Campbell, Nathaniel Davis, Greg De Armond, Seah Hagen, Catherine Jaeger, Lauren Jaeger, Hannah Klinkman, Jerimy Rivera e Colton Wall.
Con questo spettacolo, la bella storia tra i danzatori acrobati e questa città compie ventiquattro anni. Era il 1994 quando i Momix di Moses Pendleton giunsero per la prima volta a Verona, al Teatro Romano. Vi rappresentano Passion”, sulle bellissime musiche che Peter Gabriel aveva composto per il film L’ultima tentazione di Cristo” (1988) di Martin Scorsese, tratto dal romanzo di Nikos Kazantzakis. Fu subito momixmania. Un po’ per quelle geometrie acrobatiche intrise di poesia che, per quanto ispirate dalle coreografie di Alwin Nikolais, per il pubblico veronese erano una novità assoluta; un po’ per le musiche dell’ex Genesis, melodie, allora come adesso, che puntano dritte al cuore. Visto il successo, l’anno dopo i Momix tornarono con Baseball”, commissionato a Pendleton dai San Francisco Giants nel 1994. Nonostante l’argomento specialistico, con tanti riferimenti ai luoghi comuni del baseball, i Momix bissarono il successo, merito della fresca inventiva per la quale i druidi di Stonehenge diventarono gli inventori, grazie ai monoliti, del baseball; fu simpaticamente dissacrato il Botticelli facendo apparire Venere su un guantone, e il buon Dio venne rappresentato nell’atto di soffiare la vita in Adamo come un provetto lanciatore che punta allo strike. Nel 2000 i Momix furono di nuovo al Teatro Romano, dove festeggiarono i vent’anni della carriera.

Tornarono l’anno seguente, con un altro capolavoro: Opus cactus”, un inno alla flora e alla fauna del deserto che dall’Arizona sconfina in California, costellato di giganteschi saguari. Nel 2005, venticinquesimo compleanno, il Filarmonico prima e il Teatro Romano poi, ospitarono il loro nuovo spettacolo Sun flower moon”, basato sulle tecniche del “teatro nero”. Nel 2007 venne riproposto, bissando il successo di tredici anni prima, Passion”. Nel 2009 fu la volta di Bothanica”, affascinante e colorata celebrazione della bellezza delle piante e dei fiori su musiche etniche, post new age, techno e world fusion con poetici intermezzi dalle Quattro stagioni” di Vivaldi. Nel 2010, altro compleanno al Teatro Romano, dove andò in scena Momix-Remix”, sintesi di trent’anni di successi, di sogni che non finiscono mai. Nel 2013 arrivò a Verona il nuovoAlchemy”, insieme di arcane suggestioni che trasportarono lo spettatore in ambiti surreali. Nel 2015, per festeggiare i trentacinque anni di attività, a Milano per l’Expo e a Verona venne presentato W Momix forever – 35° anniversario”. Nel 2016 fu ripreso Opus cactus”, capolavoro, anche questo, senza età e che sancì l’ingresso definitivo della momixmania nelle fenomenologie transgenerazionali.

C.S.M.

  1. Estate Teatrale Veronese
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